Formula1: il punto che cambia le cose

In Australia abbiamo visto per la prima volta l’assegnazione del punto extra, e abbiamo anche visto come è un punto che fa gola ai piloti più di quanto non faccia gola ai team.

Molti piloti hanno interrogato i loro ingegneri relativamente al tempo necessario per conquistare il giro veloce e, nel caso di Ferrari, sono stati i tecnici a dire a Leclerc di mettere spazio tra la sua monoposto e quella di Vettel in modo tale da avere pista libera per tentare il time attack.

Al monegasco, infatti, viene espressamente chiesto un giro in 1’25”5, segno che la Ferrari puntava chiaramente alla conquista del giro veloce nonostante le difficoltà della giornata.
“Aumenta di due secondi il gap con Seb” dice l’ingegnere. “Ci serve per il giro veloce.” concludono dal muretto dopo le proteste di Charles.
Quando lo spazio tra le due monoposto era stato creato, l’ingegnere ha avanzato la sua richiesta: “Torniamo in modalità gara, Il nostro obiettivo è 25.5. L’ultimo è stato 26.9. Quindi rimetti Mod1 (la mappatura più aggressiva relativa alla power unit, ndr) prima dell’ultima curva.

In casa Red Bull la situazione non è diversa, con il team che chiede a Verstappen di andare a prendere il punto per il giro veloce.
“Ok, questo giro è viola (inteso come giro più veloce, ndr) ma ci sono varie strategie in corso. Qualcuno usa la Quali (modalità da qualifica e quindi la più performante, ndr). Tu devi solo concentrarti sul prendere Hamilton. E prova a fare il giro“

Giunti al traguardo, prima ancora dei complimenti per il podio, a Max viene comunicato che non è riuscito a conquistare il punto extra: “Bottas ti ha superato per il giro veloce alla fine.”

Leggermente diversa la situazione in casa Mercedes, con i piloti che hanno espressamente riferito agli ingegneri di volere il punto extra.

Il primo a chiederlo è stato Valtteri Bottas, leader della corsa dall’inizio alla fine: “Qual’è il piano per la fine? Ci fermeremo per il giro veloce o provo con queste gomme alla fine?”
“Valtteri non vogliamo prenderci nessun rischio, quindi non ci fermeremo”
“Ho capito, ma voglio 26 punti. Quindi ci proverò alla fine.”

Leggermente diverso il tono di Hamilton, che ha quasi implorato il suo ingegnere: “Ho bisogno di quel punto Bono (Peter Bonnington, ingegnere di pista di Hamilton, ndr)!”
“Ok, Strat Mode 10 è disponibile Lewis.” ha risposto dopo qualche secondo l’ingegnere.

La sensazione è che tutti vogliano capitalizzare al massimo ogni situazione, anche chi si trova più in difficoltà. In fondo un monte punti come quello relativo ai giri veloci vale quasi una vittoria. Quindi è anche ovvio che molti puntino alla conquista del fastest lap.

Daniele Zindato

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