Ciao Anthoine

Solitamente dopo ogni weekend di gara mi ritrovo a raccontare cosa avviene nei campionati minori del motorsport per la rubrica del Young Driver of the Week, spinto dalla mia grande passione maturata nel corso degli anni per le categorie propedeutiche nelle quali corrono dei giovani piloti spinti dalla passione per questo sport e inseguendo il sogno di raggiungere la Formula 1, il top dell’automobilismo, e quando ciò accade mi sento veramente molto felice. Purtroppo, sabato a Spa-Francorshamps il sogno di uno di questi ragazzi è svanito, in un tragico incidente che ci ha portato via un ragazzo di 22 anni che dopo una lunga gavetta in questi campionati stava iniziando a farsi conoscere al grande pubblico.

Anthoine Hubert si è spento sabato pomeriggio nel modo più crudele possibile che esista per chi pratica questo sport. La notizia ha scioccato veramente tutti, dai piloti ai meccanici e tutti gli addetti ai lavori, con il paddock che ha perso uno dei giovani piloti più promettenti del panorama automobilistico, e ciò che ha ottenuto negli ultimi anni può confermarlo: Hubert è stato l’ultimo storico campione della GP3 Series nel 2018, e quest’anno in Formula 2 è stato il debuttante con più vittorie ottenute con i suoi due successi nelle Sprint Race di Monaco e Le Castellet che lo pongono in ottava posizione nel campionato con 77 punti, secondo solo a Guan Yu Zhou tra gli esordienti nella categoria.

Negli ultimi anni la Francia sta formando tanti piloti a livello giovanile che gli appassionati delle Feeder Series sicuramente conosceranno, e Hubert era sicuramente tra questi. Anthoine ha iniziato a correre nei kart nel 2004 all’età di sette anni e durante la sua carriera nel Karting ottiene dei buoni risultati e si ritrova a correre con Esteban Ocon, Pierre Gasly, Charles Leclerc e Dorian Boccolacci, con i quali stringe una forte amicizia che si manterrà poi negli anni. Dopo il terzo posto ottenuto nel 2011 e 2012 nel campionato mondiale CIK-FIA U18, nel 2013 passa alle monoposto partecipando al campionato di Formula 4 francese: Anthoine è subito competitivo e riesce a vincere il titolo al primo tentativo, con ben 11 vittorie, 10 pole position e 365 punti conquistati, ben 128,5 in più del secondo classificato, il connazionale Jules Gounon. Anthoine ci ha messo poco ad adattarsi alla vettura, e già nei primi round ha impresso il suo marchio con le cinque vittorie consecutive arrivate tra i round di Pau e Val de Vienne, con in mezzo la straordinaria tripletta ottenuta propio a Spa-Francorshamps, tra cui la Gara2 che vede l’inversione della griglia dopo i risultati nella prima corsa e dove Anthoine è partito decimo, riuscendo a portarsi al comando dopo pochi giri per poi andare a vincere con margine.

Boccolacci, Leclerc e Hubert ai tempi del karting (© Dorian Boccolacci / Official Twitter Page)

Dopo il trionfale 2013, Hubert inizia a farsi le ossa nella Formula Renault, che ai tempi aveva più categorie rispetto alla sola Eurocup che c’è oggi. Nel 2014 Anthoine passa alla Formula Renault Eurocup 2.0 con il team Tech 1 Racing. Il livello del campionato si rivela però molto più alto rispetto a quello che Hubert aveva affrontato in precedenza, e dopo un inizio abbastanza positivo fatica durante il resto della stagione terminando il campionato in 15° posizione con soli 30 punti. L’anno seguente Anthoine rimane nella Formula Renault 2.0 ed è uno dei protagonisti del campionato, riuscendo ad essere sempre presente tra i primi. Chiude il campionato al quinto posto a 34 punti di ritardo dal vincitore Jack Aitken, con due vittorie ottenute al Nurburgring e a Le Mans.

Il 2016 vede Hubert passare alla Formula 3 European Championship, da sempre un gran banco di prova per tutte le promesse del motorsport. Anthoine trova posto alla Van Amersfoort Racing, che ha spesso avuto dei grandi talenti come Max Verstappen e Charles Leclerc, completando una line up di tutto rispetto composta da Pedro Piquet, Callum Ilott e Harrison Newey. Nonostante il campionato sia dominato da Lance Stroll, Anthoine riesce lo stesso a farsi valere, e dopo un inizio di stagione complicato riesce ad ottenere la prima vittoria nella Gara2 al Norisring, seguita poi dal secondo posto in Gara3 in quello che sarà il miglior weekend della sua stagione. Da lì in poi Hubert riuscirà ad andare sempre a punti (eccezion fatta per un ritiro) terminando così il campionato all’ottavo posto con 160 punti.

L’avventura di Hubert nella Formula 3 europea dura un solo anno, visto che nel 2017 passa alla GP3 Series completando lo squadrone della ART Grand Prix composto da Jack Aitken, Nirei Fukuzumi e George Russell che si sono giocati il titolo che è andato poi all’inglese. Nonostante non sia riuscito a vincere una gara, Anthoine ha continuato a fare progressi confermando di essere diventato un pilota costante capace sempre di fare risultato, con solo due arrivi fuori dai punti in tutto il campionato chiuso saldamente in quarta posizione.

