24 Ore Daytona | 18^ Ora: Acura WTR davanti, cambio rotto per Cetilar

Numerosi i colpi di scena nelle ultime sei ore della 24H di Daytona. In DPi c'è grande equilibrio, in LMP2 Cetilar rompe il cambio e nelle classi GTLM lo spettacolo non manca.

Tre quarti della 24 Ore di Daytona 2021 vanno in archivio e la gara entra nel segmento finale, quello che porterà squadre e piloti fino alla bandiera a scacchi. Tra la dodicesima e la diciottesima ora le emozioni non sono mancate, anzi, proprio all’alba le classi DPi, LMP2, GTLM e GTD hanno offerto ancora più spettacolo.

In DPi non sembrano passate così tante ore. Complici gli ingressi della Pace Car, i primi cinque sono racchiusi in circa 30″ a 6 ore dalla bandiera a scacchi. Alexander Rossi è il battistrada a bordo dell’Acura #10 di Wayne Taylor Racing, a caccia del terzo successo consecutivo a Daytona. A meno di 10″ si presenta la Cadillac #01 di Chip Ganassi Racing, tra le protagoniste assolute nei duelli più emozionanti. La DPi-V.R. #01 è stata anche coinvolta in un lieve ma rischioso contatto in curva 1 ad 8 ore e 55′ dalla fine: in quel momento a bordo c’era Renger van der Zande, in prima posizione assoluta. Alla ripartenza post caution Kamui Kobayashi, portacolori Ally Cadillac #48, tenta il sorpasso all’interno ma lo spazio si riduce talmente tanto che le due DPi entrano in contatto: testacoda per Kobayashi mentre van der Zande continua senza problemi.

In terza posizione assoluta ritorna AER Whelen Engineering con la DPi #31, apparentemente lontana quando guidata dal pilota Nascar Chase Elliott, a corto d’esperienza nell’endurance. Nonostante ciò, la leadership è a soli 8″, perciò la vittoria è ancora possibile. Distante ma non troppo anche l’Acura #60 di Meyer Shank Racing, a 16″ dalla vettura gemella in testa alla gara. L’ultima vettura ancora in lotta per il successo è la già citata Cadillac #48, veloce nel passo ma rallentata dall’incidente menzionato nel paragrafo precedente e dal ritmo non così rapido di Jimmie Johnson.

Doppiata l’unica Mazda in pista, la RT24-P #55 di Bomarito – Tincknell – Jarvis. Rimangono 6 ore per tornare a pieni giri ed eventualmente inserirsi nella contesta per la vittoria. Ancor più distante la Cadillac #5, 33^ assoluta e tagliata fuori dalla zona più alta dopo l’incidente in curva 1 con la Porsche GTD #16 e svariati problemi tecnici.

La classe LMP2 sembrava essere un’affare a due tra l’Oreca #8 del Tower Motorsport e la Dallara #47 Cetilar Racing. Purtroppo la squadra italiana ha sofferto la rottura del cambio a 9 ore e 56′ dalla fine. L’equipaggio tutto italiano è ancora in gara, ma il distacco rispetto alla vetta ammonta a 77 giri. Un vero peccato considerando l’estrema competitività dimostrata nelle prime dieci ore. Tower Motorsport #8 non può comunque stare tranquilla perché le numerose caution hanno permesso all’Oreca #18 del team Era Motorsport di avvicinarsi a soli 5″.

Anche in GTLM risulta impossibile fare pronostici. Le Corvette #4 e #3 non hanno quasi mai consentito a Ferrari e BMW di acquisire il comando della corsa, ma il gap è talmente ridotto da essere obbligati a prendere in considerazione qualsiasi scenario. Dietro alle C8.R c’è sempre la BMW M8 GTE #24 di RLL, seguita a ruota dalla 488 GTE nelle mani di Risi Competizioni. Più distante la M8 #25, mentre la Porsche 911 RSR #79 del WeatherTech – Proton ha ancora ben nove giri di ritardo ed il testacoda di Kevin Estre alla Bus Stop (con conseguente ingresso della Pace Car per ostacoli in pista) non ha aiutato.

Vere protagoniste nella classe GTD sono state Ferrari e Mercedes, sempre inserite in grandi battaglie e strategie apparentemente simili considerando i pit stop effettuati durante i vari regimi di Full Course Yellow. Attualmente comanda la Ferrari 488 GT3 Evo #21 di AF Corse, guidata nei vari stint da Matteo Cressoni, Simon Mann, Nicklas Nielsen e Daniel Serra. La GT italiana ha duellato a lungo sia con la Mercedes #75 del SunEnergy1 Racing sia, soprattutto, con l’AMG #57 del Winward Racing. Proprio con quest’ultima gli appassionati hanno potuto apprezzare un duello fantastico che sembra continuare ancora adesso. Per il momento primeggia AF Corse, ma Winward Racing è a solo 1″ dalla Ferrari, senza dimenticare l’altra Mercedes #75, la Lamborghini #1 del Paul Miller Motorsports e le Porsche #16 Wright Motorsport e #9 del team Pfaff.

Immagine in evidenza: ©2021 Michael Levitt

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