Green Flag – Ambarabà ciccì coccò, quale regola cambierò?

E’ il 3 agosto, siamo in piena estate e c’è tanto caldo. Questo però non mi ha ancora dato alla testa, nel caso lo steste pensando visto il titolo di questo articolo. Chi la testa però può averla persa da tempo, e non per colpa del caldo, sono Charlie Whiting e la banda di commissari che ogni fine settimana ci deliziano con decisioni da mani nei capelli anche a chi questi non li ha.
L’ultima volta che ho scritto un articolo nella rubrica Green Flag mi sono lamentato del caos delle qualifiche, un’altra opera esilarante del gruppo FIA. Archiviato un caso se ne apre un altro, anche se forse questo è aperto dapprima dell’inizio del 2016, che negli ultimi mesi ha trasformato il circus della F1 in un vero e proprio circo, ma questa volta pilotato da clown.
Ancora non avete capito a cosa mi riferisco? Decisamente al continuo cambio di regole e applicazione delle stesse da parte di Charlie Whiting e la sua compagnia. Regolamenti modificati ad ogni gara e a un ritmo tale che ci ritroveremo tra qualche mese a vedere novità a cavallo tra una sessione di prove libere e una qualifica. Prendiamo però in esame alcune di queste regole e vediamo come sono state o non sono state applicate.
Doppia bandiera gialla
Il caso più eclatante che abbiamo osservato ultimamente è stato quello che ha visto protagonista Nico Rosberg e la sua pole position nel GP di Ungheria conquistata facendo segnare miglior tempo nel settore centrale, nel quale erano presenti le doppie bandiere gialle per evidenziare il testacoda di Alonso. La Mercedes è riuscita a mantenere la prima posizione al proprio pilota mostrando che il tedesco ha alzato il piede nel microsettore di presenza di queste bandiere. Il regolamento recita però che nel caso di presenza di doppie bandiere gialle bisogna rallentare in modo tale che il pilota sia in grado di fermarsi nel momento in cui ci fosse necessario. Come ha agito la FIA dopo questo problema che ha creato caos nel paddock? Bandiere rosse al posto della doppia bandiera gialla durante le qualifiche. In questo modo si risolve un problema, ma se ne creano altri due. Il primo colpisce i piloti che non hanno incontrato queste bandiere e che magari potrebbero migliorare il loro giro, ora non possono più farlo. Il secondo vede tutti i piloti costretti a rientrare ai box, rischiando di non avere più una possibilità di migliorarsi e quindi uscire da una delle sezioni della qualifica. Voto FIA: 0
Comunicazioni e aiuti via radio
Nel Gran Premio d’Europa Lewis Hamilton ha chiesto al proprio team come risolvere un problema presente sulla propria vettura, il quale portava il britannico a perdere decimi fondamentali nel suo ritmo sul giro. Il team gli ha negato spiegazioni rispettando il regolamento. Fin qui nessun problema. Tre settimane dopo la Mercedes è di nuovo protagonista di un episodio simile, ma questa volta il pilota in difficoltà è Nico Rosberg. Il team decide di aiutare il tedesco che rischiava di ritirarsi dal GP di Gran Bretagna. Pilota aiutato, pilota penalizzato. Rosberg, secondo al traguardo, si è visto infliggere 10 secondi di penalità sul tempo di gara, i quali lo hanno portato a perdere una posizione e tre punti in classifica. Proseguiamo di due settimane. Nel GP d’Ungheria (che novità, parlo solo di questo) Jenson Button ha un problema al freno il quale rimane premuto anche senza l’azione del pilota, lui chiede aiuto al team che gli da indicazioni su come risolverlo. Quale penalità è stata inflitta all’inglese della McLaren? 10 secondi sul tempo di gara penserete… No! Un drive through. Per quale motivo si usano due pesi e due misure per la stessa infrazione del regolamento? Pena più lieve per Rosberg perchè è un pilota Mercedes che è il dominatore da anni in F1? Chi lo sa. Come hanno risolto il problema in casa FIA? Eliminate tutti i limiti di team radio durante il corso della gara ad eccezione del giro di ricognizione. Adesso cosa dovrebbero dire Rosberg e Button riguardo alle loro penalità, soprattutto il tedesco nel caso perdesse il campionato per 3 o meno punti? Voto FIA: 0
Unsafe release
