Gp di Miami, Pagelle: Verstappen non fa prigionieri, Alonso e Schumacher pasticcioni!

I voti ai protagonisti del Gran Premio di Miami

GRAN PREMIO DI MIAMI Voto 8.5 Una gara tutto sommato godibile quella corsa in Florida, sicuramente la Safety Car ha permesso di vedere un finale di gara palpitante sia per la prima posizione che per l’ultimo posto sul podio ma c’è stata tanta azione anche nelle altre posizioni con un centro gruppo particolarmente frizzante anche prima dell’uscita della vettura di sicurezza. L’evento è stato sicuramente un successo di pubblico, la pista ha un bel layout ma vanno migliorate alcune cose: l’asfalto in primis perché la curva 17 (asfaltata più volte nel corso del weekend) sembrava una pista di pattinaggio su ghiaccio e tantissimi piloti lì sono arrivati lunghi; qualcosina da migliorare anche sulla sicurezza visto che Sainz e Ocon, nonostante abbiano impattato a velocità non elevatissime, hanno avuto postumi fisici dopo i rispettivi incidenti nella medesima curva. Inspiegabile che la FIA non abbia accolto la proposta dei piloti di inserire lì delle barriere che assorbissero l’impatto non scaricando tutta la forza G sul pilota.

MAX VERSTAPPEN Voto 10 Dopo un venerdì nerissimo in cui aveva completato solo pochi giri veloci vederlo vincere con così tanta autorevolezza non era affatto scontato. Grazie anche al lavoro di Perez riesce a trovarsi subito a suo agio con la macchina nella terza sessione di prove libere e in qualifica se la gioca con le due Ferrari, sbagliando però all’ultimo tentativo. In partenza è il solito razzo e si infila senza pensarci due volte nello spazio lasciato libero da Sainz, mette poi pressione a Leclerc e non appena il ferrarista accusa un calo di gomma lo supera senza lasciargli possibilità di replica. Da lì controlla la gara grazie a un passo straordinario con gomma media, la Safety Car lo penalizza sia perché vede annullarsi il tesoretto di 7 secondi che si era costruito su Leclerc e sia perché con la gomma dura la Ferrari era veloce tanto quanto la Red Bull, se non leggermente di più. Nonostante questo gestisce alla perfezione la ripartenza e controlla un aggressivo Leclerc negli ultimi giri. Vittoria importante per la classifica ma soprattutto per mettere pressione alla Ferrari.

CHARLES LECLERC Voto 9.5 Come Verstappen è stato semplicemente perfetto, e non era scontato dopo il brutto errore di Imola. La pole è l’ennesima prova dell’incredibile talento sul giro secco di Charles, che nell’ultimo tentativo riesce sempre a trovare quei 2-3 decimi che fanno la differenza. Perfetto in partenza, prova a scappar via ma dopo soli 8 giri le sue gomme anteriori iniziano a soffrire di graining e così Verstappen entra in zona DRS e lo passa. Il monegasco non crolla ma man mano che lo stint si allunga cresce anche il gap prestazionale tra la sua Ferrari e la Red Bull. Con la gomma dura le cose vanno decisamente meglio e la Safety Car gli da una chance di giocarsi la vittoria, lui ci prova in tutti i modi ma sul dritto la Red Bull è troppo veloce per questa F1-75. La sconfitta fa male ma può essere soddisfatto perché dopo 5 gare è in testa al Mondiale e, senza il blackout di Imola, avrebbe chiuso sempre sul podio.

CARLOS SAINZ Voto 8 L’errore del venerdì è gravissimo ma salva il suo weekend con una super qualifica e una gara di sofferenza ma di grande sostanza in cui, pur non avendo il passo dei primi due, è sempre riuscito a controllare Perez nonostante il collo dolorante e la disidratazione in corso per la rottura del sistema di abbeveraggio. Certo, il messicano ha avuto un problema al motore ma anche lo spagnolo ha perso parecchi secondi al pit-stop. Soprattutto la difesa finale è un capolavoro di intelligenza tattica, lasciando sfilare il messicano che arrivava a razzo ed evitando il contatto per poi riprendersi la posizione subito dopo. Questo podio è l’iniezione di fiducia che ci voleva in vista della sua gara di casa a Barcellona anche se, vista la forza di questa Red Bull, la Ferrari dovrebbe iniziare a prendere delle decisioni sulla gerarchia interna.

