Hamilton non si scusa: “Sono un combattente, e lo sarò sempre”

Dopo i team radio accesi a Miami, il sette volte campione del mondo ribadisce la sua fame di vittoria: “Non è rabbia, è passione. Voglio tornare a lottare per il podio”.

Lewis Hamilton non intende chiedere scusa. Non per il tono acceso usato via radio, non per le battute ironiche rivolte al muretto Ferrari. Perché dietro quelle parole, afferma il sette volte campione del mondo, non c’è frustrazione: c’è fame.

A Miami, dove la Ferrari è apparsa spenta e disorganizzata, Hamilton ha dato voce in diretta a un malcontento che in molti, dentro e fuori il box, sembravano condividere. La gestione della gara è stata caotica: lui e Charles Leclerc si sono ritrovati a duellare tra compagni di squadra, ostacolandosi a vicenda in momenti chiave del GP.

Un confronto acceso, maturato quando Hamilton – in rimonta con gomme morbide – si è trovato bloccato dal monegasco, più lento e su mescola dura. “Sto bruciando le gomme… Non è gioco di squadra… Fatevi una pausa tè, già che ci siete”, ha detto sarcastico via radio, mentre il sorpasso non arrivava e i secondi si perdevano.

Parole dure? Forse. Ma Hamilton non si pente: “Era solo sarcasmo, non rabbia – ha spiegato dopo il traguardo – Non credo di essere stato irrispettoso. Ho solo voglia di vincere, tutto qui. Ho ancora quel fuoco dentro. Non chiederò scusa per voler lottare, non lo farò mai. E so che anche la squadra vuole la stessa cosa”.

La Ferrari, dopo qualche indecisione, ha poi chiesto a Leclerc di cedere la posizione. Ma era ormai tardi. Il britannico non è riuscito ad avvicinarsi ad Andrea Kimi Antonelli, e nel finale le posizioni si sono invertite di nuovo: Leclerc – più efficace con le gomme dure – ha avuto via libera per provarci lui. Risultato? Settimo e ottavo posto. Nessun podio, nessun guizzo. Solo amarezza.

Il team principal Frederic Vasseur ha provato a gettare acqua sul fuoco, cercando di ricucire lo strappo tra piloti e strategia: “Dal muretto prendo decisioni in diretta, con le informazioni che ho. Non possiamo aspettare mezz’ora per analizzare i dati. Capisco che per chi è in macchina tutto sembri più urgente, ma bisogna fidarsi”.

Miami, intanto, è stato il primo weekend in cui la Ferrari non ha mai avuto un passo da podio. Un segnale d’allarme, ma Hamilton sceglie comunque l’ottimismo: “Quando risolveremo i problemi della macchina, torneremo a lottare. Con Mercedes, con Red Bull. Faremo dei cambiamenti già dal prossimo GP. Io ci credo ancora, e sogno quel momento in cui potrò tornare sul podio. Sarebbe davvero bello”.

Immagine in evidenza: ©Ferrari Media Center

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