IndyCar 2021 | Music City GP: nell’inferno di Nashville Ericsson rimonta e vince

IndyCar 2021 | Music City GP: nell'inferno di Nashville vince EricssonFonte: indycar.com / Chris Jones

Tra bandiere rosse e caution la prima gara IndyCar nel circuito cittadino di Nashville sarà sicuramente ricordata tra le più caotiche di sempre

80 giri letteralmente infiniti regalano il successo a Marcus Ericsson, il primo vincitore del Music City GP corso dall’IndyCar nel nuovo circuito cittadino di Nashville. Lo svedese di Chip Ganassi Racing è passato per primo sotto la bandiera a scacchi, chiudendo definitivamente una gara caratterizzata da ben 9 “caution” e due bandiere rosse.

Tra i piloti inclusi nelle neutralizzazioni troviamo proprio Ericsson che, durante la prima ripartenza post “Full Course Yellow” (causata dal problema tecnico di Kellet al Giro1), ha tamponato il povero Sébastien Bourdais prendendo il volo. La Dallara #8 di Ericsson si è alzata verso il cielo ma, esclusi i danni al musetto, nessun elemento è stato particolarmente danneggiato. Discorso diverso invece per Bourdais, costretto al ritiro per danni alla sospensione posteriore sinistra.

Nonostante la penalità Stop & Go comminata dalla direzione gara Ericsson ha miracolosamente vinto il Gran Premio aiutato dalle numerose pause e, soprattutto, dalla bandiera rossa del giro 18 scatenata dall’ingorgo verificatosi in curva 11 poco prima di ripartire. L’incidente è stato causato da Will Power, inseritosi con forza all’interno del compagno Simon Pagenaud. Quest’ultimo non ha potuto far altro che finire contro il muro di gomme e da quel momento in poi la strada è divenuta bloccata per Alex Palou, Rinus VeeKay, Takuma Sato, Santino Ferrucci, Jimmie Johnson e Cody Ware.

Il caos più totale sembrava essere ben gestito da Colton Herta, sempre davanti in ogni sessione, ma le neutralizzazioni di metà gara hanno diversificato le strategie ed il californiano di Andretti Autosport è scalato in 4^ piazza dietro a Marcus Ericsson, Ryan Hunter-Reay e James Hinchcliffe, piloti su strategie diverse. C’è stato anche spazio per una polemica tra Direttore Gara e Colton Herta poiché quest’ultimo era sicuro di essere uscito dai box davanti a tutti. In realtà la riga di riferimento chiariva che Herta fosse dietro ma la confusione ha continuato a regnare per tutto il periodo di bandiera gialla.

Ritrovatosi ad inseguire, Colton Herta ha spinto e superato senza problemi Hinchcliffe e Hunter-Reay incollandosi al posteriore di un Ericsson clamorosamente al comando da metà gara. La guida estrema di Herta ha messo sotto pressione Ericsson ma lo svedese ha utilizzato tutto il carisma necessario per tenere dietro la Dallara #26 di Andretti Autosport.

Al 75° arriva il colpo di scena: Herta finisce lunga in curva 9 dopo un bloccaggio dell’anteriore sinistra e impatta violentemente contro le barriere. Mancando pochi giri (4) la Direzone Gara decide di esporre la seconda bandiera rossa della gara per consentire ai piloti di chiudere l’evento di Nashville in regime di bandiera verde. Una volta ripartiti Ericsson controlla e regola il compagno Dixon, che a sua volta precede sul traguardo James Hinchcliffe.

Per Ericsson si tratta della 2^ vittoria in carriera, quanto mai importante anche in classifica piloti. Lo svedese non si è dato per vinto dopo l’incidente con Bourdais e, a differenza degli altri, ha tenuto dietro Colton Herta, decisamente il migliore tra i muretti di Nashville. Il podio di Scott Dixon assume un valore decisamente positivo siccome rappresenta la giusta base per iniziare la scalata verso la parte alta della classifica. Vale oro il 3° posto di James Hinchcliffe, tornato sul podio a circa due anni dall’ultima apparizione tra le prime tre posizioni (P3, Iowa 2019).

In 4^ posizione chiude la seconda Dallara di Andretti Autosport, la #28 guidata da Ryan Hunter-Reay, autore della migliore prestazione stagionale. Segue Graham Rahal, 5°, davanti a Ed Jones, 6° nonostante la penalità Drive-Through per il contatto con McLaughlin al giro 24. Il leader della classifica Alex Palou termina il GP in 7^ posizione dopo esser rimasto bloccato nel groviglio di inizio gara. Il 24enne spagnolo si è infatti dato da fare e, grazie al solito ottimo lavoro di CGR, ha difeso egregiamente la prima posizione in campionato.

8° posto raggiunto da Felix Rosenqvist, arrivato sul traguardo davanti ad un ottimo Hélio Castroneves, 9° alla seconda apparizione stagionale. Hélio ha preceduto il suo ex compagno di squadra Josef Newgarden, per tutta la gara bloccato nella parte centrale della classifica dopo aver trovato la strada sbarrata in curva 11, dove è rimasto fermo prima di ripartire dal 20° posto una volta concluso il regime di bandiera rossa.

In scia a Santino Ferrucci (11°) e Conor Daly (12°) troviamo Pato O’Ward (13°), fuori dal caos fino all’attacco non riuscito su Alexander Rossi. Il messicano, primo avversario di Palou in classifica piloti, ha tentato di passare Rossi all’interno di curva 4 ma un’errore di valutazione ha portato O’Ward dritto verso le barriere. Alexander Rossi, trovandosi la strada sbarrata, è stato a sua volta costretto ad andare lungo e, una volta fatta la retromarcia, è ripartito appena prima di O’Ward. In questo modo Rossi, in lotta col compagno Herta nelle prime miglia di gara, ha perso la possibilità di giocarsi la vittoria ed ha chiuso la gara in 17^ piazza direttamente alle spalle di Romain Grosjean. Parlando del francese, la gara del pupillo Coyne-RWR si è dimostrata ottima fino al segmento finale, quando il team non ha indovinato la strategia perdendo parecchie posizioni.

Non è stata una gara felice nemmeno per Will Power, coinvolto in due incidenti con i compagni di squadra. Come detto, al giro 18 Power ha inserito la propria Dallara all’interno della vettura gemella guidata da Pagenaud (ritirato al 68° giro per un contatto con Grosjean). L’attacco di Power è arrivato in curva 11 mentre stava finendo il regime di “caution” e da lì è giunta la prima bandiera rossa. Al giro 41, inoltre, Power ha provato l’attacco su Scott McLaughlin toccando il neozelandese che, girandosi, è rimasto fermo in traiettoria per poi essere sfilato da tutti tranne che da Dalton Kellett. Il canadese ha visto all’ultimo la DW12 di McLaughlin ed ha tentato di infilarsi tra la vettura ed il muro senza successo. Per questo episodio Power è stato punito dalla Direzione Gara con un drive-through comunicato al giro 54.

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Matteo Pittaccio

Immagine in evidenza: © Chris Jones

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