Pagelle GP Portimao | Il ritorno del Diablo

Le pagelle del quinto appuntamento stagionale della MotoGP

FABIO QUARTARARO 10: vittoria dominante come non accadeva da tempo al campione del mondo in carica, che grazie al successo di Portimao si porta anche in testa alla classifica iridata. Successo ottenuto senza patemi d’animo e con un ritmo indiavolato dal primo all’ultimo giro. Semplicemente sontuoso.

JOHANN ZARCO 8: Quartararo è imprendibile, ma il poleman francese è autore di una gara di tutto rispetto: supera un Mir in calo e nelle ultime tornate riesce a difendersi dall’assalto di un coriaceo Aleix Espargaró. Se solo fosse più costante nell’arco del campionato sarebbe un grosso problema per tutti.

ALEIX ESPARGARÓ 8: altro podio per l’alfiere Aprilia, sempre più una certezza nelle prime posizioni. Vero, il risultato è stato favorito anche dall’incidente tra Miller e Mir, ma il classe’89 aveva comunque un ritmo notevole che lo ha portato addirittura ad insidiare Zarco per il secondo posto. Ed ancora una volta batte nettamente il compagno Vinales.

ÀLEX RINS 6: media tra il 3 delle qualifiche ed il 9 della gara. Un pilota in lotta per il campionato non può scattare dal 23° posto in griglia, ma il centauro iberico limita egregiamente i danni con una rimonta sontuosa ed ottiene un quarto posto che è oro colato per la sua lotta all’iride.

MIGUEL OLIVEIRA 7: l’idolo locale riemerge dalle sabbie mobili in cui, se si esclude lo splendido successo di Mandalika, era piombato da metà dello scorso anno ed è autore di una prestazione convincente e nettamente superiore a quella del compagno Binder. Che sia l’inizio della rinascita?

MARC MÁRQUEZ 5,5: vero, la Honda è poco competitiva rispetto alle rivali, ma da un fuoriclasse del suo calibro ci si aspetta ben altro. Quantomeno si toglie la soddisfazione di battere in volata il fratello minore Àlex e di essere il miglior hondista al traguardo, ma comunque troppo poco per uno come lui.

ÀLEX MÁRQUEZ 7: Portimao è la sua pista preferita e si vede. Nelle prime fasi di gara è nettamente la miglior Honda in pista, poi il calo delle gomme lo costringe a cedere il passo al ben più quotato fratello Marc, che lo beffa per soli 20 millesimi. Sorprendente.

FRANCESCO BAGNAIA 6: di fiducia. Imperdonabile l’errore in qualifica nel voler scendere in pista con le slick quando ancora non c’erano le condizioni. In gara con un braccio malandato rimonta dall’ultimo all’ottavo posto, seppur con qualche caduta davanti. Ma per lottare per il titolo serve ben altro.

POL ESPARGARÓ 5,5: finisce a pochi decimi dal compagno di squadra, ma è comunque soltanto la terza miglior Honda al traguardo, preceduto anche da Àlex Márquez con una moto meno aggiornata della sua. Serve di più.

MAVERICK VINALES 5: finisce in top ten più per le cadute altrui che per meriti propri. Ed il confronto con il compagno Aleix Espargaró è, ancora una volta, impietoso.

ANDREA DOVIZIOSO 5: altra prestazione da dimenticare per il forlivese, arrivato ad addirittura 29 secondi dal compagno di marca Quartararo. L’ex pilota Ducati sembra proprio non riuscire a digerire la Yamaha e si avvia sempre di più verso un mesto ritiro dalle competizioni a fine stagione.

LUCA MARINI 4,5: ancora una volta troppo lento per meritarsi una Ducati GP22.

FRANCO MORBIDELLI 4,5: disintegrato da Quartararo ed ancora peggio di Dovizioso. E la luce in fondo al tunnel ancora non si vede. Irriconoscibile.

REMY GARDNER 6: la sua KTM è quello che è ed il campione del mondo Moto2 2021 deve accontentarsi di due punticini iridati. Vince comunque il confronto con gli altri rookie.

MARCO BEZZECCHI 5: 15° ad oltre 46 secondi dal leader. Male male.

TAKAAKI NAKAGAMI 5: la sua gara non era eccezionale neanche prima della caduta. L’ennesima per un pilota a tratti veloce ma troppo inconsistente.

DARRYN BINDER 4: in calo rispetto alle uscite precedenti, viene sopravanzato anche da un Nakagami ripartito dopo essere scivolato. Basta questo per descrivere la sua gara.

LORENZO SAVADORI 5,5: sceso in pista dopo un lungo periodo di inattività, fa quello che può fino alla caduta negli ultimi metri della corsa.

JOAN MIR 7,5: in una MotoGP dominata dall’incertezza il centauro Suzuki è praticamente una costante tra i primi 5, ma manca sempre il guizzo decisivo. Miller poi fa sfumare le sue possibilità di podio.

JACK MILLER 5: un’altra occasione persa in una gara in cui il secondo posto era tranquillamente alla sua portata. Brutto l’errore che fa finire nella ghiaia anche Mir. E la sella traballa.

BRAD BINDER 5: nettamente battuto dal compagno Oliveira, non arriva neanche al traguardo per una caduta al diciassettesimo giro.

ENEA BASTIANINI 4,5: caduta che non ci voleva per le sue velleità iridate, giunta al termine di un weekend in cui era comunque poco competitivo. Ha comunque l’attenuante di non guidare una Ducati ufficiale.

JORGE MARTÍN 4,5: con l’eccezione del bel podio dell’Argentina, vera delusione di questa inizio di stagione insieme a Bagnaia. Doveva essere l’anno della sua consacrazione, ma finora i risultati sono deludenti e le cadute tante.

Immagine in evidenza: © MotoGP.com

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