#MOTW: Fernando Alonso

Fernando Alonso conclude il Gran Premio di Francia all'ottavo posto, un piazzamento insperato dopo un deficitario primo stint con gomma media

La gara dell’asturiano dell’Alpine è stata definita dal sottoscritto come “MOTW“, ossia la migliore di un pilota del “midfield” della Formula Uno, nonostante le autorevoli candidature di Lance Stroll e Lando Norris. Andiamo ad descrivere la domenica del bicampione del mondo.

Grazie ad una convincente prestazione in qualifica, Alonso partirà dalla nona posizione sulla griglia di partenza, con gomma a mescola media, così come tutti i piloti facenti parte della Top 10. Lo scatto dell’Alpine numero 14 è eccellente: supera prima Norris e poi Leclerc, il quale restituirà il favore alla staccata di curva 1 del giro seguente. La sua vettura però, issatasi all’ottavo posto dopo i primi due giri, non gradisce particolarmente le medium, soggette a forte graining già dopo poche tornate. A Fernando manca il passo, e subisce numerosi sorpassi: il primo e il secondo al giro 11, da parte degli alfieri della McLaren, prima da Ricciardo sul rettilineo del Mistral, poi da Lando Norris qualche istante dopo, nel tratto più tortuoso della pista. Il momento negativo della vettura francese però non è finito, perché due tornate dopo il doppio sorpasso papaya, arriva la sverniciata, sempre sul Mistral, da parte dell’Aston Martin di Sebastian Vettel. Alonso viene ripreso anche dal suo compagno di squadra, Ocon, e da Lance Stroll, che non riescono però a portare a termine l’attacco.

Gli strateghi dell’Alpine, dopo 18 giri complicati, optano per la sosta: gomme hard sulla monoposto verniciata di blu: la sosta, però, non è perfetta: 3 secondi e sette decimi il tempo per effettuarla; questo lo porterà, seppur solo per poche curve, dietro a Mazepin. Passato il russo, la situazione però non sembra buona: Alonso è a poco più di dieci secondi dal gruppetto Leclerc-Ricciardo-Sainz-Gasly, tutt’altro che scontati i punti. Ma è qui che la qualità del pilota (supportato anche da una macchina migliore con le hard che con le medium) entra in scena: il nativo di Oviedo è autore di un secondo stint invidiabile: al giro 28 supera Räikkönen, al passaggio seguente Ocon e Giovinazzi (fermi ai box), al giro 30 il distacco dal gruppetto sopra citato è già più che dimezzato, e infatti alla tornata numero 31 sorpassa anche Leclerc. Quattro giri dopo, l’iberico conquista un’altra posizione ai danni di Stroll, fermo ai box per la sua prima sosta, e a quindici giri dal termine si sbarazza del connazionale Sainz sul rettilineo del traguardo. Ultimo “sorpasso” è quello ai danni di Vettel, fermo ai box come il suo compagno qualche giro fa.

La gara però è tutt’altro che conclusa: l’ex pilota della McLaren è intenzionato a sorpassare anche Gasly e Ricciardo, per issarsi al sesto posto assoluto, un risultato che sarebbe sensazionale, soprattutto dopo la prestazione con le gomme a banda gialla. Il suo ritmo è migliore di quello dei due piloti davanti, ma è più lento rispetto ad un arrembante Sebastian Vettel, con gomma medium fresca, anch’egli intenzionato a far mangiare la polvere agli avversari. Fernando riesce a contenere il ritorno di Seb, ma si deve arrendere solo all’ultimo giro nei confronti dell’australiano della McLaren, sesto, e del portacolori francese dell’Alpha Tauri.

Così, Alonso taglia il traguardo all’ottavo posto, una posizione in più rispetto a quella di partenza. Sembra poco, ma per chi è stato più attento è un risultato fantastico, per come ha condotto la gara, aggressiva e lucida allo stesso tempo, come ha gestito le situazioni difficili, e la gestione delle gomme “bianche” per ben trentacinque giri, uno dei piloti che le ha fatte durare di più, con risultati strabilianti.

Considerando la posizione finale del suo compagno di squadra, (vero, con strategie diverse, ma la superiorità è stata netta) Ocon, che ha concluso il Gran Premio in una mesta quattordicesima piazza, a ben mezzo minuto dall’iridato ovetense, il distacco più ampio tra due teammates (insieme a Gasly-Tsunoda, con il nipponico finito anch’egli a mezzo minuto dal pilota di Rouen) del Gran Premio, non penso sia un’eresia incoronare Fernando Alonso come il #MOTM del Paul Ricard.

E voi, cosa ne pensate? Ritenete la mia valutazione giusta, oppure avreste assegnato l’agognato titolo ad un altro pilota? Grazie per l’attenzione, sperando che l’articolo vi sia piaciuto. Appuntamento alla prossima!

Immagine in evidenza: ©Alpine F1 Team Twitter page

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Autore

Davide Attanasio
Ragazzo di diciannove anni che prova a scrivere di macchine, che girando a velocità folli per tutto il mondo fanno battere il cuore e vibrare l'anima

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