Romain, l’impatto e quel senso di smarrimento

BAHRAIN INTERNATIONAL CIRCUIT, BAHRAIN - NOVEMBER 29: Romain Grosjean, Haas F1, is taken away on a stretcher after his opening lap crash during the Bahrain GP at Bahrain International Circuit on Sunday November 29, 2020 in Sakhir, Bahrain. (Photo by Andy Hone / LAT Images)

Quei secondi senza immagini, l'ansia per le fiamme, il terrore di dover parlare di un secondo lutto in due stagioni, dissolto in un applauso.

Penso che tutto il mondo legato alla Formula 1 (piloti, squadre, giornalisti, pubblico, personale FIA, etc) abbia perso un battito, un respiro, alla vista di quelle orribili fiamme che sono divampate da una vettura incidentata in una frazione di secondo.

La chiamata della bandiera rossa – per quanto assolutamente giusta vista la gravità della situazione – unita alla mancanza di immagini dell’incidente ed alla mancanza di notizie su Romain Grosjean, ha tenuto moltissimi sulle spine per quel lungo minuto prima che le immagini mostrassero il pilota della Haas a bordo della medical car, “sano” e salvo.

Personalmente, al vedere quelle immagini ho urlato. Porto ancora nel cuore la morte di Anthoine Hubert, una settimana prima della mia prima esperienza sul campo – o meglio sul paddock – a Monza. Vedere immagini di quella gravità mi ha lasciato senza parole, anche e soprattutto perché Romain, in quell’incidente, poteva lasciarci la pelle.

Un plauso enorme va fatto alla FIA, alla FOM ed a tutte le parti coinvolte nell’aumentare la sicurezza delle vetture per i piloti che – ricordiamo – rischiano la vita ogni volta che salgono su uno di quei bolidi. Senza Halo, Romain avrebbe probabilmente fatto una brutta fine come Helmuth Koinigg (che nel GP degli Stati Uniti del 1974 finì decapitato da una barriera). Senza la sicurezza che si ha questi giorni, Romain non avrebbe avuto modo di parlare dal letto di ospedale in cui si trova ora mentre viene medicato per le ustioni riportate.

L’applauso enorme di tutto il circuito quando le immagini hanno mostrato Romain uscire dalla vettura è testimone della gravità dell’accaduto, così come la preoccupazione di molti piloti interpretabile anche al di sotto delle mascherine, leggibile nei loro occhi. Non è stato semplice per nessuno, ma per fortuna tutto è andato veramente, veramente bene. Tra le fiamme, le esalazioni prodotte dall’incendio, la posizione della cellula di sicurezza e quant’altro, è veramente un miracolo che Romain sia uscito da solo dalla vettura, circondato dalle fiamme.

BAHRAIN INTERNATIONAL CIRCUIT, BAHRAIN – NOVEMBER 29: Romain Grosjean, Haas F1, is taken to a stretcher after his opening lap crash during the Bahrain GP at Bahrain International Circuit on Sunday November 29, 2020 in Sakhir, Bahrain. (Photo by Andy Hone / LAT Images)

Le immagini sono cruente, la paura è stata tanta, ma l’enorme lavoro fatto finora – e che continua ad essere svolto – per garantire la sicurezza dei piloti ha guadagnato suo malgrado un nuovo elemento a sostegno. Quest’oggi, a mente fredda, non si può criticare assolutamente nulla del processo di sicurezza in Formula 1, dai tempi di reazione della Medical Car da fondo griglia all’intervento dei commissari di pista, all’assistenza medica immediata ed il successivo trasferimento. L’unica critica, se proprio vogliamo, è quella che Daniel Ricciardo ha fatto: il replay dell’incidente è stato mandato in onda troppe volte. Certo, il pilota era vivo ed al sicuro, ma immagini di quel tipo sono cruente e, seppur necessarie almeno una o due volte, probabilmente in seguito si sarebbero potute risparmiare. Per il resto, la FIA e la Formula 1 hanno dato dimostrazione di brillare nella sicurezza, nonostante un impatto a 221kmk/h che ha letteralmente spaccato la macchina in due.

Ma quali saranno le conseguenze per Romain? Appenderà il casco al chiodo? Tornerà a correre in altre serie? Solo il tempo lo dirà, ovviamente, ma possiamo tutti dire con certezza che, se avesse avuto qualche jolly in tasca, uno se l’è giocato proprio ieri in Bahrain.

Nous vous souhaitons un prompt rétablissement, Romain.

Immagine in evidenza: © Haas F1 Team Media Center - LAT Images

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Autore

Fabio Seghetta
Studente di Informatica presso l'Università degli Studi di Perugia. Seguo tutto ciò che abbia un motore e delle ruote. Seguo la Formula 1 e la MotoGP da quando ero piccolo, IndyCar e Formula E dal 2014, più NASCAR, WEC, W Series, e tanto altro. Ho partecipato alla Formula SAE con il team della mia università, vincendo nel 2016 il cost report.

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