F1 | GP di Miami: Piastri guida la doppietta McLaren, Hamilton s’infuria

Piastri vince il Gran Premio di Miami dopo una dura lotta con Hamilton, le Ferrari battibeccano, le Mercedes si confermano solide

La McLaren lascia Miami con in tasca la seconda doppietta stagionale. Il risultato, però, va considerato anche vedendo i distacchi in pista: le due McLaren hanno staccato di oltre 30 secondi George Russell, terzo con la sua Mercedes. Se consideriamo anche che ci sono stati diversi passaggi neutralizzati dalle Virtual Safety Car, non rimane che dire la cosa più ovvia, e cioè che la McLaren è un vero missile, e ad oggi sembra impensabile che qualcuno possa impensierirla nel corso della stagione, nemmeno le continue minacce di pioggia che hanno trovato largo spazio nelle fasi iniziali di gara.

Quel qualcuno, può essere Max Verstappen, ma solo nelle giuste condizioni e non su una pista dove la velocità pura è impattante come a Miami. Max ci ha provato dalla prima all’ultima curva, ma non è riuscito in alcun modo a tenere testa alle due McLaren che ripetutamente lo hanno attaccato alla fine dei lunghi rettilinei americani anche aiutate dal DRS. Oggi, però, Max non ha resistito alle macchine papaya, e il timing della Virtual Safety Car non gli ha permesso di essere più vicino a Russell per attaccarlo nel finale. Max e la Red Bull tornano a Milton Keynes con le orecchie basse dopo un weekend che aveva delle diverse premesse vista anche la partenza dalla pole position.

Quinta posizione per Alexander Albon, al volante di una strabiliante Williams. Si poteva immaginare che la Williams si sarebbe presentata a Miami con una velocità di punta molto elevata, ma nessuno avrebbe scommesso su un risultato così positivo.
Sesta posizione per Kimi Antonelli, autore di un’ottima partenza che lo ha portato a uscire in seconda posizione dalla prima sequenza di curve. Anche lui, però, si è dovuto rassegnare allo strapotere di McLaren e ha dovuto massimizzare il risultato. Da dire che il pilota italiano è stato un pò sfortunato in occasione del pit stop, quando ha dovuto aspettare il passaggio di una delle due Williams in pit lane prima di poter ripartire. Senza quella sosta prolungata, probabilmente non sarebbe comunque arrivato davanti ad Albon ma avrebbe battagliato con il pilota tailandese nelle fasi finali di gara.

Settima e ottava posizione per le due Ferrari, con Leclerc a precedere Hamilton.
Oggi, entrambi i piloti possono recriminare relativamente al comportamento del muretto, ed entrambi avrebbero sia torto che ragione. Il dato di fatto è che i messaggi che arrivano dalla pista vengono quasi sempre interpretati nel modo sbagliato o gli viene dato seguito nel momento sbagliato. Tra i piloti Ferrari, oggi, abbiamo visto swap e contro-swap, che hanno avuto un costo in termini di tempo e avrebbero potuto averlo in termini di risultato, soprattutto nel finale quando Hamilton si è ritrovato a fare a sportellate con Sainz. Lo spagnolo ha chiuso al nono posto dopo una gara solida e regolare. Per lui, sicuramente c’è da vedere il bicchiere mezzo pieno, soprattutto se si considera che è alla sesta gara con Williams.

Chiude la top ten Yuki Tsunoda, che conserva la decima posizione nonostante i cinque secondi di penalità comminatigli dalla race direction per aver violato il limite di velocità in pit lane.

Fuori dalla zona punti troviamo: Hadjar, Ocon, Gasly, Hulkenberg, Alonso e Stroll.
Non hanno concluso la gara Lawson, Bortoleto, Bearman e Doohan.

Immagine in evidenza: ©Formula 1 X Official Account

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