#MOTW: Charles Leclerc

Il pilota monegasco della Ferrari conclude il Gran Premio di Gran Bretagna al secondo posto, dopo essere stato in testa alla gara fino al terzultimo giro.

In Francia Fernando Alonso (info: https://www.thelastcorner.it/senza-categoria/motw-fernando-alonso.html), a Silverstone Charles Leclerc. Il classe 1997 ha disputato la migliore gara dei piloti del “midfield“, sfiorando una vittoria che avrebbe avuto dell’incredibile.

Quella che leggerete è la storia della sua gara.

Leclerc, in virtù dell’ottima qualifica prima, e di una concreta e brillante Sprint Qualifying poi, scatterà dalla quarta posizione sulla griglia della domenica. La scelta degli pneumatici, vista la competitività della Scuderia con quelle coperture nella giornata di sabato, è scontata, ed infatti dalla squadra ingegneri di Maranello opta per pneumatici Medium (a banda gialla), così come del resto farà tutto lo schieramento (ad eccezione di Pérez, che dalla pit lane partirà con gomme Hard).

Lo scatto del monegasco è positivo, quanto basta per superare Valtteri Bottas ed issarsi in terza posizione, mentre Hamilton e Verstappen si danno battaglia per tutte le curve del tracciato inglese, prima di arrivare al più che noto incidente alla curva Copse. Leclerc approfitta della situazione e supera di slancio Sir Lewis in uscita dalla stessa. Incredibile, ma vero: la Ferrari è prima! Poi Michael Masi fa il suo dovere, ed espone la bandiera rossa per riparare le barriere in seguito all’impatto dell’RB16B incidentata dell’olandese, che fortunatamente esce illeso dalla dinamica: gara sospesa.

Alla ripartenza Charles tiene la piazza di testa senza troppi problemi, e la gestisce in maniera sorprendente, senza mai far entrare il britannico della Mercedes nella zona DRS. Tutto troppo bello per essere vero: infatti, attorno al quindicesimo passaggio, Leclerc inizia a sentire dei “cut” elettrici sulla Power Unit della sua SF21. Il suo ingegnere di pista, il sempre calmo Xavier Marcos Padros, gli suggerisce un cambio sul suo volante (Driver Default Alpha 56), cercando di tranquillizzarlo. Nonostante queste modifiche, i tagli elettrici continuano a presentarsi, facendo scendere e salire, come una molla, Hamilton dalla zona DRS, ma mai in maniera pericolosa.

Nel corso del diciottesimo passaggio, Marcos afferma che “il problema sembra risolto”, mentre Hamilton inizia a soffrire di blistering sulle sue Medium, quando la Ferrari non stava soffrendo di nessuna problematica sulle stesse, tanto è vero che Leclerc firma il giro veloce provvisorio della gara al giro 22. I problemi al motore iniziano a manifestarsi nuovamente poco dopo quella tornata purple, e al passaggio numero 23 effettuato, Marcos lo intima a non salire di marcia se si dovesse riproporre il guaio. Da quel momento in poi, non è arrivato più nessun team radio sull’affidabilità, sintomo che tutto era tornato tranquillo, e s’inizia a parlare di strategie.

La Mercedes fa la prima mossa al termine del ventiseiesimo giro: la numero 44 si ferma ai box, sconta i dieci secondi di penalità inflitti dal collegio dei commissari a seguito della collisione con Verstappen, e monta gomme Hard, le più dure della gamma Pirelli. Il sette volte Campione del Mondo rientrerà in pista quinto, dietro, oltre a Leclerc, distante circa trentasei secondi, a Sainz, Bottas, e Norris.

In Ferrari chiamano Leclerc ai box tre giri dopo la sosta di Hamilton, con la stessa strategia del team di origine tedesca. Il pit stop è rapido (2.6 secondi) e all’uscita dalla pit lane il distacco tra lui ed Hamilton è di tredici secondi, a 23 tornate dalla bandiera a scacchi. Hamilton passa agevolmente Norris alla Copse, e si issa in terza posizione, dietro anche al suo compagno di team, Valtteri Bottas, che lo farà transitare nel più classico dei team order al quarantesimo giro.

A diciotto giri dalla fine, il distacco è sempre di tredici secondi. Sembrerebbe che la casa di Stoccarda non ne abbia, ma non è così: Hamilton sta gestendo le mescole al fine di poter spingere nel momento più delicato della corsa e conquistare una leadership mai avuta. Non appena “sorpassa” il finlandese, inizia a spingere come un forsennato, evidenziando la superiorità tecnica della Mercedes con gomme dure. L’eptacampione del Mondo abbassa il limite del giro veloce per ben cinque volte (tornate: 38, 41, 42, 44 e 45), guadagnando costantemente un secondo al giro su Leclerc, che non può far altro che aspettare l’aggancio, che arriverà a tre passaggi dalla fine.

Hamilton si attacca al posteriore della numero 16 di Maranello, e all’interno, sempre alla Copse, sferra l’attacco decisivo: Leclerc prova a restistere, se non fosse per una perdita del posteriore che lo fa andare fuori pista.

Di fatto, la gara finisce qui. Hamilton va a trionfare per la novantanovesima volta della sua gloriosa carriera, mentre Leclerc ritorna sul podio a circa un anno dall’ultima volta, nel 2020, sempre a Silverstone.

Il giovane monegasco è deluso, non può essere altrimenti, ma deve essere orgoglioso di quello che ha fatto. Ha tenuto dietro Hamilton per tutta la gara, gli ha fatto davvero vedere i sorci verdi, e ha meritato sia il mio personalissimo voto, che quello dei fan in tutto il mondo, conquistando il titolo di Driver Of The Day, e facendo ritornare la Ferrari a lottare concretamente per una vittoria, cosa che mancava da davvero troppo tempo.

Nel weekend in cui si commemora per la sesta volta la scomparsa di Jules Bianchi, Leclerc non poteva e non avrebbe potuto fargli un regalo migliore. Jules, da lassù, avrà sicuramente apprezzato la gara di Charles.

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Immagine in evidenza: ©Scuderia Ferrari official Twitter account

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Autore

Davide Attanasio
Ragazzo di venti anni che prova a scrivere di macchine, che girando a velocità folli per tutto il mondo fanno battere il cuore e vibrare l'anima

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