F3 a Imola | Sprint Race: la vittoria di León sub iudice

Caos finale in una gara di safety car e investigazioni

L’immagine parla chiaro. Siamo nel corso dell’ultimo giro, il diciottesimo, e il regime di virtual safety car è appena terminato. Noel León (Van Amersfoort), in testa sin dalla partenza dopo aver superato il poleman Kacper Sztuka (MP Motorsport), si è fatto una bella dormita e Oliver Goethe (Campos) gli ha sfilato la vittoria dalle mani prima della Rivazza.

Dopo la bandiera a scacchi, però, il tedesco del Red Bull Junior Team viene penalizzato di cinque secondi per un’infrazione sotto regime di safety car, una delle innumerevoli safety della gara. Lo stesso destino si compie per il suo connazionale Tim Tramnitz (MP Motorsport), anche lui membro dell’accademia Red Bull. Se Ollie è riscivolato secondo, per Tim non ci sono state retrocessioni ulteriori, e il suo secondo podio dell’anno è servito.

Ma non è finita qui, perché la vittoria di León è tra le mani dei commissari. Il messicano è sotto investigazione per weaving, ossia per aver fatto zig-zag nelle tante ripartenze condotte quando la safety rientrava ai box. Il risultato è quindi sub iudice, ne sapremo qualcosa di più nelle prossime ore.

Al quarto posto c’è Dino Beganovic (Prema), che dopo aver tallonato Kacper Sztuka nel finale è riuscito ad avere la meglio del polacco, che ha chiuso in quinta posizione. Il campione della F4 italiana è stato, però, vittima di una manovra che si fa fatica a comprendere fino in fondo, e parliamo di quella del leader del campionato, Luke Browning (Hitech): l’inglese, sesto, nel tentativo di superare lo stesso Sztuka, ha cercato di sorprenderlo alla Tosa nel corso del penultimo giro, ma ha esagerato e, ritirandosi dopo aver rotto l’ala anteriore, ha gettato al vento l’occasione di guadagnare punti in ottica campionato, che ora vede appaiati in testa, a quota 37, oltre a Luke e Leonardo Fornaroli (Trident), oggi undicesimo, anche Gabriele Minì, sesto dopo un grande sorpasso su van Hoepen (ART), all’esterno della Variante Villeneuve. Chiudono la top dieci la terza Prema di Arvid Linblad, Nikita Bedrin (AIX) e Santiago Ramos (Trident).

Alex Dunne (MP Motorsport), qualificatosi quinto, era stato squalificato per un’irregolarità tecnica (per questa ragione Sztuka è partito dalla pole position, dopo averla persa per il ripristino del crono di Goethe). Partendo ultimo ha rimontato fino alla quattordicesima posizione. Brutte giornate per Stenshorne, che ha stallato in partenza chiudendo ventiduesimo (più cinque secondi di penalità), Wurz, ventitreesimo e penalizzato di dieci secondi per aver spinto Callum Voisin (Rodin) fuori pista alla Tosa, e Sebastian Montoya (Campos), venticinquesimo e ultimo dei piloti arrivati sul traguardo. Il suo compagno Mari Boya è stato costretto al ritiro dopo essersi insabbiato nella ghiaia nel primo giro a causa di una collisione con Tommy Smith (Van Amersfoort), il quale ha poi ricevuto dieci secondi di penalità.

Sami Meguetounif (Trident) è rimasto coinvolto in un vero e proprio domino, avendo tamponato Dino Beganovic che si era a sua volta spostato di traiettoria complice un repentino cambio di linea di Luke Browning. La gara del francese, in lotta per i punti, è così terminata nella ghiaia della Variante Tamburello. Ritirato, infine, anche Tasanapol Inthraphuvasak (AIX), che tra una partenza dalla pit lane e un’uscita di pista alla Rivazza (fermatosi, i commissari hanno fatto entrare la safety car nel momento esatto in cui stava per ripartire, tornare ai box e porre fine al suo calvario) non ha vissuto la più semplice delle giornate.

Immagine in evidenza: © @Formula3 X profile

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Autore

Davide Attanasio
Ragazzo di venti anni che prova a scrivere di macchine, che girando a velocità folli per tutto il mondo fanno battere il cuore e vibrare l'anima

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