Cool down lap | Las Vegas 2025

La McLaren e la minaccia Verstappen

Questo mondiale non s’ha da fare. Così avrebbe forse scritto Alessandro Manzoni, fosse vissuto ai giorni nostri ricoprendo il ruolo di narratore e analista della stagione di Formula 1 in corso. Poi, ne “I Promessi Sposi”, quel m…atrimonio riuscì a compiersi, e allo stesso modo pure a questo mondiale verrà messa la parola fine. Allo stato attuale delle cose, la sensazione è che si stiano allineando i pianeti per una rimonta che avrebbe del sensazionale. Chi scrive è sempre stato convinto che alla fine, una delle due McLaren ce l’avrebbe fatta. Ma è anche vero che ce la stanno mettendo tutta per farselo soffiare dalle mani. La squalifica di entrambe le MCL39 dal Gran Premio di Las Vegas (plank più usurato di quello che stabilisce il regolamento) ha infatti permesso a Max Verstappen di guadagnare venticinque punti “puliti” su Lando Norris e Oscar Piastri. E l’australiano, che dopo Zandvoort ne aveva ben centoquattro di vantaggio su Verstappen, è stato ora agganciato dal (quattro volte) campione del mondo in carica. Norris, che dalla sua è in uno stato di forma invidiabile, vanta ancora un margine di ventiquattro lunghezze su Max e Oscar, e in Qatar – pista sulla carta ben più favorevole alle caratteristiche della McLaren di quanto non lo fosse Las Vegas – potrebbe chiudere i giochi. Gli basterebbe guadagnare due punti (solamente uno se vince il GP) per andare ad Abu Dhabi da campione del mondo. Ce la può fare. E però, sarebbe stato meglio arrivarci, a Lusail, con 42 punti da difendere. Ciò avrebbe permesso al pilota #4 di compiere anche un passo falso. E invece si ritroverà a non poter sbagliare, ammesso e non concesso che i suoi avversari sfrutteranno quel suo eventuale passo falso. E in casa McLaren non vorranno mica perdere un campionato per una squalifica. Insomma, la pressione sarà tanta, il margine di errore è sempre più piccolo, e quando ci si trova di fronte un campione del calibro di Verstappen le cose diventano ancor più complesse. Norris, però, ha più e più volte dimostrato di essere cresciuto. Certo, a Las Vegas al via ha esagerato, ha frenato troppo tardi e ha concesso la prima posizione a Verstappen. Ma in generale, la tendenza è quella di un pilota che dalla macchina sta ricevendo le sensazioni giuste, e che quindi può esibirsi nel modo migliore, mettendo in mostra un repertorio da campione del mondo. Su questo non ci piove. Certo, poi che Verstappen sia un pilota più forte… questo è un discorso che lascia il tempo che trova. Si sa che la Formula 1 è uno sport che fa grande affidamento sulla competitività del mezzo a disposizione. Non fosse così, Verstappen dovrebbe forse vincere i prossimi dieci titoli solamente per il suo conclamato status di pilota migliore. Che poi, anche su questo, ci sarebbe da aprire tutta un’altra parentesi. Vincere il campionato significa semplicemente… vincere il campionato. Non ti incorona pilota migliore, ti incorona campione per quella stagione sportiva. Che poi il campione diventa automaticamente uno dei piloti migliori, questo è un altro discorso. Ma lo era già, Norris, uno dei piloti migliori. Non gli serve certo l’iride per legittimare questo suo livello. È un discorso molto simile a quello del “in Formula 1 ci sono i venti migliori piloti del mondo”. Semplicemente, non è così. In Formula 1 ci sono venti tra i piloti migliori del mondo. Il che è ben diverso. Purtroppo, questo modo di ragionare dilaga nel modo che si ha di raccontare lo sport tutto. In un mondo pieno di variabili, però, è bello constatare come ci sia ancora chi analizzi le x, le y e le z, non fermandosi solamente alla superficie, bensì grattando quella ruggine fino a quando non emerge un nuovo colore, una nuova sfumatura, un nuovo modo di interpretare una questione. Che non significa aver trovato la verità, ma significa aver voluto cercare un qualcosa di più. Il ruolo dell’addetto ai lavori dovrebbe essere quello di investigare, creare del materiale interessante per stimolare una discussione che non si fermi all’epidermide del problema. Detto questo, ancora due gare (e una sprint) per decretare il nuovo campione. Perché un campione s’avrà da fare, su questo siamo tutti d’accordo.

Immagine in evidenza: © @McLarenF1 X profile

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Autore

Davide Attanasio
Ragazzo di ventun anni che prova a scrivere di macchine, che girando a velocità folli per tutto il mondo fanno battere il cuore e vibrare l'anima

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