SERGIO PEREZ Voto 7.5 A differenza della Ferrari, la Red Bull ha una gerarchia fra i due piloti ben definita perciò il metro di riferimento di Sergio più che Verstappen dev’essere Sainz. Checo perde il confronto con lo spagnolo sia in qualifica che in gara, ha la scusante di un problema al motore che lo ha costretto a tagliare la potenza del suo propulsore ma l’attacco alla disperata nel finale di gara lo mostra sporco come raramente si vede. Certo, il suo lavoro è sempre preziosissimo perché permette di fare il set-up sulla macchina di Verstappen che non aveva praticamente girato al venerdì e porta comunque a casa 12 punti utilissimi per la classifica costruttori.

GEORGE RUSSELL Voto 8 L’eliminazione in qualifica è colpa più della squadra che non sua. In gara dimostra di avere un talento incredibile perché parte con le gomme dure e nei primi giri soffre dannatamente, scivolando fino alla 15° posizione. L’inglese però (forse temprato dalle dure stagioni in Williams) non si scompone, non si innervosisce e dopo una decina di giri, quando gli altri piloti con le medie iniziano a fermarsi, lui inizia a martellare ottimi tempi e risale fino alla 5° posizione in attesa di una Safety Car. La fortuna lo assiste e così nel finale si ritrova a lottare con Bottas ed Hamilton con il vantaggio di avere gomme medie nuove. Il finlandese si toglie di mezzo da solo con un lungo che spalanca la porta ai suoi due ex compagni di squadra mentre Lewis cede la posizione solo dopo una bella battaglia.

LEWIS HAMILTON Voto 7.5 Dopo le due gare negative di Melbourne e Imola, Hamilton risponde con una bella prestazione seppure coincida solo con un 6° posto. In qualifica agguanta la terza fila anche se dietro all’ex compagno Bottas, in gara parte invece molto male e scivola fino all’8° posizione anche se ci mette poco a tornare nella 6° di partenza. Dopo l’uscita della Safety Car c’è il solito battibecco con il muretto sulla strategia e alla fine Lewis non prende benissimo l’essersi ritrovato negli scarichi un Russell su gomma media nuova ma oggettivamente c’era poco che la squadra potesse fare senza fargli perdere posizioni. Negli ultimi giri ingaggia un bel duello con il giovane compagno di squadra ma alla fine deve cedere la 5° posizione e chiude 6°, vedendo allungare il suo distacco da Russell nella classifica mondiale.

VALLTERI BOTTAS Voto 8.5 Peccato per quel lungo nel finale di gara che gli costa due posizioni e sporca un weekend che era stato sensazionale. Infatti, dopo aver perso praticamente tutto il venerdì a causa del botto nelle PL1, corre una strepitosa qualifica in cui chiude davanti all’ex capitano Hamilton e una gara perfetta in cui il suo 5° posto non era mai stato in discussione.

ESTEBAN OCON Voto 7.5 Gara strepitosa anche per il francese che esce piuttosto dolorante dall’incidente delle PL3 ed è costretto a saltare la qualifica per l’impossibilità di riparare la macchina in tempo. Scatta dal fondo con gomme dure e, come Russell, nei primi giri deve solo portare pazienza e non commettere errori. Man mano che i giri passano il suo ritmo migliora e, come l’inglese della Mercedes, sfrutta la Safety Car per effettuare il cambio gomme. Monta gomma morbida ma nel finale non è veloce quanto ci si potesse aspettare e guadagna l’8° posizione grazie alla penalità di Alonso e al botta fra Mick Schumacher e Vettel giusto davanti a sé. Come al solito, non lo inquadrano mai ma a fine gara te lo ritrovi sempre nelle posizioni che contano, bravo!

ALEXANDER ALBON Voto 7.5 Fino al giro 46 era in un’anonima 15° posizione, che comunque per la Williams di Miami era già un buon risultato. L’incidente fra Norris e Gasly e la Safety Car che ne segue lo fanno risalire fino all’11° posizione, poi la penalità di Alonso e l’incidente fra Schumacher e Vettel gli spalancano incredibilmente le porte della zona punti. Fortunato? Assolutamente sì. Bravo? Assolutamente sì perché alla ripartenza ha comunque mantenuto la sua posizione nonostante avesse macchine molto migliori alle sue spalle.

LANCE STROLL Voto 8 Si era guadagnato una bellissima 10° posizione grazie all’accesso in Q3 in qualifica ma la squadra ha fatto un errore grossolano sulle temperature della benzina costringendolo a partire dalla pit-lane. A fine gara però, sicuramente grazie a una buona dose di fortuna, si ritrova di nuovo in 10° posizione e guadagna così un punticino. La sua gara è stata comunque ottima fatta di un ottimo ritmo e di bei duelli a centro gruppo.

