Undercut: Monaco e i suoi verdetti

La gara di Monaco ci ha consegnato diverse evidenze, dalla caduta di stile di Hamilton, agli errori della Ferrari, passando per la leadership conquistata dalla Red Bull

Monaco è sempre una gara importante per il campionato. Può essere la gara in cui i campioni si consacrano, può essere la gara che mette in luce nuovi talenti, può essere la gara che dimostra come alcune vetture vadano meglio di altre in particolari situazioni.
Anche quest’anno, il Gran Premio di Monaco è stato tutto questo per il mondo della Formula 1, che è tornato per le strette vie del Principato dopo un anno di assenza.

La gara di Monaco della Ferrari

Una Ferrari che si porta a Maranello la consapevolezza di avere una vettura in grado di dominare su un circuito come quello monegasco. A dirlo è lo stesso Sainz, in un team radio finale che ha messo a dura prova anche i più cinici appassionati. “Grazie ragazzi, grazie a tutti” dice lo spagnolo “E’ stato un giorno difficile per tutti, ma dovete essere orgogliosi di questa macchina e dei progressi che stiamo facendo. Abbiamo tempo per conquistare pole position e per vittorie in futuro. Siate orgogliosi dei progressi dell’auto. Oggi avevamo la macchina per vincere.
Ad arricchire il bottino della Ferrari, c’è anche una sontuosa pole position conquistata da Leclerc nelle qualifiche del sabato.

GP MONACO F1/2021 – DOMENICA 23/05/2021 credit: @Scuderia Ferrari Press Office

Ma se lo spagnolo torna in Italia con un bel trofeo, Leclerc torna in Italia con un’altra bruciante delusione datagli dal Gran Premio di casa.
Il giovane monegasco, anche questa volta, non ha colto nulla dal Gran Premio di Monaco. Se nel 2018 si era dovuto ritirare a causa di un danno, questa volta non è nemmeno partito. Un DNS (Did Not Started) che brucia.
Brucia a Charles, che dopo la pole conquistata al sabato sapeva di poter vincere.
Brucia alla Ferrari, rea di non aver fatto tutto correttamente (forse).
Brucia a Binotto, che di una vittoria aveva un bisogno disperato, per riscattare un 2020 letteralmente disastroso.
Brucia a tutti, tifosi e addetti ai lavori, che speravano di poter vedere una Ferrari tranquillamente in terza posizione nel campionato costruttori. Invece la Ferrari adesso è quarta, con soli due punti di svantaggio dalla McLaren.

La causa del ritiro di Charles, sembra sia stata la rottura di un portamozzo. Per la precisione quello della ruota posteriore sinistra. Non quello direttamente convolto nel crash di sabato, ma quello dal lato opposto.
I tecnici e i meccanici si erano concentrati sulle analisi del cambio, che sembrava compromesso, e non hanno sostituito le parti che per regolamento possono essere sostituite dopo i crash nonostante il parco chiuso.
Diceva Binotto: “Capiterà che commetteremo degli errori, alcuni evitabili, alcuni inevitabili, altri imperdonabili”. Probabilmente, in questo weekend è stato commesso un errore di quelli che rientra nella categoria degli imperdonabili.
Adesso è però il momento di pensare a Baku, altra pista su cui la Ferrari potrà fare una grande differenza nel tratto guidato e dovrà cercare di non soffrire sul lunghissimo rettilineo. E per prepararsi al meglio, c’è solo la passione, quella passione che, secondo il Drake, “permette di sopportare amarezze e rinunce che l’ambizione non giustificherebbe in nessun modo”.

Hamilton e Mercedes, uno scontro inutile

“Lezioni da imparare oggi per te e per il team?” chiede un reporter “Per me no, per il team sicuramente” risponde Lewis. E’ questa la prima dichiarazione a caldo di Lewis Hamilton, palesemente scontento del settimo posto conquistato a Monaco.
Ultimo dei piloti che hanno finito la gara a pieni giri, Hamilton non è stato contento della sua monoposto e del comportamento del team. Già da venerdì, infatti, il britannico aveva chiesto alcune modifiche alla sua monoposto che, però, non sono state effettuate dagli ingegneri. Alla base di questo rifiuto, ci sarebbe un’imposizione di Wolff e di Allison, che hanno reputato le modifiche non proficue in ottica gara.
Partito settimo, il buon Lewis è giunto al traguardo settimo, perdendo la posizione su Vettel e su Perez, ma recuperandone due sugli sfortunati Leclerc e Bottas. Tra l’altro, Lewis è stato l’unico ad optare per una strategia differente rispetto a tutti gli altri piloti di testa, visto che ha effettuato un secondo pit stop per montare un treno di gomme Soft e tentare di conquistare il punto per il giro veloce.

