Indycar | GP Long Beach: primo trionfo per Kirkwood, Andretti risorge

A Long Beach arriva la prima vittoria in INDYCAR Series per Kyle Kirkwood, autore di una prestazione a dir poco maiuscola in uno dei Gran Premi più difficili dell’anno. Il 22enne di Jupiter, Florida, si sblocca al secondo anno nella categoria, il primo in Andretti Autosport, regalando al team di Michael la settima vittoria nelle stradine di Long Beach, nonché la prima stagionale. Il tutto precedendo Romain Grosjean, in coda a Kirkwood per tutto l’ultimo terzo di gara e, ancora una volta, a pochi passi dal primo successo in INDYCAR. Oltre alla doppietta firmata Andretti, il podio del terzo round lascia spazio anche a Chip Ganassi con Marcus Ericsson, terzo classificato al termine di un Gran Premio in cui ha rischiato di riportare danni importanti nel contatto con la Dallara di Pato O’Ward, finito contro il muro di gomme di curva 8 dopo un incidente con il poi vincitore Kyle Kirkwood, uscito indenne dall’episodio. Nonostante il contatto tra le ali anteriori di Ericsson e O’Ward, lo svedese non ha riportato danni rimontando furiosamente fino al terzo posto, conquistato grazie ad un bel sorpasso su Colton Herta, quarto a fine gara. E per Andretti Autosport la quarta posizione di Herta rappresenta il miglior modo per chiudere un fine settimana straordinario, nel quale le tre punte del team sono riuscite ad entrare in Top5, chiusa da un Alex Palou risalito fino al quinto posto in una gara tiratissima. Dunque, Chip Ganassi Racing si è distinto come unico team a mettere i bastoni tra le ruote ad Andretti, sebbene l'assenza di Dixon non si possa trascurare. "Iceman", infatti, è sparito dai radar dopo essere stato accompagnato verso il muro di gomme da O'Ward in curva otto (giro 20), ripartendo dal fondo della classifica e, successivamente, rientrando definitivamente ai box per un problema idraulico. Gara in chiaroscuro anche per il Team Penske, al sesto posto con Will Power, autore di una corsa molto solida, al nono con Josef Newgarden ed al decimo con Scott McLaughlin. Se quest'ultimo non ha brillato nello stint centrale con le gomme morbide, per Newgarden si è trattato sicuramente di un ottimo risultato cestinato a causa del risparmio carburante. Un vero peccato per il due volte campione INDYCAR, l’unico in grado di tenere in vita per circa trenta giri gli pneumatici morbidi. Per via della caution del giro 20 (contatto Dixon-O'Ward) la prima sosta è stata anticipata di cinque/sei passaggi, costringendo tutti i piloti, chi più chi meno, ad una gara improntata sul risparmio del bioetanolo. E dopo aver percorso parecchi giri in testa alla gara, dimostrandosi perfetto nel gestire le gomme morbide, Newgarden si è dovuto piegare ad una tattica conservativa, perdendo posizioni su posizioni nell'ultimo stint del GP e salendo in nona posizione solo grazie all'incidente di Rossi (Arrow McLaren), a muro nel penultimo giro. A proposito di McLaren, alla fine del Gran Premio l'unico che può accennare un timido sorriso è Felix Rosenqvist, settimo alle spalle di Will Power e davanti al rookie Marcus Armstrong, molto bravo ad amministrare gomme e carburante in un appuntamento così delicato. Come detto, Rossi è finito a muro a due giri dalla fine (curva 9), perdendo i punti di un sesto posto che sarebbe stato più che dignitoso essendo partito undicesimo. O'Ward, invece, ha sofferto le conseguenze del contatto con Kirkwood, transitando sotto la bandiera a scacchi in diciassettesima posizione. Ciò significa che O'Ward ha perso il primo posto in classifica a favore di Ericsson, ora in testa con 110 punti, quindici in più di O'Ward. Diciannove le lunghezze di ritardo per Palou, terzo, seguito a due punti da Josef Newgarden. Con la vittoria di Long Beach Kyle Kirkwood ha guadagnato la quinta posizione in campionato, a -36 da Marcus Ericsson. Prossimo appuntamento della NTT INDYCAR Series il 30 aprile nel circuito permanente di Barber, Alabama.

