La storia è qui. E ora. Certamente non si può dire sia stato un risultato caduto dal cielo. Ma al settimo cielo è il posto dove Andrea Kimi Antonelli, al termine della qualifica sprint di Miami, può dire di trovarsi. A diciotto anni, diciannove il 25 di agosto, il pilota della Mercedes si è messo tutti alle spalle strabiliando per capacità di adattamento e versatilità su un circuito che non aveva mai provato. Già nel primo, unico turno libero le sensazioni erano buone. È però altresì vero che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. La Mercedes, nell’ultima fase della sessione, ha deciso di diversificare la strategia con i due suoi piloti: se George Russell (con Max Verstappen) ha effettuato il suo crono all’inizio Antonelli è andato in pista con tutti gli altri, incluso Max che aveva il carburante per fare due giri. Il numero 12 ha messo insieme tutti e tre i settori, stampando tra le altre cose il nuovo record della pista in 1’26″482. Da sottolineare, inoltre, la crescita del giovane italiano nell’apprendimento della gestione dello pneumatico più morbido nel momento della verità, dove anche le cose più semplici diventano incredibilmente difficili. E, al sesto weekend della stagione, il tutto sembra già aver acquisito una fisionomia niente male. Inutile dire che, nella gara sprint di sabato, l’occasione sarà davvero ghiotta. Certo, dipenderà anche dalla competitività del mezzo. Ma oggi resta. Kimi: far sembrare semplice, naturale, ciò che non lo è affatto.
Nulla da fare per le due McLaren: Oscar Piastri è secondo a cinquanta millesimi dalla vetta, Lando Norris paga un decimo secco. Le due papaia hanno però tutte le carte in regola per fare gara (sprint) d’attacco. Il neo papà Max Verstappen, nonostante la discutibile tattica sopra illustrata, è quarto con la Red Bull. Malgrado un comprensibile velo di delusione per il suo quinto posto George Russell si è distinto in un bel gesto complimentandosi con il compagno di squadra. Classe. Sommerse nella mediocrità le due Ferrari: Charles Leclerc, sesto, paga tre decimi dalla vetta, per Lewis Hamilton (settimo) ecco mezzo secondo. Troppo, in una Formula 1 che – soprattutto in qualifica – si gioca sul filo dei centesimi. Alexander Albon non ha sbagliato portando la Williams nella SQ3; risultato che sarebbe stato alla portata di Carlos Sainz che ha però toppato l’ultimo tentativo nella seconda manche andando al bloccaggio in staccata di curva 11. Sul pezzo Isack Hadjar, molto bene Fernando Alonso: prima top dieci stagionale per il 43enne di Oviedo, Asturie, Spagna. Fuori da quest’ultima, tra gli altri, Nico Hulkenberg, comunque 11esimo, Esteban Ocon e Pierre Gasly. Penalizzati da una strategia errata nella prima manche, invece, i vari Jack Doohan, Oliver Bearman e Yuki Tsunoda, che non hanno potuto effettuare i rispettivi ultimi tentativi per una cattiva gestione del tempo a disposizione: era già scaduto, avevano preso bandiera.
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