F1 | La FIA conferma l’idoneità di tutti i team al Budget Cap 2022

Archiviato il weekend di Monza, la FIA ha annunciato con una nota che tutte le squadre sono conformi al Budget Cap 2022, dopo la conclusione dell’annuale revisione dei conti da parte della Federazione. Tali processi, che coinvolgono appunto l’anno completo della scorsa stagione (quindi fino al 31 dicembre 2022), sono stati oggetto di speculazioni e voci di corridoio tra il paddock e i portali d’informazioni, con voci (poi non confermate) di alcune squadre nuovamente a rischio sforamento del budget. Il rapporto stipulato dalla Cost Cap Administration e pubblicato in data odierna chiude un’argomento spinoso per la Formula 1, come lo dimostrano le seguenti parole usate nel comunicato integrale.

“La FIA Cost Cap Administration ha rilasciato certificati di conformità a tutti i dieci concorrenti. Il processo di revisione è stato intenso e molto approfondito, iniziato con un’analisi dettagliata della documentazione presentata dalle squadre a cui ha fatto seguito un controllo molto dettagliato di tutte le attività svolte dai team all’esterno del programma Formula 1. Il processo ha richiesto molteplici visite presso le sedi delle squadre, così attente procedure di audit per valutare la conformità con i regolamenti finanziari. La Cost Cap Administration rileva che tutti i dieci concorrenti hanno sempre agito con uno spirito di buona fede e cooperazione durante tutto il processo”.

Sospiro di sollievo dunque per il paddock dopo le recenti polemiche riguardo alla stagione 2021, segnata dal duello iridato tra Hamilton e Verstappen. In quel caso, Red Bull ed Aston Martin sono state trovate a sforare il tetto massimo di spesa per quell’anno (LINK): per quest’ultima si trattava di “infrazioni procedurali” e si è risolto con una semplice ammenda, mentre per il team di Milton Keynes, beccato con uno sforamento dell’1.6%, gli è stata inflitta una multa più pesante da 7 milioni di dollari e una riduzione del 10% delle ore di sviluppo in galleria del vento e al computer. Una sentenza che ancora oggi continua a far discutere, dato il dominio che la Red Bull sta avendo in questo mondiale di F1 2023.

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