INDYCAR | Niente deroga FIA per Colton Herta: ma l’avrebbe meritata?

INDYCAR | Niente deroga FIA per Colton Herta: ma l'avrebbe meritata?

La FIA ha negato la Super Licenza a Colton Herta, che insieme a Red Bull sperava in una deroga. Ma, alla luce di due stagioni sotto le aspettative in Indycar, il figlio d'arte avrebbe meritato questo strappo alla regola?

Attraverso un comunicato ufficiale la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) ha rigettato la deroga che avrebbe consentito a Colton Herta di ottenere la Super Licenza nonostante al californiano classe 2000 manchino tutt’ora 8 punti. Con questa notizia il caso Herta-Super Licenza trova un punto, raggiunto appellandosi semplicemente al regolamento ed ai criteri stabiliti dalla Federazione Internazionale. Un vero peccato quindi per Herta, attualmente pilota INDYCAR in forze al team Andretti Autosport. Il figlio d’arte è ad oggi il più giovane vincitore di una gara Indy (Austin 2019) e fino ad ora ha totalizzato 7 vittorie, 9 Pole Position e 11 podi. Numeri molto buoni certo, ma siamo sicuri che Colton avrebbe meritato la deroga per ottenere la Super Licenza e debuttare in F1? Approfondiamo la questione.

Herta ha debuttato in INDYCAR nel GP di Sonoma 2018 con Harding Racing, ultimo appuntamento di una stagione che per il pilota californiano si è chiusa con il secondo posto in Indy Lights. Firmato il contratto come pilota titolare in Harding Steinbrenner Racing per il campionato 2019, Herta si è subito imposto vincendo la gara nel Circuito delle Americhe e, proprio in quel caso, ha stabilito il record di vincitore più giovane (18 anni, 11 mesi e 25 giorni).

Nel 2020 Harding Steinbrenner Racing ha stabilito una collaborazione ufficiale con Andretti Autosport (rapporto già solido anche in Indy Lights) e Colton Herta ha iniziato ufficialmente la propria avventura con la squadra di Michael Andretti. Nell’anno macchiato dalla pandemia mondiale Herta ha raggiunto il terzo posto in classifica grazie alle 7 Top5 e, in particolare, alla vittoria ottenuta in Ohio, l’unica della stagione. Vedendo i progressi dei primi due anni tutti si sarebbero aspettati un Colton Herta in lotta per il titolo 2021, anche considerando il passaggio al team ufficiale n lotta per il titolo 2021, anche considerando il passaggio al team ufficiale dopo il ritiro di Zach Veach (con supporto di Curb/Agajanian) dopo il ritiro di Zach Veach.

Tuttavia, la terza stagione di Herta ha faticato a decollare: dopo aver vinto la gara di St. Petersburg (secondo round), Herta ha dovuto aspettare gli ultimi due Gran Premi per tornare in Victory Lane, un’attesa lunga ben dodici weekend. Tra errori (Nashville in primis), imprecisioni e mancanze della squadra, Herta ha archiviato il 2021 al quinto posto in campionato, costretto a sperare in un 2022 decisamente più positivo.

E invece il campionato appena concluso si è addirittura presentato come il peggiore. Il decimo posto in classifica è la fotografia di una stagione che si potrebbe definire disastrosa, piena di problemi durante i le soste ai box, caratterizzata da una mancanza generale di affidabilità (motore ko mentre comandava il secondo GP di Indianapolis) e di incidenti (l’errore a Long Beach e il terribile schianto nell’ultima prova della Indy500). Sicuramente Andretti Autosport è calata nelle prestazioni, perdendo tra l’altro lo status di terza forza a favore di McLaren SP, ma anche Colton Herta si è rivelato poco solido e concreto, cadendo in sbavature che non gli hanno permesso di portare a casa punti importanti. Le stesse imperfezioni che si sono trasformate in posizione perse nella classifica piloti e, dunque, nel mancato raggiungimento dei 40 punti richiesti dalla FIA per avere diritto alla Super Licenza.

Unendo tutti i punti elencati la risposta al quesito posto nel titolo dell’articolo potrebbe essere questa: no, Herta non meriterebbe la Super Licenza. Colton è sicuramente un fenomeno e potrebbe ben figurare in Formula 1. Ha una grande capacità di adattamento anche negli scenari più ostili, come dimostrato nel GMR Indy GP corso a Maggio, gara in cui Herta ha montato le slick prima di tutti e colto il comando della classifica testimoniando una notevole sensibilità al volante. Tuttavia, per assumere il valore di pilota “completo” il giovane nato a Santa Clarita dovrebbe compiere un ulteriore passo verso la concretezza, fattore venuto a mancare nelle ultime due stagioni INDYCAR.

Quindi, considerando che vi siano degli ampi margini di miglioramento, perché saltare le tappe e rischiare di rovinare la propria immagine di pilota talentuoso inserendosi in un contesto, la F1, nel quale si lotterebbe per qualche misero piazzamento? Se, ad esempio, Herta riuscisse a laurearsi campione in America al termine del prossimo anno, guadagnando così la Super Licenza per ciò che farebbe in pista e non attraverso eventuali deroghe, allora la sua reputazione riceverebbe un “boost” talmente importante da lanciarlo verso la Formula 1 con un curriculum ben più ricco tra le mani.

Immagine in evidenza: © Andretti Autosport / Twitter

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