F3 | Qualifiche a Melbourne: doppietta italiana all’Albert Park

È grande Italia down under

Come nelle libere, anche se con i piloti invertiti, i due rappresentanti del tricolore fanno la voce grossa. Leonardo Fornaroli scatterà davanti a tutti al termine di una qualifica costellata da errori, incidenti e bandiere rosse, che testimoniano come trovare il limite su un circuito come quello dell’Albert Park (con molti rookie in pista) non è esercizio di semplice esecuzione. Gabriele Minì si deve invece accontentare della piazza d’onore, consapevole che nel taschino c’era qualcosa di più ma conscio di poter dire la sua a pieno titolo.

La cronaca delle qualifiche vede, come sempre, le stesse dividersi in due fasi: quella del primo set di gomme (usato nelle libere) e l’ultima, decisiva, con il treno fresco. Nel primo tentativo, tra i tanti errori, quello che è risaltato più all’occhio è stato il fuori pista di Santiago Ramos, messicano del team Trident, che è riuscito a riprendere la via della pista senza problemi ulteriori. Alcuni hanno tentato tre giri cronometrati – tra cui Lindblad, Wurz e Beganovic – altri (la maggior parte) hanno preferito i canonici due.

A ogni modo, la situazione dopo il primo tentativo vede Fornaroli in testa davanti a Minì, poi Browning, Bedrin, Goethe, Lindblad, Mansell, Wurz, Beganovic, Ramos, Boya, Meguetounif e Tsolov – penalizzato di tre posizioni per il fattaccio delle prove libere. Più indietro van Hoepen, Stenshorne, Dunne e Tramnitz.

Il secondo tentativo viene invece ulteriormente frammentato a causa dell’incidente occorso a Sami Meguetounif (Trident) nell’ultima curva della pista. Le sue qualifiche finiscono e viene esposta la bandiera rossa. Se alcuni riescono a migliorare la propria prestazione (ad esempio Minì, che si issa provvisoriamente al comando), altri saranno costretti a puntare le loro fiches in un singolo crono. La sessione, con quattro minuti ancora da disputare, riprende dopo circa un quarto d’ora, e Fornaroli è più forte di tutto. Diciannove sono i millesimi che lo separano – dal “lato giusto” – dal connazionale Minì, secondo, a firmare una doppietta tutta italiana. Terzo – staccato di tre decimi – Beganovic, bravo a fare il tempo quando conta, poi un ottimo Bedrin. La terza fila è di seguito composta da Browning e Tsolov (ma il bulgaro del team ART partirà nono), seguiti in quarta da uno scintillante Lindblad, come nelle libere primo dei debuttanti, e da Ollie Goethe. Chiudono le prime dieci posizioni il pilota di casa Christian Mansell e il norvegese Martinius Stenshorne, mentre Laurens van Hoepen e Mari Boya – rispettivamente undicesimo e dodicesimo – partiranno secondo e primo nella gara corta grazie al format della griglia invertita. Risultati poco lusinghieri, invece, per Noel León (sedicesimo), Alex Dunne, 17°, Santiago Ramos, 18° e Tim Tramnitz, solo 22°. Se è vero che tutti questi piloti avevano girato a Melbourne solo virtualmente, è altrettanto vero che ci si poteva attendere qualcosina di più, ma fa parte del percorso di crescita di ognuno di questi ragazzi, non si può nemmeno pretendere la perfezione.

Da segnalare un’investigazione pendente su Maxwell Esterson e Sophia Floersch (impeding), un incidente occorso a Joseph Loake (Rodin) sul finire di sessione (sospensione posteriore sinistra rotta) e un lungo di Piotr Wiśnicki (Rodin), che è poi riuscito a ripartire scongiurando l’esposizione di un’altra bandiera rossa.

Immagine in evidenza: © @Formula3 X profile

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Autore

Davide Attanasio
Ragazzo di venti anni che prova a scrivere di macchine, che girando a velocità folli per tutto il mondo fanno battere il cuore e vibrare l'anima

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