Pagelle di fine stagione, Racing Point: bene… ma non benissimo!

I voti della stagione 2019 alla Racing Point e ai suoi tre piloti di questa stagione

Proseguiamo lo spoglio della nostra pagella di fine anno con la Racing Point, diventata con l’anno nuovo Aston Martin.

RACING POINT Voto 7.5 Lungi da noi risollevare polemiche ormai sopite, ma se a disposizione hai sostanzialmente il pacchetto che nel 2019 ha vinto il Mondiale e arrivi quarta in campionato non puoi esattamente stappare lo champagne. Le prestazioni sono sempre state abbastanza buone, a parte qualche battuta a vuoto nella parte centrale del campionato, dovuta anche al fatto che lo sviluppo di una macchina 2019 non poteva essere uguale a quello dei rivali, a mancare è stata spesso la squadra. Troppi podi e troppi punti buttati via per banali errori di strategia, basti pensare solo per fare alcuni esempi al GP del 70° anniversario o alla Turchia, quando di fatto il muretto ha rovinato la gara di Stroll richiamandolo ai box nel momento peggiore. Il candese forse non avrebbe vinto, ma sarebbe arrivato comodamente a podio. Che dire poi del trattamento riservato a Sergio Perez? Davanti alle telecamere confermatissimo e poi invece sostituito senza un minimo di trasparenza e di preavviso. Per fortuna il messicano è riuscito a restare in Formula 1 e a farlo alla grande visto che guiderà una Red Bull! Per il 2021 la Aston Martin sogna in grande, anche grazie all’arrivo di Vettel, vedremo quanto la squadra avrà imparato dagli errori del 2020.

SERGIO PEREZ Voto 9 Stagione praticamente perfetta. Prima vittoria in carriera e 4° posto nel Mondiale. Una grande costanza di rendimento, che non è una sorpresa, abbinata anche a una perfetta lettura della gara e forza nei corpo a corpo. Questi gli ingredienti di un 2020 super per Checo, che possono essere ben riassunti dalla gara di Sakhir dove ha colto il primo successo in carriera, rimontando dal fondo della griglia dopo essere stato incolpevolmente centrato nelle prime curve. Bello che abbia ottenuto la prima vittoria con questa squadra alla quale, al di là del trattamento ricevuto, è legatissimo e con gli uomini che l’hanno accompagnato nelle ultime sette stagioni. Vince il confronto con Stroll sia in qualifica che in gara, nonostante una gara in meno disputata. Unico piccolissimo neo la pole di Istanbul ottenuta dal compagno di squadra. Adesso lo aspetterà una nuova chiamata in un top-team dopo quella della McLaren nel 2013, quando in verità la squadra inglese aveva già iniziato il suo declino, vedremo se riuscirà ancora a sorprenderci.

LANCE STROLL Voto 7 Purtroppo il canadese continua a mostrare una grande incostanza di risultati. Quest’anno le buone prestazioni non sono mancate e complessivamente è stata una buona stagione, con una pole position, due podi e… chissà cosa sarebbe accaduto in Turchia senza il pasticcio del muretto. Tuttavia a queste ottime prestazioni si sono alternati anche dei black-out totali sia in qualifica che in gara e delle occasioni in cui, con il mezzo a disposizione e per come si era messa la gara, Lance avrebbe dovuto fare molto di più, come a Monza per esempio. La pole di Istanbul però (in condizioni difficilissime) e la prima parte di gara ampiamente dominata dimostrano che il talento c’è, a mancare forse è un po’ di forza mentale nel gestire le pressioni della Formula 1 (soprattutto se sei il figlio del capo). Sotto questo aspetto la prossima stagione, con una squadra sempre più importante e con un quattro volte Campione del Mondo come compagno di squadra, sarà ancora più probante.

NICO HULKENBERG Voto 8 Questo pazzo 2020 ci ha fatto riscoprire l’importanza dei piloti di riserva e Hulk merita un otto pieno per come ha interpretato questo ruolo, soprattutto perché chiamato in causa sempre all’ultimo secondo. Nella prima gara di Silverstone centra comodamente la Q2 ma una noia tecnica gli impedisce di partecipare alla gara. Il weekend successivo, dopo uno strabiliante terzo tempo in qualifica, è autore di una gara capolavoro che stava per chiudere davanti al compagno di squadra Stroll. Poi però ci ha pensato una delle tante mosse suicide del muretto Racing Point a farlo retrocedere. Al Nurburgring viene chiamato addirittura il sabato mattina per sostituire proprio Stroll e così sale in macchina giusto in tempo per la Q1, chiudendo in ultima posizione. In gara rimonta incredibilmente chiudendo la gara di casa all’ 8° posto. Insomma come i veri supereroi l’incredibile Hulk ti salva la pelle nelle situazioni d’emergenza.

Immagine in evidenza: © Aston Martin Cognizant F1 Team, Twitter account.

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Autore

Francesco Bafaro
Laureato in Lettere, specializzando in Filologia Moderna. Seguo la Formula 1 da quando ero piccolissimo, nello scrivere cerco di unire la passione per il Motorsport con quella per la Letteratura. In fondo i piloti che ogni domenica si sfidano in pista sono proprio come gli eroi dell' Epica classica e cavalleresca!

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