Sguardo al Passato | Singapore 2008: la gara truccata

La gara di Singapore 2008 non ha fatto la storia solamente per essere stata la prima corsa di Formula 1 disputata in notturna (e la numero 800). Singapore 2008 non viene nemmeno ricordato per il successo di Fernando Alonso, tornato alla vittoria dopo un anno di digiuno (Monza 2007) e neanche per il ritorno sul gradino più alto del podio della Renault, che da lì mancava da Suzuka 2006, l’anno del secondo titolo costruttori. Singapore 2008 è il Gran Premio dello scandalo, della vergogna, e tutti gli appassionati di F1 lo ricollegano all’incidente di Nelson Piquet, concordato a tavolino dal pilota, Briatore e Pat Symonds, per favorire la rimonta di Fernando Alonso. Tant’è che quella gara viene citata per il “Crash Gate” o “Singapore Gate”. Ripercorriamo assieme gli eventi cruciali del fattaccio, che troppe volte vengono citati male o manipolati.
27 Settembre 2008 Nelle qualifiche Alonso, durante il Q2, si ferma in pista per un problema tecnico. Il pilota spagnolo è disperato: nelle libere era stato sempre veloce, e poteva tranquillamente lottare per un posto in prima fila. Il due volte campione del mondo, invece, è costretto a partire dalla 15° casella, davanti a Piquet.
28 Settembre 2008 – Alonso vince il Gran Premio di Singapore davanti a Rosberg ed Hamilton. Il pilota della Renault, recuperate tre posizioni in partenza, passa anche Trulli, ma rimane tappato dietro a Nakajima. “Sino a quando restiamo dietro a Nakajima siamo fottuti.” dice Symonds via radio a Fernando. “Così Nakajima compromette la nostra strategia a tre soste” risponde un altro ingegnere, allorché Symonds ribatte: “Non ti preoccupare del carburante, perchè lo tolgo prima da quel traffico”.  Sia Nakajima che Alonso passano Trulli e così Fernando è di nuovo bloccato dal giapponese. Symonds, allora, chiama Alonso ai box: “Non abbiamo più nulla da perdere ormai”. Alonso, infatti, rientra al giro 12 e il pit stop è molto lento: lo spagnolo passa ad una strategia a due soste. Dopodiché Briatore urla a Piquet di “accelerare a fondo” e sprona l’ingegnere del pilota a ricordargli che deve passare Barrichello. Due curve dopo Piquet va a muro e fa uscire la Safety Car.


