Pierre Gasly: una storia di resilienza

MONZA, ITALY - SEPTEMBER 06: Pierre Gasly of Scuderia AlphaTauri and France celebrates with the team after winning the F1 Grand Prix of Italy at Autodromo di Monza on September 06, 2020 in Monza, Italy. (Photo by Peter Fox/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202009060524 // Usage for editorial use only //

La prima vittoria in carriera di Pierre Gasly in Formula 1 è solo il culmine di una storia di rinascita, cominciata un anno fa.

Resilienza, un termine ustato spesso a sproposito negli ultimi tempi, è ciò che al meglio descrive la storia di Pierre Gasly.

Fa il suo esordio in Formula 1 nel 2017 sostituendo, a mondiale iniziato, l’attuale compagno di squadra, Daniil Kvyat, al volante della Toro Rosso. Le buone prestazioni con il team italiano gli consentono la riconferma anche per l’anno successivo. Anno in cui Gasly riesce ad esprimenre a pieno tutto il suo potenziale tanto da guadagnarsi nel 2019, a 22 anni, l’ambito passaggio alla Red Bull.

E’ proprio in questo momento, quando sembravano ormai materializzarsi i sogni di una vita intera, che comincia l’incubo per Pierre. Le prestazioni da subito sono molto altalenanti, i punti sono pochi e il confronto con Max Verstappen è impietoso. Così che i vertici della casa austriaca optano, a metà Agosto del 2019, per l’immediata retrocessione del francese, al team satellite Toro Rosso (diventato poi Alpha Tauri). Un colpo già che di per sè avrebbe stordito chiunque.

La scomparsa dell’amico Anthoine

La delusione sportiva di quei giorni si trasforma in tragedia quando, il 31 Agosto, sul circuito di Spa, a seguito di uno spaventoso impatto, muore, appena 22enne, il pilota di Formula 2 Anthoine Hubert.

I due, entrambi francesi, legatissimi sin da piccoli, avevano approcciato assieme al mondo del motorsport. Un’amicizia durata 14 anni e finita tragicamente un pomeriggio d’Agosto.

Il messaggio di Pierre Gasly all’amico Anthoine, scomparso il 31 Agosto 2019

Pierre Gasly, quindi, in quel triste autunno si trova ad affrontare, a detta sua, il momento più difficile della propria vita. Oltre a superare la perdita, è chiamato all’impresa di rimettere insieme i cocci di una carriera in declino.

La scalata in Toro Rosso (poi Alpha Tauri)

La prima parziale rivincita nella carriera di Pierre Gasly arriva alla penultima gara di quell’anno, ad Interlagos, dove in seguito ad una gara folle si piazza secondo, ottenendo così il suo primo podio in Formula 1.

Con Toro Rosso prima e con Alpha Tauri poi le cose vanno sempre meglio per il numero 10. Sembra riacquistare fiducia e consapevolezza col passare dei Gran Premi. Tutto merito del duro lavoro, così come è lo stesso Gasly a sottolineare.

Gran Premio d’Italia: le lacrime di gioia

Arriva sempre nella vita di ognuno di noi quel momento in cui il destino sembra volerti restituire qualcosa. E sta lì la bravura nel farsi trovare pronti.

La sosta anticipata dell’Alpha Tauri, prima ancora che venisse ufficializzato il regime di Safety Car, sembrava un errore grossolano, che sarebbe costato parecchi punti. Ed invece si è rivelata la chiave di volta del GP, e chissà forse della carriera, di Pierre Gasly.

Poi, infatti, è successo di tutto: la penalità ad Hamilton, abbondantemente con la vittoria in tasca, e la bandiera rossa con ripartenza dalla griglia, che ha dato vita ad una nuova gara che vedeva il francese scattare dalla seconda fila.

Come detto prima non basta l’allineamento di alcuni avvenimenti positivi per determinare il successo. La vittoria passa sempre per il talento e la capacità di far proprie le situazioni favorevoli. Così è andata anche per Gasly che in “gara 2” prima si prende la posizione su Lance Stroll poi difende la testa per più di 20 giri, combattendo decimo su decimo, contro un ottimo Carlos Sainz.

Vittoria di resilienza, di grinta, di passione oltre che di abilità. Vittoria di cuore, che arriva nella gara di casa già in passato tanto cara al team italiano. Per questo, il primo pensiero, appena tagliato il traguardo, tra le lacrime di gioia, è per i ragazzi e le ragazze di Faenza, complici del successo. Bravo Pierre.

Immagine in evidenza: © Getty Images / Red Bul Content Pool

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