24 Ore di Le Mans: vince Toyota, bene Glickenhaus

La Toyota domina la categoria principale, spettacolo e battaglie serrate nelle altre categorie

24 ore, 2 minuti e 9 secondi per percorrere 380 giri e mettersi alle spalle i fratelli rivali dell’altra macchina. È questa la storia della Toyota #8 in questa 24h di Le Mans 2022. Un dominio tutto gestito in casa Toyota, con le due auto che si sono avvicendate più volte nel corso della classica francese. Alla fine, ad avere la meglio è stata la #8, che partiva dalla pole position ed è stata condotta al traguardo dal neozelandese Brendon Hartley, che ha condotto degli stint praticamente impeccabili (alla faccia di chi diceva che non era costante!). 

Secondo posto per la #7, che ha fatto vivere un brivido indesiderato ai vertici della casa giapponese quando, durante la sedicesima ora, si è letteralmente piantata a bordo pista a causa di un piccolo problema con il software di gestione. Una volta effettuato il reset dei sistemi, è riuscita a ripartire come se nulla fosse, riportando però nella mente dei giapponesi qualche vecchio fantasma del passato. Ma proprio in questo frangente, la #8 ha allungato parecchio sulla macchina gemella, andando a mettere in ghiaccio la vittoria ed evitando possibili richieste di switch delle posizioni da parte dell’altro equipaggio nipponico. 

Terza e quarta posizione per le due vetture di Glickenhaus (seppur con rispettivamente 5 e 10 giri di ritardo dal vincitore), che hanno centrato l’obiettivo finale: andare a podio. Le monoposto americane con motore francese non sono mai state in grado di giocarsi la vittoria finale con le Toyota, ma sono riuscite a scongiurare l’attacco della Alpine sia grazie a un grande gioco di squadra iniziale, sia grazie alle sfortune della monoposto francese. Per la Alpine, oltre a noie tecniche e un BoP letteralmente senza senso, anche un errore di Vixivière nella mattina durante un doppiaggio. Per loro, il risultato è stato molto pesante, visto il ventesimo posto assoluto. 

In LMP2, la battaglia è stata come sempre serratissima

A vincere è stata la Jota #38 dell’equipaggio Gonzalez/Da Costa/Stevens, che ha dato oltre due minuti di distacco alla Prema Orlen di Kubica/Deletraz/Colombo. Proprio la Prema aveva dato l’illusione di poter essere la vera monoposto da battere con un inizio scoppiettante in cui si era messa dietro anche la Alpine. Invece, sulla lunga durata (la LMP2 dei vincitori ha percorso ben 369 giri), la JOTA ha dimostrato di avere più velocità e forse più costanza. Sicuramente, se ci fosse un premio per la determinazione, la grinta e la voglia di vincere, sarebbe stato vinto dal team vicentino. 

Chiude il podio l’altra JOTA, la #28 di Rasmussen/Jones/Aberdein, che ha staccato di poco più di un minuto la TDS Racing di De Vries/Beche/van der Helm. Proprio De Vries era stato chiamato all’ultimo momento utile per rimpiazzare Cimadomo, escluso dalla race direction perchè “Troppo pericoloso” per gli altri concorrenti.
Quinto posto per la Oreca #5 del team Penske pilotata da Cameron/Nasr/Collard. Il team Penske saluta saluta il WEC 2022 con questa grande gara, visto che già dalla prossima settimana sarà impegnata con Porsche per lo sviluppo del prototipo che correrà in categoria LMDh nel 2023. 

Nella classifica riservata ai Pro/Am, spicca la Algarve Pro Racing, che mette Thomas/Allen/Binder davanti alla monoposto Nielsen Racing di Sales/Bell/Hanley. Chiude il podio la vettura messa in pista dal team DKR Racing e pilotata da Glorieux/Cougnaud/Horr, mentre avrebbe potuto fare meglio la monoposto del team AF Corse pilotata da Perrodo/Nielsen/Rovera. Oltre ad alcune noie tecniche, a dare il colpo di grazia alla gara della monoposto gestita dal team italiano è stato l’errore di Perrodo nella mattina, quando ha letteralmente spinto contro il guard rail la Corvette #64 che stava dominando la categoria LMGTE Pro. 

Il LMGTE Pro vincono la velocità e l’esperienza di Bruni

La Porsche torna alla vittoria di questa categoria grazie all’equipaggio #91 formato da Bruni/Lietz/Makowiecki, autore di una rimonta degna di nota, grazie a stint notturni molto veloci e una piccola sfortuna della Ferrari #51. 

Dopo essere finiti in fondo, infatti, gli alfieri della Porsche sono andati fortissimo, fino a raggiungere la Ferrari #51 del team AF Corse che era al comando della categoria dopo l’uscita di scena delle imprendibili Corvette. 

E mentre Pier Guidi stava andando oltre le leggi della fisica per tenersi dietro la Porsche #91, che ne aveva molto di più a causa di un BoP anche in questo caso senza senso, una foratura ha costretto il campione del mondo in carica a fermarsi ai box, lasciando il comando a Bruni, che aveva sostituito Mackowiecki. A Pier Guidi va dato merito di aver resistito tantissimo a una Porsche oggettivamente più veloce, e a un Mackowiecki che ha scelto di anticipare il pit per cercare poi di riprendersi la posizione grazie alla strategia. 

Chiude il podio la Ferrari #52 di Fuoco/Molina/Rigon, che nella prima parte di gara stava andando meglio della #51. 

Quarto posto per la Porsche #92, che nella mattinata ha dovuto cedere il passo ai concorrenti a causa di una gomma esplosa. L’equipaggio formato da Estre/Christensen/Vanthoor era in testa quando un pneumatico anteriore ha ceduto. 

Nonostante il risultato non positivo, resta positivissima la prova delle Chevrolet Corvette C8-R messe in pista dal team Pratt&Miller. Nonostante qualche piccolo ritardo ‘post tramonto’ portato dall’eccessiva cautela, le Corvette stavano letteralmente dominando la 24 Ore di Le Mans in lungo e in largo. Alla fine però, entrambe hanno chiuso con un pesante DNF. 

In LMGTE Am vince la Aston Martin aiutata dalla Safety Car

La Aston Martin torna alla vittoria con la Vantage #33 pilotata da Keating/Chaves/Sørensen e messa in pista dal team TF Sport. La loro grande fortuna è stata la Safety Car della mattina, che gli ha permesso di allungare sensibilmente sulla Porsche #79 grazie alla diversa sezione della pista in cui si trovavano. Infatti la #33 è riuscita ad accodarsi al trenino di auto della seconda Safety Car, mentre la #79 è rimasta nel trenino di auto dietro la terza vettura di sicurezza. 

Chiude il podio la Aston Martin #98 di NorthWest AMR pilotata daDalla Lana/Thiim/Pittard. La #98 ha preso il podio a poco più di due ore dalla fine, quando ha sfruttato l’inconveniente della Porsche del team Dempsey-Proton Racing. 

Immagine in evidenza: ©Toyota Gazoo Racing Official Twitter Account

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