Quell’anno, una regola assurda impone la chiusura della pit lane quando entra in pista della Safety Car, vietando i rifornimenti. Le vetture possono tornare ai box all’apertura della pit lane, una volta che tutte le macchine si sono riallineate dietro la vettura di sicurezza. Alonso salta così davanti a tutti gli altri piloti con una strategia a due soste, tranne che a Rosberg e Kubica, che hanno dovuto rifornire per non restare in pista senza benzina (come accaduto invece a Barrichello). I due vengono puniti con uno stop & go e Alonso non ha più rivali per la vittoria.
3 Agosto 2009 – Nel contratto di Piquet c’è una clausola che prevede l’appiedamento se il brasiliano non realizza almeno il 40% dei punti di Alonso. Nelson non è mai andato a punti da inizio stagione e quindi la Renault lo licenzia e promuove come secondo pilota Romain Grosjean.
30 Agosto 2009 – Piquet, che già da tempo minacciava nei paddock di F1 di raccontare la verità sul Gran Premio di Singapore piquet1-586x3902008, fa trapelare la “sua” verità ai media brasiliani, ma non in via ufficiale. La TV Rede Globo, però, manda in onda un servizio in cui si sostiene che il Gran Premio di Singapore fu truccato dalla Renault e che l’incidente di Piquet fu concordato a tavolino per favorire Alonso. Non solo: Piquet fece le “prove generali” del botto nel giro di ricognizione, quando finì in testacoda prima dell’ultima curva.
10 Settembre 2009 – Piquet, interrogato dalla FIA, rievoca i fatti di Singapore, accusandosi di aver sbattuto contro il muro su ordine di Briatore e Symonds con l’obiettivo di far vincere Alonso e ottenere il rinnovo del contratto. E’ il seguito di un colloquio avuto il 30 Luglio, che però fino ad allora la FIA aveva tenuto segreto. Il presidente uscente della FIA Max Mosley, che ce l’ha a morte con Briatore poiché tra i leader della FOTA, l’associazione dei team che allora era in aperto contrasto con Mosley, si affretta a garantire a Piquet l’immunità da ogni punizione e dà per vere tutte le affermazioni del pilota.
14 Settembre 2009 – La FIA offre l’immunità a Pat Symonds in cambio dell’ammissione di aver truccato il Gran Premio di Singapore. Symonds rifiuta, ma ammette che la telemetria di Piquet indica un comportamento anti-intuitivo del pilota al momento dell’incidente. Il brasiliano, al momento del testacoda, preme sull’acceleratore per finire la sua corsa contro il muro. “Sono dati non comuni, è vero” dirà Symonds alla FIA.
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Briatore, dal canto suo, annuncia una causa legale contro Piquet padre e figlio per tutelare l’immagine della Renault. Il team manager arriverà anche ad accusare Piquet di essere omosessuale, in un crescendo di dichiarazioni insultanti tra lui e Nelson Piquet Sr. Intanto Symonds, pressato dalla FIA, dirà che lui e Briatore sono innocenti, ma che Piquet, prima della gara, era arrivato da loro proponendo di andare a sbattere per favorire Alonso.
16 Settembre 2009 – Briatore e Symonds lasciano il team. Il posto di Briatore viene preso da Bob Bell. La Renault annuncia che non contesterà le accuse della FIA al “processo”.
20 Settembre 2009 – Pat Symonds confessa: la Renault ha truccato la corsa, ma Alonso è stato lasciato all’oscuro di tutto. La dichiarazione di Symonds combacia con quella di un importante membro del team Renault, presente al briefing pre-gara, ma fermamente contrario all’idea di Piquet, Symonds e Briatore, che ha rilasciato la sua testimonianza alla FIA sotto anonimato. Secondo il Daily Mail, “Mister X” è Alan Permane. Anche altri due tecnici della Renault ammettono che l’incidente è stato concordato prima della corsa, e che doveva essere attuato subito dopo il pit stop di Alonso.
21 Settembre 2009 – Il dado è tratto. La Renault viene squalificata per due anni con la condizionale. Symonds, per aver confessato, si vede infliggere 5 anni di lontananza dalla F1, mentre Briatore viene bandito a vita dallo sport motoristico più importante al mondo. Mosley, nella duplice veste di accusatore e giudice, esulta perché giustizia è fatta. Briatore, inviperito, non si dà per vinto e un mese dopo annuncia una causa legale contro la FIA, e impugna la sentenza sportiva presso il Tribunale di Parigi. Intanto Fernando Alonso, in occasione del Gran Premio di Singapore 2009, si dice orgoglioso di aver vinto il Gran Premio dell’anno prima e si dice d’accordo con la decisione della Federazione di non cambiare i risultati di quella corsa. Romain Grosjean, durante il secondo turno di prove libere, ha un incidente molto simile a quello di Piquet dell’anno prima.
5 Gennaio 2010 – Il Tribunal de Grande Istance di Parigi accoglie il ricorso di Briatore contro la sentenza FIA, tuttavia, essendo incompetente in materia, non stabilisce se Briatore sia innocente o colpevole. Jean Todt, nuovo presidente della FIA, non si dà per vinto e ha intenzione di appellarsi contro la sentenza.
12 Aprile 2010 – Briatore e Symonds decidono di patteggiare con la FIA. I due non potranno lavorare nei campionati automobilistici per due anni. Symonds, dopo due anni, torna in F1 con la Marussia, per poi passare alle dipendenze della Williams.
IL FILMATO DELLA BBC CHE RIASSUME LA VICENDA

 
Telemetria pubblicata da Autosprint n 37, 15-21 Settembre 2009, “La Telemetria dell’Affaire Singapore” di Cesare Maria Manucci, pag 18-21. I team radio sono ricavati dallo stesso articolo e dal Times, 15 Settembre 2009.

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