Doha bollente

LUSAIL CITY, QATAR - OCTOBER 08: Second placed Oscar Piastri of Australia and McLaren looks on in parc ferme during the F1 Grand Prix of Qatar at Lusail International Circuit on October 08, 2023 in Lusail City, Qatar. (Photo by Clive Rose/Getty Images)

Polemiche e contraddizioni sono state all'insegna del fine settimana mediorientale.

Quando la toppa è peggio del buco: il Gran Premio del Qatar non è stato il più tranquillo, per usare un eufemismo, dei giri per il mondo (e non in ottanta giorni) della carovana più esclusiva dell’automobilismo mondiale. Cose non da Formula Uno, diciamoci la verità. Al di là dei risultati che ci ha consegnato la pista, con Max Verstappen aritmeticamente campione del mondo piloti per la terza volta consecutiva, mi preme fare delle considerazioni che vanno un po’ più in profondità rispetto a un commento più o meno asciutto sui piazzamenti, nobili o meno che siano.

Formula 1 Qatar Grand Prix 2023
Yuki Tsunoda (JPN, AlphaTauri) attraversa la griglia di partenza in vista dell’imminente partenza del Gran Premio.

Un circuito che definire “all’altezza” è molto difficile, con cordoli che avevano destato più di qualche problema già due anni or sono in quella che fu la prima edizione della corsa qatariota. Gli stessi cordoli sono stati totalmente modificati, onde evitare perdite di pressione degli pneumatici, possibilmente risultanti in forature e\o scoppi repentini degli stessi; oltre a ciò, il tracciato è stato totalmente riasfaltato. I risultati di questi interventi sono stati fallimentari: in primo luogo il livello di aderenza, dicesi grip, garantito dal nuovo asfalto non è stato minimamente paragonabile a quello del 2021; in seconda battuta, dopo la giornata di venerdì la Pirelli ha notato sulle proprie gomme, usate nell’unica sessione di prove a disposizione di piloti e squadre, un “principio di separazione” delle stesse. In parole povere, se si fanno troppi giri con le stesse coperture la foratura è un’eventualità più che eventuale. A detta della FIA e della Pirelli, la causa di questi problemi è da imputare ai già menzionati nuovi cordoli “a piramide” del circuito di Lusail.

Formula 1 Qatar Grand Prix 2023
Le gomme prodotte dalla Pirelli, uno dei tanti pomi della discordia di questo disastroso appuntamento iridato.

Per cercare di mitigare il problema, dopo la Sprint Race del sabato la Federazione Internazionale ha deciso di imporre un numero massimo di giri per treno di gomme in vista del Gran Premio: diciotto giri per set, indistintamente dal fatto che il compound fosse morbido, medio o duro. Indi per cui ogni pilota dovrà effettuare almeno tre soste, visto che la gara sarà di cinquantasette tornate: un qualcosa di mai visto nella storia della categoria, e su questo posso metterci la mano sul fuoco. Se da una parte c’è la totale inadeguatezza del circuito asiatico (nella veste dei suoi organizzatori), dall’altra né la FIA né la FOM né la Pirelli sono esenti da responsabilità.

Ma la “ciliegina sulla torta”, e questo nel 2023 è francamente inaccettabile, non può che essere rappresentata dallo stato dei piloti dopo la gara (e nel suo svolgimento): Logan Sargeant si è ritirato al giro quaranta perché, detto alla carlona, non ne aveva più; Esteban Ocon ha vomitato nel casco venticinque giri prima, Lance Stroll quasi perde i sensi a trecentoventi chilometri orari e fa una fatica immane a uscire dalla macchina (prima di chiedere aiuto a un’ambulanza), mentre Fernando Alonso ha subito delle ustioni all’altezza del fianco destro per quanto fosse caldo il suo sedile (con ottanta gradi, Celsius e non Fahrenheit, percepiti nell’abitacolo e un’umidità dell’ottanta per cento circa). Queste sono state solo alcune delle esperienze di cui sono state vittime i piloti, che sono sì atleti che sfidano le velocità e i limiti, ma sono anche degli esseri umani, e come tali la loro incolumità deve essere messa al primo posto, cosa che non è stata fatta in questa occasione. La questione sui track limits invece, tornata nostro malgrado in auge in Qatar, meriterebbe un approfondimento a parte.

Formula 1 Qatar Grand Prix 2023
Lance Stroll (CAN, Aston Martin), visibilmente provato dalle condizioni climatiche.

Il caldo e l’umidità sono state le ragioni principali delle difficoltà sopra elencate, ma a Singapore le condizioni non sono poi così tanto diverse da Lusail, e mai i piloti erano andati così tanto in crisi: la ragione di ciò ci è stata esaustivamente illustrata da Charles Leclerc. Di seguito le sue dichiarazioni al termine della corsa:

“Onestamente questa è stata di gran lunga la gara più dura che abbiamo disputato nelle nostra carriere. Per tre ragioni principali: la prima è ovviamente il caldo (e l’umidità, ndr), la seconda sono tutte le curve ad alta velocità presenti nel circuito (a differenza di Singapore, dove la maggior parte delle curve ha basse velocità di percorrenza, ndr) e la terza, che è la ragione principale, l’avere tre pitstop obbligatori, facendo così giri di qualifica senza sosta“.

Formula 1 Qatar Grand Prix 2023
Charles Leclerc (MON, Ferrari).

Una serie di magre figure raccolte dagli organizzatori del Gran Premio, dalla Pirelli, dalla FIA e dalla FOM, tutti chi più chi meno complici, ma anche mediaticamente vittime, di una situazione che poteva assumere toni ben più drammatici. A seguito dei fatti appena descritti, la FIA condurrà un’indagine per evitare che essi possano ripetersi, e noi tutti ce lo auguriamo di cuore.

Immagine in evidenza: ©Clive Rose/Getty Images

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Autore

Davide Attanasio
Ragazzo di venti anni che prova a scrivere di macchine, che girando a velocità folli per tutto il mondo fanno battere il cuore e vibrare l'anima

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