F2 Feature Race Baku: secondo acuto stagionale per Dennis Hauger in una gara ricca di incidenti

Gara ricca di emozioni e colpi di scena, con lui sul podio Sargeant e Drugovich che allunga in campionato

Baku regala da sempre gare spettacolari e imprevedibili, soprattutto nelle categorie propedeutiche dove l’essere arrembante dei giovani piloti spesso non paga e anzi li porta a commettere errori che in questo circuito equivale spesso a dire ritiro vista la grande velocità e la vicinanza dei muri.

Pronti via e si assiste subito al primo contatto, tra Caldwell e Cordeel che causa la prima safety car. Intanto, in partenza Drugovich, cercando di stare fuori dai guai, parte molto cauto e perde diverse posizioni, passando da quinto a ottavo, con Pourchaire che risale invece in nona. Situazione più cristallizzata nelle posizione di vertice, con il solo Armstrong che passa Hauger. Dopo la ripartenza si assiste ad una fase di gara piuttosto tranquilla, che viene a caratterizzarsi soprattutto per il valzer dei pit stop che vede essenzialmente fermarsi tutta la griglia tra il giro 7 e il 10, visto che tutti i piloti avevano optato per partire con il compound più morbido ad eccezione di Boschung e Williams, di quelli rimasti in gara. In questa fase è da segnalare l’ottimo pit del team Prema con Hauger e invece il problema per Vips che perde un po’ di tempo ai box, con la classifica che quindi vede a metà gara il seguente ordine: Williams e Boschung, che devono ancora pittare, Armstrong, Vips, Hauger, Sargeant, Drugovich e Daruvala. Il giro 12 segna invece una nuova fase della gara caratterizzata da un susseguirsi di incidenti e errori: in questo giro, oltre al sorpasso di Vips su Armstrong, avviene l’incidente tra Boloukbasi e Nissany che causa una safety (Boschung ne approfitta per montare le soft).

Alla fine del quattordicesimo giro la safety car rientra, ma nella ripartenza succede di tutto: Armstrong tampona Vips e danneggia la sua ala, non la macchina di Vips per fortuna dell’estone, Pourchaire nelle retrovie danneggia l’ala anteriore, Lawson fora dopo essere finito a panino tra Daruvala e Doohan e infine Iwasa tampona Hughes, rompendo anch’egli l’ala anteriore. Ovviamente a seguito di tutto questo caos, la direzione gara decide di mettere quanto meno la VSC, che dura fino al giro 18. Alla ripartenza Vips si fa subito arrembante su Williams, che probabilmente non abituato a ricoprire certe posizioni, sbaglia dopo poche curve andando dritto, per fortuna per lui in una via di fuga e quindi non causando nessuna nuova safety.

Da questo momento appare evidente come la gara si concluderà per limiti di tempo e non alla conclusione dei giri previsti. I piloti regalano ben 12 minuti senza incidenti, con la gara facilmente controllata da Vips davanti ad Hauger e Sargeant, con Drugovich che, a causa dei vari ritiri, è intanto risalito fino alla quarta posizione. Da segnalare anche i sorpassi di Doohan e Verschoor su Fittipaldi, con il primo che però viene sanzionato con 5 secondi di penalità per l’incidente con Lawson di cui viene considerato il colpevole. Tuttavia, proprio quando la gara sembrava scorrere senza colpi di scena, ecco Vips che decide di metterla a muro al castello, gettando così la vittoria al vento e “regalandola” ad Hauger che deve solo portare la macchina a casa negli ultimi 6 minuti di gara fatti per giunta dietro safety car visto l’incidente dell’estone.

L’ordine di arrivo recita dunque: Dennis Hauger che chiude davanti a tutti e ottiene la sua prima vittoria stagionale, scalando anche la classifica piloti fino alla quinta posizione, davanti a Logan Sargeant e Drugovich, che allunga sempre più in classifica generale. Ai piedi del podio troviamo la seconda Prema, quella di Daruvala, pilota senza troppi acuti, ma molto costante. Quinta posizione al traguardo per Doohan, ma visto l’arrivo sotto Safety Car e i 5 secondi di penalità sopra menzionati, finisce fuori dalla zoa punti. Quinto arriva quindi Verschoor, davanti a Fittipaldi e Vesti, che dopo aver stallato in partenza ed essere partito dai box con mezzo giro di ritardo, fa di fatto una mezza impresa. A punti anche Marino Sato, Ralph Boschung, che partiva ventunesimo e Hughes. Weekend da dimenticare per Pourchaire, che chiude solo dodicesimo su sedici piloti arrivati al traguardo.

Immagine in evidenza: ©

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Autore

Andrea Perlasca
Laureato in Filosofia, appassionato di motori, specialmente delle 4 ruote e dell'eSport.

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