La sua costanza di rendimento si rivelerà fondamentale nel 2018, dove Hubert rimane alla ART Grand Prix e viene raggiunto da Ilott, Nikita Mazepin e Jake Hughes. Pochi giorni prima dell’inizio del campionato Anthoine entra a far parte della Renault Sport Academy come Affiliate Driver; a fine anno la scelta della squadra francese si rivelerà azzeccata e lungimirante. Durante le telecronache delle gare Marcello Puglisi di Sky Sport lo ha soprannominato “Il calcolatore” per la sua capacità di massimizzare il risultato ad ogni gara ed essere capace di gestire le situazioni in pista, senza essere lo schiacciasassi che uccide il campionato che sono stati i precedenti campioni Leclerc e Russell. Con sole due vittorie ottenute a Le Castellet e a Silverstone, Hubert si laurea campione dopo una bagarre serrata con Mazepin: ad Anthoine basta il terzo posto nella Gara1 di Abu Dhabi per diventare l’ultimo storico campione della serie, prima dell’assorbimento della categoria con la Formula 3 European Championship per dar vita all’attuale Formula 3.

© GP3 Series / Official Twitter Page

Il titolo conquistato nel 2018 convince la Renault a confermarlo, stavolta come pilota ufficiale dell’Academy prima di ufficializzare il suo passaggio in Formula 2 nel 2019 con la BWT Arden. Nonostante dei test invernali difficili, Anthoine riesce però ad essere subito competitivo: nella prima gara stagionale in Bahrain lotta duramente per le posizioni di vertice contro Louis Deletraz e Nobuharu Matsushita, due piloti molto più esperti di lui grazie anche alla sua fenomenale gestione delle gomme, confermando le sue doti di ‘calcolatore’ messe in mostra in GP3, chiudendo la sua gara d’esordio con uno straordinario quarto posto. Nei round seguenti Hubert continua ad essere una rivelazione del campionato, fino ad arrivare a round di Montecarlo, quarto round stagionale: Anthoine chiude ottavo la caotica Gara1, garantendosi la partenza dalla pole position per la Sprint Race del giorno seguente. In Gara2 Hubert parte bene e mantiene la testa, Deletraz, Zhou e Artem Markelov non lo mollano, componendo un quartetto capace di rendere tesissimo il finale della corsa: Hubert però non sbaglia nulla, e riesce a vincere in volata su Deletraz che sul traguardo ha provato a passarlo sotto la bandiera a scacchi, senza però riuscirci per soli 59 millesimi, quanto basta ad Anthoine Hubert per conquistare la sua prima vittoria in Formula 2.

L’arrivo della Gara2 di Montecarlo (© fiaformula2.com)

Anthoine brilla anche nel round successivo, il suo round di casa a Le Castellet. Una qualifica sfortunata lo ha relegato in 15° posizione, ma in Gara1 riesce a rimontare fino all’ottava posizione, ritrovandosi in pole position nella Sprint Race. Come a Monaco, Hubert non sbaglia nulla in Gara2 andando a vincere davanti ai suoi tifosi, con migliaia di bandiere francesi che sventolavano in suo onore già dall’ultimo giro, con Anthoine che ha fatto lo stesso una volta sceso dalla sua vettura e successivamente sul podio; l’anno scorso aveva vinto a tavolino, mentre quest’anno ha trionfato in pista, regalandosi una gioia indescrivibile.

© fiaformula2.com

In Austria Anthoine chiude quarto in Gara1, in quello che sarà il suo ultimo piazzamento a punti nella serie, visto che da lì in poi rimarrà a secco nelle seguenti cinque gare prima della pausa estiva. E prima del drammatico secondo giro della Feature Race di Spa-Francorshamps.

Anthoine Hubert era un ottimo prospetto in rampa di lancio, con un futuro tutto da scrivere ma che nella breve durata aveva già programmato con Alain Prost, suo mentore alla Renault: nel 2020 avrebbe corso ancora in Formula 2 con i top team del campionato pronti ad accoglierlo e l’augurio di poter lottare per il titolo andando poi a sondare il mercato piloti della Formula 1 per il 2021, tutto ciò stando alle parole pronunciate domenica da Prost. Io personalmente lo seguivo dal suo approdo in GP3, la sua crescita era evidente e mi sarebbe piaciuto vedere fin dove potesse arrivare. Ricordo ancora quella bagarre al cardiopalma a Monza con Russell e Aitken nel 2017, con i tre che si scambiavano le posizioni in continuazione lottando per la vittoria per l’intera gara, ma soprattutto non dimenticherò mai la mia reazione alle sua vittoria a Montecarlo di quest’anno, con quell’arrivo in volata che nell’automobilismo si vede raramente: lì Anthoine ha veramente mantenuto il sangue freddo, nonostante Deletraz lo stesse pressando incessantemente negli ultimi giri, dove anche a me è salita l’adrenalina per vedere come sarebbe finita.

Anthoine stava costruendo il suo futuro a modo suo, lavorando sodo, con umiltà e sempre col sorriso sulle labbra. Non sapevo molto della sua vita fuori dalla pista, ma stando anche a quanto detto da chi lo conosceva, sicuramente era una bravissima persona anche una volta tolto il casco. Non nascondo di essere scoppiato a piangere una volta saputo della sua morte, non soltanto perchè se ne è andato un ragazzo che aveva solamente un anno in più di me, ma anche perchè se n’è andato un pilota che stavo vedendo crescere gara dopo gara e che seguivo da diversi anni per la mia passione esagerata per queste categorie di cui ho parlato all’inizio, e tutto ciò per me è stato sconvolgente.

Questo sport sa essere tanto bello quanto bastardo in questi casi. Ma adesso si andrà avanti, come è giusto che sia, con i ragazzi della Formula 2 che già da venerdì saranno in azione a Monza continuando a inseguire i loro sogni, correndo però anche per lui. Ciao Anthoine, mi mancherai. RIP

© fiaformula2.com
Immagine in evidenza: © F1 / Official Facebook Page

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Autore

Daniele Botticelli
Laureato in Scienze della comunicazione all'Università degli studi RomaTre e appassionato di motorsport sin dall'alba dei miei tempi.

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