Formula 1: tornano i token per livellare le prestazioni?

La Formula 1 sta valutando un possibile ritorno al sistema dei token per limitare gli sviluppi di alcune parti delle monoposto

I team principal delle scuderie regolarmente iscritte al campionato mondiale di Formula 1, si sono ritrovati al telefono assieme a Chase Carey, Ross Brawn e Jean Todt per discutere sul futuro della categoria. 

Oltre ad aver confermato che il regolamento 2020 sarà valido anche nel 2021, e aver approvato un nuovo stop delle Factory per altri 14 giorni, FIA e team stanno discutendo sullo sviluppo delle monoposto. Con la discussione sul congelamento dello sviluppo delle power unit in corso, e con il budget cap che sarà mantenuto attivo, la FIA ha ascoltato le proposte di sviluppo di ogni team. Visto e considerato che i team hanno idee molto differenti relativamente ai componenti e alle parti da sviluppare, si sta pensando di reintrodurre il sistema dei token. 

Inserire il sistema di sviluppo a gettoni, garantirebbe una certa stabilità di performance, oltre a garantire la sopravvivenza delle piccole squadre. Limitare lo sviluppo, infatti, ha una doppia azione: la prima è quella di non permettere ai team di sviluppare in modo continuo ed incontrollato, la seconda (meno positiva) riguarda i valori in campo, che rimarrebbero purtroppo abbastanza inalterati tra le due stagioni. 

Un pò come accadde all’inizio dell’era ibrida, con l’introduzione del sistema dei token, ogni componente avrà un diverso valore di ‘acquisto’ in termini di gettoni, e i gettoni riguarderanno non solo le power unit ma anche la parte aerodinamica della monoposto.

Inoltre, tutti dovrebbero anche considerare il budget cap, che dovrebbe essere ridotto ufficialmente da 175 a 150 milioni di dollari. E proprio il budget cap passerà da una ridiscussione dello strategy group e della FIA, ridiscussione in cui i tre top team chiederanno di non avere un tetto di spesa identico tra top team e team di seconda o terza fascia. Questo perchè i top team svolgono un grande lavoro di sviluppo che avvantaggia anche i piccoli team, di cui i grandi sono fornitori. Infatti secondo i team principal di Mercedes, Ferrari e Red Bull, i piccoli team non sarebbero tenuti a sviluppare componenti sviluppate dai loro team fornitori, e avrebbero molte risorse da dedicare ad altre aree di ricerca. 

Proprio per questo, quindi, si avvalora la tesi secondo cui i top team potrebbero decidere di non sviluppare in modo rilevante le monoposto 2020 e di puntare tutto sul 2022. I lavori di ricerca e sviluppo, infatti, vanno contabilizzati nell’anno solare in cui vengono svolti, ecco perchè molti team hanno puntato molto sullo sviluppo delle monoposto di ‘nuova generazione’ per averle pronte entro la fine del 2020 e avere tutto il budget disponibile durante il campionato 2021. Riguardo questo ultimo punto, vi consiglio di leggere l’interessante articolo della rubrica ‘Controsterzo’ in cui si parla di gestione dei costi.

Si è anche deciso che il regolamento tecnico non sarà ulteriormente rinviato nonostante le richieste di alcuni team principal che chiedevano di avere il nuovo regolamento nel 2022 (leggi questo post per approfondire). Infine, la FIA ha anche deciso che inasprirà i controlli e le restrizioni sull’utilizzo di CFD e galleria del vento, in modo da livellare ulteriormente le possibilità di sviluppo. 

Una stagione 2020 quindi che si preannuncia ricca di colpi di scena non solo in pista, ma anche ai tavoli delle riunioni importanti, quelle riunioni in cui si decide il futuro della categoria. 

Immagine in evidenza: ©FIA

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