2021 Monaco Grand Prix, Sunday – Steve EtheringtonMercedes Media

A differenza di Ferrari, però, Mercedes torna da Monaco con il bicchiere completamente vuoto.
Il team di Brixworth, infatti, non ha visto solo un Lewis Hamilton in difficoltà, ma ha visto anche il ritiro di Valtteri Bottas mentre occupava la seconda posizione. Rientrato per il cambio gomme, Bottas ha visto i meccanici in difficoltà nello svitare il dado della sua anteriore destra. Dopo diversi tentativi, la sostituzione dell’avvitatore pneumatico, e qualche buon vecchio pugno sulla spalla del pneumatico, la Mercedes ha deciso di far spegnere l’auto a Bottas e porre fine alla sua gara.
Il finlandese, che evidentemente credeva in una possibile vittoria, è sceso completamente sconsolato dall’abitacolo della sua Mercedes.

Red Bull, una leadership pesantissima

Nell’era turboibrida, mai nessuno era riuscito a detronizzare la Mercedes nella classifica del campionato costruttori.
Ci è riuscita la Red Bull, con una sontuosa vittoria di Verstappen e una grande rimonta di Sergio Perez.
Max, aiutato anche dall’assenza in griglia di Leclerc, ha potuto piazzare la sua Red Bull in modo da poter fare una partenza aggressiva per andare a chiudere subito lo spazio a Valtteri Bottas e non concedergli l’interno, che sarebbe stato occupato dalla Ferrari numero 16. Presa la testa della gara, Max ha provato a fare un pò di vuoto ma, vedendo che il pilota Mercedes ne aveva almeno quanto lui, ha deciso di fare una gara abbastanza normale e senza rischi eccessivi.

MONTE-CARLO, MONACO – MAY 23: Max Verstappen of the Netherlands driving the (33) Red Bull Racing RB16B Honda during the F1 Grand Prix of Monaco at Circuit de Monaco on May 23, 2021 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202105230175 // Usage for editorial use only //

Un pò diversa la gara di Perez, che partiva nono. Il messicano è riuscito ad arrampicarsi fino alla quarta posizione, facendo una gara di gran sostanza e dando alla Red Bull il primo vero segnale di concretezza. Il messicano ha forse posato la prima pietra di una stagione che può riservare diverse soddisfazioni a lui e alla Red Bull.

La Red Bull, adesso, guarda la Mercedes dall’alto e cercherà di massimizzare il risultato a Baku per cercare di allungare ancora o, quanto meno, contenere il più possibile il ritorno della Mercedes.

McLaren, ancora manca Ricciardo

Con soli 24 punti in 5 gare (e una media di 4,8 punti a gara), Daniel Ricciardo è sicuramente il pilota che sta sorprendendo tutti, ma in negativo. Dall’australiano ci si aspettava molto di più, vista l’ultima grande stagione in Renault e un talento che sicuramente lo pone tra i migliori della griglia di partenza. In una pista dove il pilota conta più della vettura, era lecito aspettarsi molto di più dal simpatico Daniel.

Lando Norris festeggia il terzo posto conquistato a Monaco – ©McLaren official Twitter account

Se per l’australiano possiamo parlare di problemi di adattamento, per il suo compagno di squadra possiamo parlare di grande maturazione, visto il podio conquistato tra le strade del principato. Norris è stato sempre costante, con un passo mai abbastanza veloce per andare a prendere la Ferrari, ma nemmeno abbastanza lento per farsi prendere dagli inseguitori. Lando ha sempre tenuto il suo ritmo, gestendo bene la parte finale con la risalita di Perez.

Proprio la sua grande prestazione consente alla McLaren di conservare la terza posizione nel campionato costruttori, con due punti di vanaggio sulla Ferrari.

Aston Martin, finalmente Seb!

Non potevamo non parlare della gara di Vettel. Il tedesco, dopo essersi qualificato ottavo sabato, ha fatto una gara di grandissima sostanza. E’ riuscito a raggiungere la quinta posizione grazie ad un ritmo indiavolato e ad un testa a testa davvero d’altri tempi con Gasly.
Finalmente sembra essere tornato il Seb dei tempi migliori, che mette in mostra esperienza e lucidità, alternando fasi di ottima gestione a fasi di grande spinta, il tutto condito da un’esperienza di un pluricampione. Bentornato Seb!

Sebastian Vettel al volante della sua Aston Martin a Monaco – ©Aston Martin Cognizant F1 Team official Twitter account

Come detto a inizio articolo, Monaco ci da sempre tanti spunti utili su cui basare analisi e opinioni in attesa di Baku, dove arriveranno altri verdetti importanti sulle velocità delle monoposto in un tracciato che unisce curve strette e tortuose al più lungo rettilineo del campionato.

Immagine in evidenza: ©Red Bull Content Pool

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