A Montréal il giro è corto, attorno al minuto e dieci, e in vista della qualifica la situazione appare serrata. A guidare, con la McLaren, c’è Lando Norris, che nel corso dell’ultimo tentativo con gomma rossa ha stampato un 1’11″799. Gli altri però sono vicini, e le papaia non sembrano imbattibili. Anche perché Oscar Piastri, ottavo a sette decimi dal compagno, non sembra nella condizione fin qui apprezzata nel corso di questa stagione. L’australiano ha anche colpito il muro dei campioni, riportando la foratura dello pneumatico posteriore destro. Forse un segno, ma non è questa la sede per disquisirne.
Dietro Norris ecco che si è presentato Charles Leclerc, che come puntualmente accade riesce a sopperire alla mancanza di giri, non percorsi a causa dell’incidente occorsogli all’inizio delle prime libere che gli ha impedito di prendere parte anche alla seconda sessione. Il monegasco, che ha anche completato una buona mini simulazione long-run, si è fermato a meno di un decimo da Norris. Non si è comportato male Lewis Hamilton, quarto, alle spalle dell’onnipresente George Russell. Kimi Antonelli, alla prima esperienza in Canada, non è andato oltre il settimo posto. Al tempo ci arriva, ma, fisiologico, ci mette qualche giro.
Sessione complessa per la Red Bull. Max Verstappen, certo, ci mette sempre del suo. È sì quinto, ma il distacco dal vertice non è così preoccupante. Il passo gara, ieri, è stato molto buono, oseremo dire il migliore. Ma avrà bisogno di una buona qualifica. La vettura appare nervosa. Molto peggio è andata a Yuki Tsunoda, al 100esimo GP della carriera. Problemi ai freni hanno condizionato il suo turno. Sarebbe stato importante girare anche perché Yuki monta il fondo nuovo, quello andato distrutto a Imola dopo quel pirotecnico incidente nella qualifica.
Come se non bastasse, poi, a seguito di un sorpasso avvenuto in regime di bandiera rossa (esposta per rimuovere i detriti dispersi dall’impatto di Piastri con il muro dei campioni), Tsunoda rischia una penalità. Idem Gabriel Bortoleto, penultimo con la sua Sauber. Nico Hülkenberg, 18esimo, ha solo sbaciucchiato quel famoso muretto. Con il posteriore, mentre era in testacoda. Un salvataggio a dir poco spettacolare ma anche fortunato. Le conseguenze potevano essere ben peggiori.
Nona e decima piazza per le due Williams di Carlos Sainz e Alexander Albon. Bene. Buone anche le Racing Bulls che, è opportuno far notare, sono l’unico team i cui piloti non avevano mai girato sul circuito Gilles Villeneuve. Tra Isack Hadjar, 11esimo e autore di un innocuo testacoda (curva 2), e Liam Lawson si è inserito Pierre Gasly. L’altra Alpine di Franco Colapinto è 17esima. Non sono certamente queste le prestazioni che gli servono.
Molto bene Fernando Alonso, sesto, che non sappiamo quanti set di gomme rosse abbia montato tra ieri e oggi. Meno convincente, diciamo discreto, Lance Stroll, 14esimo. Oliver Bearman (Haas), che ha a sua volta toccato con relativa violenza quel muro, ha preceduto Esteban Ocon per soli due millesimi. I dubbi su quale gomma scegliere per disputare la qualifica sembrerebbero essere stati fugati: dovrebbe essere la C6, rossa fiammante.
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