L’ennesima prestazione capolavoro ha consegnato a Max Verstappen la terza pole position della sua stagione. Suzuka, Gedda, e oggi a Miami, sede della tappa numero 6 del campionato mondiale di F1 2025. Tutte, e non è un caso, sono state ottenute con un margine davvero risicato sul più diretto contendente. A dimostrazione e di come la lotta sia davvero serrata e della qualità del pilota che, con l’aiuto del suo team, sfrutta, spreme al massimo il pacchetto che ha a disposizione. Ancora una volta la Red Bull ha lavorato bene sull’assetto, consegnando nelle mani del campione olandese uno strumento maggiormente competitivo oltre che più maneggevole da guidare.
Seconda posizione per Lando Norris, che dopo il successo della Sprint si è tolto il peso di rimettere la testa davanti al compagno Oscar Piastri, quarto dietro all’ottimo Andrea Kimi Antonelli. La sensazione è che la McLaren non riesca ancora a scaricare tutto il potenziale che avrebbero. O, forse, c’è un pilota che glielo impedisce. O, ancora, la macchina non è così mostruosa come si vuole far credere. La verità, spesso e volentieri, sta nel mezzo, in questo caso in tutte e tre le ipotesi. Parlando di Antonelli, il bolognese si è fermato a soli due millesimi da Norris battendo George Russell, quinto e in difficoltà con la macchina, per la prima volta in una sessione ufficiale di qualifica.
Di puro passo, le due Williams sono risultate più rapide delle due Ferrari. Addirittura, Lewis Hamilton non è riuscito a qualificarsi all’ultimo atto, mentre Charles Leclerc ha concluso la sua agonia ottavo. Forse siamo troppo cattivi, ma non sarebbe così utopistico credere che a Carlos Sainz sia scappata una risata. L’iberico ha firmato il sesto crono assoluto, fermandosi a poco più di tre decimi dalla migliore prestazione di Verstappen e precedendo di circa uno il compagno Alexander Albon. È tornato in top dieci Esteban Ocon, mentre Oliver Bearman deve ancora mettere a posto il giro secco. Yuki Tsunoda, decimo, ha tutto sommato fatto un buon lavoro. Rispetto ai due weekend di Lawson è grasso che cola.
Appena fuori dai dieci Isack Hadjar, 11esimo. Gabriel Bortoleto, l’anno scorso suo rivale per la conquista del titolo di campione F2, è tornato nel Q2 dopo il debutto a Melbourne. Non soddisfatto Nico Hulkenberg, 16esimo, mentre non si sono smentite le due Aston Martin: Fernando Alonso – prima volta fuori dopo la prima manche eliminatoria – non è andato oltre la 17esima piazza. È andata peggio a Lance Stroll, 19esimo alle spalle di Pierre Gasly, battuto per la prima volta da Jack Doohan. Il ragazzo sarà anche (ingiustamente) sulla graticola, ma non si può dire che non stia facendo del proprio meglio. La dignità, d’altronde, o ce l’hai oppure no: non è qualcosa che si compra al supermercato.
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