Ferrari: non si può nascondere quello che non c’è

Alla vigilia delle qualifiche del Gran Premio di Russia, appassionati e giornalisti sostenevano quasi all’unanimità che la Ferrari si fosse nascosta nelle FP2 e nelle FP3 per fare i “fuochi d’artificio” in qualifica.

Così non è stato, i 556 millesimi di ritardo che Vettel ha avuto su Bottas sono pesati come un macigno anche sul morale, non solo sulla tavola dei tempi.

Allo start, le due Ferrari sono partite bene, e Sebastian Vettel ha subito tentato di attaccare Hamilton. Il tedesco ha affiancato il britannico grazie ad un ottimo spunto, ma il lavoro di squadra delle Mercedes ha permesso ad Hamilton di mantenere la sua seconda posizione.
Vettel ha provato ad insidiare Hamilton in più occasioni durante il primo giro, ma la velocità delle Mercedes non ha permesso a Vettel di ritentare l’attacco.

Al giro 12, Sebastian Vettel effettua la sua sosta, passando da pneumatici UltraSoft a pneumatici Soft. Tornato in pista in quinta posizione, Vettel si è ritrovato alle spalle di Bottas, che aveva pittato il giro prima.

Vettel si è quindi ’riaffacciato’ alla finestra di Bottas in occasione del pit stop di Hamilton, quando Vettel ha praticamente raggiunto il finlandese. La Mercedes numero #77 però, si è fatta avvicinare da Vettel solo per rallentarlo e favorire Hamilton, che si era fermato per la sosta.
All’uscita dai box, però, Hamilton si è ritrovato alle spalle di Vettel e ha subito tentato di riprendersi la posizione ai danni del tedesco.

Hamilton ha quindi tentato un feroce attacco su Vettel, ma il tedesco ha tentato una difesa durissima nei confronti del britannico, tanto da finire sotto investigazione. L’investigazione si è chiusa qualche minuto dopo con un “No further actions” per Seb, ma un pò di paura c’è stata.

Hamilton, infuriato, ha ritentato l’attacco su Vettel, portandolo a termine con successo.

In quel momento, la gara è finita. Qualche giro dopo, la Mercedes ha chiesto ai propri piloti di invertire le posizioni ed ha mandato Hamilton a vincere la gara.

Leggermente diversa la gara di Kimi Raikkonen, che ha affrontato 18 giri su pneumatici UltraSoft prima di equipaggiare la sua monoposto con pneumatici a banda gialla.
Raikkonen ha avuto una diversa strategia per poter rallentare i piloti di testa prima, e per difendersi dall’eventuale risalita delle Red Bull dopo. Il ritmo di Verstappen ha infatti impensierito il muretto della Ferrari, che ha optato per dare la possibilità a Raikkonen di avere gomme fresche nel finale per potersi difendere da Max.

La mancanza di ritmo di Verstappen con pneumatici UltraSoft non ha permesso a Verstappen di avvicinare il finlandese, altrimenti i calcoli della Ferrari sarebbero stati corretti.
Raikkonen, nelle dichiarazioni post gara, si è detto triste di aver affrontato una gara in solitaria che per lui è stata quasi noiosa (leggi le dichiarazioni dei piloti Ferrari al termine del Gran Premio di Russia).
Le prestazioni del finlandese si confermano ‘di sostanza’ ed il finlandese continua a portare punti preziosi per la classifica costruttori.

Tuttavia, la monoposto migliore della prima metà di campionato sembra sparita. Vettel a volte sbaglia, la squadra ci prova. Ma i risultati non arrivano.

Ormai, mentre la conquista del mondiale costruttori sembra essere ancora alla portata della Ferrari, la lotta per il titolo piloti sembra essere rinviata al 2019 salvo problemi di affidabilità della Mercedes o errori dei suoi piloti.

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