F2 a Spa | Sprint race: Fornaroli vince e accorcia su Verschoor, Minì 3°

Secondo successo stagionale per l'italiano del team Invicta

Una vittoria costruita in partenza, grazie a un doppio sorpasso nei confronti di Amaury Cordeel (Rodin) e Pepe Martí (Campos), quella ottenuta da Leonardo Fornaroli (Invicta) nella sprint race della Formula 2 sul circuito di Spa-Francorchamps. Il pilota piacentino, al secondo successo stagionale dopo quello “spezza-digiuno” di Silverstone gara 1, dopo essersi preso la testa ha prima resistito a Cordeel e, ottenuto un margine di sicurezza sul belga, si è involato verso un trionfo che potrebbe valere molto in ottica classifica piloti.

Infatti, alla prima curva del primo giro, un incidente che ha visto coinvolti Richard Verschoor, primo nella suddetta graduatoria, Jak Crawford, secondo, e Luke Browning, quinto, ha permesso a Fornaroli di recuperare punti preziosi. Ora il campione uscente della Formula 3 è a 8 punti da Verschoor e a 2 da Crawford, ma lo stesso Alexander Dunne, sebbene sia stato scavalcato da Fornaroli, è staccato di sole 12 lunghezze (10 se contiamo la pole position della gara di domenica che vale due punti). Tutto, ergo, è ancora apertissimo.

Sul podio anche Victor Martins (ART) e Gabriele Minì (Prema). I due non ci andavano, rispettivamente, da Gedda (feature race) e Monaco (sprint race). Una lunga carestia interrotta da questo risultato che farà sicuramente morale. Martins, sorpassato Goethe a metà gara per il terzo posto, è poi stato protagonista (immune) di un contatto con Cordeel (out) mentre si davano battaglia per la piazza d’onore. Incidente di gara per i commissari. La safety-car, entrata in pista a poche tornate dalla fine, ha messo tutti di fronte a un bivio: box o no?

I primi cinque, Fornaroli, Martins, Goethe, Minì e Cian Shields (AIX) decidono di continuare con le gomme usate, gli altri, innescati da Martí, si fermano tentando la carta delle rosse nuove. Ad avere ragione, alla fine, sono stati quelli a essere rimasti in pista, anche perché a un giro dalla bandiera a scacchi, con Sami Meguetounif (Trident) fermo sul rettilineo del Kemmel, la safety-car è tornata nuovamente in azione decretando la parola fine alle ostilità.

Prima dell’ennesima chiamata della vettura di sicurezza, però, Minì era riuscito ad avere la meglio di Goethe, con quest’ultimo fuori da un podio che quest’anno non è ancora riuscito a ottenere. Martí, quinto, non ha né perso né guadagnato, a differenza del compagno Arvid Lindblad che, fermatosi nello stesso frangente dello spagnolo, ha perso la posizione sui vari Roman Staněk, sesto, Dunne, settimo, e Ritomo Miyata, ottavo e a punti per la quarta volta dall’inizio della stagione. In realtà, anche Dino Beganovic (Hitech) gli era passato davanti, ma una penalità per track limits ha relegato il giovane svedese della Ferrari fuori dai primi 10.

Immagine in evidenza: © @Formula2 X profile

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Autore

Davide Attanasio
Ragazzo di ventun anni che prova a scrivere di macchine, che girando a velocità folli per tutto il mondo fanno battere il cuore e vibrare l'anima

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