FERNANDO ALONSO Voto 5 Da inizio anno continua a ripetere che senza sfortuna la Alpine avrebbe già un paio di podi ma sinceramente, di fronte a certe prestazioni, facciamo fatica a credergli. In qualifica, seppur di poco, viene eliminato in Q2 mentre la Aston Martin di Stroll si qualifica. In gara fa la solita grande partenza ma non ha il passo per stare né con Bottas e né con Hamilton. Passa tutta la prima parte di gara negli scarichi della Alpha Tauri di Gasly e quando prova un attacco lo centra in pieno alla curva 1 beccandosi 5 secondi di penalità. Nel finale, nel tentativo di allargare il distacco sui piloti dietro per conservare la zona punti, taglia una chicane e si becca così altri 5 secondi di penalità. Un po’ troppi pasticci per un campione esperto come Fernando, specialmente se il tuo compagno di squadra fa punti pur essendo partito dall’ultima posizione.

YUKI TSUNODA Voto 5.5 Bravissimo in qualifica, crolla in gara e lui stesso ha dichiarato di non aver ancora capito il perché.

DANIEL RICCIARDO Voto 5.5 Il percorso di crescita della McLaren iniziato a Jeddah vive un brusco stop qui a Miami, con Ricciardo che si è qualificato addirittura 14°. In gara non va tanto meglio, alla fine avrebbe potuto artigliare un punticino sfruttando le penalità di Alonso e gli incidenti ma viene penalizzato anche lui per aver tagliato la pista.

NICHOLAS LATIFI Voto 3 Ennesima gara imbarazzante del pilota della Williams che prima dell’ingresso della Safety Car si trovava addirittura a 37 secondi dal penultimo.

MICK SCHUMACHER Voto 4 Peccato perché poteva essere finalmente il weekend dei punti e invece Mick ha buttato tutto all’aria con una manovra sconsiderata sull’amico Vettel. Era stato bravo in qualifica, strepitoso alla partenza e nei primi giri con un super sorpasso su Tsunoda. Nella fase finale stava controllando bene Ocon quando Vettel, con una grande manovra è riuscito a passare entrambi. A quel punto Mick ha forzato la staccata in curva 1 e ha centrato in pieno la Aston Martin del connazionale rovinando la gara di entrambi. La FIA lo ha giudicato un incidente di gara ma sinceramente fatichiamo a dare responsabilità a Seb.

KEVIN MAGNUSSEN Voto 5.5 Weekend difficile per il pilota danese che alla fine deve anche ritirarsi per un problema tecnico quando comunque era fuori dalla zona punti.

SEBASTIAN VETTEL Voto 8 Fuori in Q2 in qualifica, in gara stava disputando una corsa bellissima nonostante l’erroraccio del team che lo costringe a partire dalla pit-lane. La ciliegina sulla torta era stato il doppio sorpasso su Ocon e Schumacher che gli aveva spalancato le porte della zona punti ma l’allievo Mick lo ha centrato in pieno in curva 1 ponendo fine ai suoi sogni di gloria.

PIERRE GASLY Voto 8 Dopo la batosta di Imola, è tornato davanti a Tsunoda sia in qualifica che in gara ma l’incidente con Alonso gli preclude un ottimo piazzamento a punti dopo una grande qualifica. Incolpevole nell’episodio con Norris.

LANDO NORRIS Voto 6.5 In qualifica ha fatto un mezzo miracolo a portare la McLaren fino all’8° posizione, in gara il miracolo non gli riesce e viene risucchiato indietro anche se stava cercando comunque di lottare. Sfortunato nell’incidente con Gasly.

GUANYU ZHOU Voto SV In qualifica viene letteralmente bloccato all’ultima curva e rimane così escluso in Q1, in gara è costretto al ritiro quasi subito per un problema tecnico.

Immagine in evidenza: © Oracle Red Bull Racing, Twitter account.

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Autore

Francesco Bafaro
Laureato in Lettere, specializzando in Filologia Moderna. Seguo la Formula 1 da quando ero piccolissimo, nello scrivere cerco di unire la passione per il Motorsport con quella per la Letteratura. In fondo i piloti che ogni domenica si sfidano in pista sono proprio come gli eroi dell' Epica classica e cavalleresca!

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