Fastback | 500 Miglia di Indianapolis 2011: l'ultimo acuto di Dan Wheldon in un finale folle!

La 500 Miglia di Indianapolis è certamente una delle corse più antiche nella storia del motorsport. Ogni pilota, durante la propria carriera, si pone degli speciali obiettivi e la partecipazione alla Indy 500 rientra in questa breve lista che ogni driver sogna si completare. Dopo l’entusiasmante finale del 2012, con la lotta finale tra Franchitti, Sato e Dixon, con il giapponese a muro proprio nei metri finali della corsa (gara vinta ricordiamo dallo scozzese Dario Franchitti), la Indy 500 torna per infiammare la passione di tutti i tifosi americani e non solo. La gara nel catino di Indianapolis ,infatti, è un evento atteso non solo nel territorio americano ma in tutto il mondo. Basti pensare ai numerosi tifosi italiani che con grande passione seguono il campionato IndyCar, in Italia come in Europa. MotorSport Italia seguirà passo passo le fasi di avvicinamento a questo storico appuntamento del mondo corse con uno speciale appuntamento della rubrica Fastback. Dopo aver approfondito l’edizione del 1995 con la storica vittoria di Jacques Villeneuve, in questo articolo esamineremo l’appuntamento del 2011, una gara entusiasmante risolta solamente all’ultima curva dell’ovale di Indy. Una corsa che è inoltre ricordata per l’ultimo grande acuto di Dan Wheldon prima della sciagurata gara di Las Vegas nella stessa stagione 2011.
La pole di questo appuntamento 2011 è segnata dal canadese Alex Tagliani che con 227.472 mph (366 km/h) risulta essere il più veloce nella sessione di qualifica della 2011 Indy 500. Tagliani inoltre si aggiudica i 15 punti bonus che vengono assegnati al pole man della Indy. Tagliani è seguito da Dixon, Servià, Bell e da Will Power. Sesta posizione per Dan Wheldon mentre chiude al nono posto il Dario Franchitti. Hildebrand (rookie di quella edizione) terminò la qualifica in dodicesima posizione.  Al via Tagliani parte male e scivola dalla prima alla terza posizione, facendosi passare da Scott Dixon e Oriol Servia. Il pilota canadese risale però velocemente e si riporta in testa all’ottavo giro. Dietro spinge forte Dario Franchitti che si porta rapidamente dal nono al quarto posto a suon di sorpassi. Takuma Sato diviene il primo ritirato della gara quando, al giro 21, finisce a muro mentre si trovava al decimo posto in lotta con un gruppo di altri piloti.
 
In precedenza sia Simona De Silvestro che Paul Tracy persero diversi giri ai box per aver toccato alcune protezioni laterali dell’ovale. In regime di caution tutti i piloti ne approfittarono per effettuare il primo pit stop, sosta che si rivelò disastrosa per Will Power dato che, durante il proprio pit, perse un pneumatico e si dovette affrontare tutto un giro su tre ruote. Al restart i due piloti di Ganassi si portarono in testa, con Dixon davanti a Franchitti, Tagliani e Wheldon, mentre dietro continuarono i problemi per il Team Penske e l’Andretti Autosport. Al giro 28 finisce a muro anche EJ Viso, secondo pilota del Lotus/KV. Fuori nuovamente le bandiere gialle con la vettura di sicurezza. Al restart Tagliani riprese la leadership per un giro, prima di cederla nuovamente a Dixon e scendere al quarto posto dietro anche a Franchitti e Wheldon. Kanaan supera invece Vitor Meira, Servia e Carpenter e si porta al sesto posto. Al giro 61 inizia una nuova fase di pit stop: Jay Howard, uscendo dalla propria piazzola, perse una ruota e finì a muro, provocando la terza caution della gara. Al restart Franchitti è in testa davanti a Dixon, Wheldon, Tagliani e Bell mentre Hildebrand salì al sesto posto. Attorno al giro 100 inizia una nuova fase di pit stop che porta brevemente in testa Hildebrand. Al giro 103 finisce a muro James Hinchcliffe. Al restart Franchitti è in testa davanti a Servia e Marco Andretti, risalito grazie a una strategia molto intelligente.

JR Hildebrand a muro

Il pole man Tagliani comincia a rallentare a causa di un problema ad una sospensione. La nuova fase di pit stop fila liscia e Franchitti accumula una decina di secondi di vantaggio sul compagno di squadra Dixon. Al giro 148 Tagliani tocca il muro, rompe la sospensione anteriore destra e causa una nuova interruzione. Al restart il protagonista è Rahal che supera Dixon e sale al terzo posto dietro Franchitti. Dopo un paio di giri un nuovo incidente, questa volta tra Bell e Briscoe. Alcuni piloti, sfruttando la caution, decisero di rientrare ai. Un giro prima del restart la stessa strategia venne seguita da Ganassi che fece rientrare Franchitti a 36 giri dalla fine. . Al restart Rahal si porta in testa davanti a Servia, Dixon, Tomas Scheckter e Kanaan. In un paio di giri Dixon e Kanaan si portano ai primi due posti, anche se entrambi non possono arrivare fino alla fine dato che devono fermarsi al pit per uno splash.

L’arrivo

In testa così si porta la Patrick, che però deve rallentare per una questione di consumi fino a lasciare la leadership a Baguette. Anche la leadership di Baguette dura qualche giro, prima di doversi a sua volta fermare per un rabbocco a tre giri dalla fine. Quando inizia l’ultimo giro della gara in testa troviamo JR Hildebran. Le prime tre curve vanno bene ma proprio quando la gara sembra definitivamente archiviata, all’ultima curva, il pilota del Panther Racing giunge su Kimball e nel tentativo di doppiarlo si sposta verso l’esterno, andando sullo sporco e finendo a muro. La vettura dell’americano striscia contro le protezioni esterne dell’ultima curva verso il traguardo ma viene superata a pochi metri dalla bandiera a scacchi da Dan Wheldon. Dixon si ritrovò a gestire il poco carburante rimasto e il pilota americano aveva sfruttato questa difficoltà del neozelandese superandolo proprio all’ultimo giro. Una gara ricca di emozioni che si è decisa all’ultima curva a favore di Dan Wheldon. Dietro Dixon si piazzarono Servia, Baguette, Scheckter, Andretti e la Patrick. Solo dodicesimo Dario Franchitti.

Immagine in evidenza: ©

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