Andretti esulta per la doppietta nel GP di Long Beach della INDYCAR. Primo successo per Kirkwood, partito dalla Pole, secondo posto per Romain Grosjean. Ericsson torna leader del campionato grazie alla terza posizione. Gara difficile per Penske e McLaren.

A Long Beach giunge il primo successo in INDYCAR Series per Kyle Kirkwood, autore di una prestazione strabiliante in uno dei Gran Premi più complicati del calendario. Il 22enne della Florida si sblocca alla seconda stagione nella categoria, la prima in Andretti Autosport, offrendo al team diretto da Michael la settima affermazione nelle strade di Long Beach. Il tutto precedendo Romain Grosjean, protagonista di un inseguimento su Kirkwood durato per tutto l’ultimo terzo di gara.

Il podio del terzo round lascia spazio anche a Chip Ganassi, terzo con Marcus Ericsson al termine di una gara in cui lo svedese ha rischiato di danneggiare criticamente l’anteriore nel contatto con O’Ward, fermo in curva 8 dopo l’incidente con Kirkwood. Tirando un bel sospiro di sollievo, Ericsson ha recuperato, accodandosi a Kirkwood e Grosjean dopo aver duellato intensamente con Colto Herta

E per Andretti Autosport la quarta posizione del figlio d’arte rappresenta il miglior modo per chiudere un weekend da dieci e lode, nel quale le tre punte del team sono riuscite ad entrare in Top5, completata da un Alex Palou risalito fino al quinto posto dopo aver perso tempo nel caos scatenato da O’Ward e Kirkwood. Dunque, Chip Ganassi Racing si è distinto come unico team in grado di mettere i bastoni tra le ruote ad Andretti, sebbene l’assenza di Dixon abbia pesato parecchio. “Iceman”, infatti, è stato accompagnato verso il muro di gomme da O’Ward in curva otto (giro 20), ripartendo dal fondo della classifica. Dopodiché, il numero 9 di CGR è rientrato definitivamente ai box per un problema idraulico.

Gara altalenante anche per il Team Penske, al sesto posto con un non velocissimo ma solido Will Power, al nono con Josef Newgarden ed al decimo con Scott McLaughlin. Se quest’ultimo non ha brillato nello stint centrale con le gomme morbide, per Newgarden si è trattato sicuramente di un ottimo risultato cestinato a causa del risparmio carburante. Tanto rammarico, dunque, per il due volte campione INDYCAR, l’unico in grado di non subire il degrado delle gomme morbide.

Per via della caution del giro 20 (contatto Dixon-O’Ward) la prima sosta è stata anticipata di cinque/sei passaggi. Ciò ha costretto tutti i piloti ad una gara improntata sul risparmio del bioetanolo. E dopo aver percorso parecchi giri in testa alla gara, dimostrandosi perfetto nel gestire le gomme morbide, Newgarden si è dovuto piegare ad una tattica conservativa, perdendo posizioni su posizioni nell’ultimo stint del GP e salendo in nona posizione solo grazie all’incidente di Rossi (Arrow McLaren), ritirato in curva nove nel penultimo giro.

A proposito di McLaren, chiuso il GP di Long Beach l’unico che può accennare un timido sorriso è Felix Rosenqvist, settimo dietro a Will Power e davanti al rookie Marcus Armstrong, eccellente nell’amministrare gomme e carburante al secondo round INDYCAR della carriera. Come anticipato, Rossi è incredibilmente finito a muro a due giri dalla fine (curva 9). O’Ward, invece, ha sofferto le conseguenze del contatto con Kirkwood, transitando sotto la bandiera a scacchi in diciassettesima posizione.

Ciò significa che O’Ward ha perso il primato in classifica ed ora Ericsson è tornato in testa con 110 punti, quindici in più di O’Ward. Diciannove lunghezze di svantaggio per Palou, terzo, seguito a due punti da Josef Newgarden. Con il successo di Long Beach Kyle Kirkwood è risalito fino alla quinta posizione, lontano trentasei punti da Marcus Ericsson. Prossimo appuntamento della NTT INDYCAR Series il 30 aprile nel circuito stradale di Barber, Alabama.

Immagine in evidenza: © Penske Entertainment - Joe Skibinski

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