Continuando nella sfilza di giochi di prestigio della FIA ecco che compare un altro caso. A Melbourne Rio Haryanto è uscito dai box (durante le libere, ndr) senza che il team prestasse l’attenzione necessaria. Risultato: incidente in pit lane tra il pilota Manor e una delle Haas, con penalità in griglia per l’indonesiano. Sabato mattina Lewis Hamilton è stato rilasciato dal box Mercedes con un unsafe release, il quale ha rischiato di creare un altro incidente sempre con una delle Haas. Per fortuna nessun contatto si è verificato, ma l’uscita dai box senza attenzione è comunque presente. Dopo il GP di Germania 2013 in cui una gomma di Mark Webber colpì un cameramen durante una sosta ai box, si decise di infliggere penalità nel caso si verificasse un unsafe release. Con questo episodio si può infliggere una reprimenda o una penalità in termine di posizioni sulla griglia in base alla gravità dell’accaduto. Quale delle due penalità è stata inflitta all’anglo-caraibico? Nessuna delle due. Bisogna evidenziare che con in ognuna delle due il pilota della casa di Stoccarda avrebbe comunque subito un arretramento in griglia. Perché è stata nuovamente applicata la regola del due pesi e due misure? Forse perché ancora una volta è coinvolta la Mercedes? Chi lo sa… Voto FIA: 0
Contatti o azioni particolari in partenza
Chi c’è tra i protagonisti di questa vicenda? Ovviamente i piloti Mercedes. Ricordate le partenze dei GP di Spagna e del Canada dove c’è stato un contatto tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg? Se è così ricorderete anche che nessuno dei due piloti è stato penalizzato per l’accaduto. Questa volta il paragone non lo faccio con altri piloti di F1, bensì con un episodio avvenuto nella seconda gara del GP di Germania di GP2. Il protagonista è Antonio Giovinazzi che, partente dalla pole, non è stato il migliore al via e ha perso qualche posizione. Per cercare di difendere la posizione e tentare di approcciare curva 1 nel migliore dei modi ha allargato la sua traiettoria portando Arthur Pic a percorrere una parte del tracciato con le ruote di destra sul cordolo e le ruote di sinistra in parte sull’erba. Dopo 12 giri (notare la puntualità della comminazione di penalità da parte della FIA) il pilota pugliese si è visto infliggere 5 secondi sul tempo di gara per aver forzato un altro pilota ad uscire dal tracciato. Da evidenziare c’è il fatto che ci si trovasse in una situazione di partenza, come a Montreal e che tra Giovinazzi e Pic non c’è stato alcun contatto, a differenza delle due Mercedes. Ora ci si chiede perché metodo di giudizio diverso addirittura in due categorie differenti, ma gestite dalla stessa federazione e organizzate dallo stesso ente? Voto FIA: 0
Caos gomme
Per chiudere questa invettiva contro la FIA prenderei in considerazione anche la situazione gomme, anche se non appartiene a questa stagione a ma alle precedenti. Lo scandalo colpì la Mercedes e due piloti della GP2 durante il Gran Premio d’Italia dello scorso anno. Partiamo dal venerdì, quando Sergio Canamasas e Mitch Evans videro squalificarsi dalla qualifiche per avere una pressione delle gomme al di sotto di quelle definite dalla Pirelli per quel GP. La stessa situazione si verificò domenica con la Mercedes che vinse la gara con Lewis Hamilton mentre Rosberg fu costretto al ritiro per un problema al motore. Nel caso dei campioni del mondo in carica, però, la FIA decise di far finire il tutto a “tarallucci e vino” lasciando i 25 punti all’inglese e al suo team. La rabbia questa volta è partita dai diretti interessati della GP2 che urlarono a gran voce il loro sdegno chiedendo indietro la propria posizione di partenza, con Evans che addirittura conquistò la prima fila!
Per evidenziare che la FIA non favorisce solo la Mercedes bensì il dominatore del momento, bisogna anche ricordare il cambio di regolamenti sempre in ambito pneumatici nel corso della stagione 2011. La follia avvenne nel Gran Premio di Gran Bretagna dove venne imposta una modifica che portò la Ferrari a vincere abbastanza facilmente e la Red Bull a tornare terrestre per una gara. Ovviamente la corsa successiva vide il ritorno alle regole precedenti. Voto FIA: 0
Potrei andare avanti per ore parlando della questione Safety Car e Virtual Safety Car, della penalità a Raikkonen data a Baku per essere transitato sulla linea bianca di entrata ai box, dei continui zig zag di Max Verstappen che la passa sempre liscia, così come l’adozione dei track limits con tempi cancellati solo per alcuni piloti, eccetera eccetera.
Dopo queste parole sicuramente avrete capito che non sono io il pazzo a causa dell'”Ambarabà ciccì coccò”, bensì i geni/scemi (citando Fernando Alonso nel GP d’Italia 2013) della FIA che continuano e sicuramente continueranno a modificare i regolamenti ad ogni gran premio gettando ancora più nel caos gli spettatori, me compreso che sempre meno capiranno come funziona questo giocattolo. Voi cosa ne pensate?

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