F2 a Monza | Sprint Race: Fornaroli non si ferma

Monza evoca ricordi speciali per Leonardo Fornaroli. Un anno fa la vittoria della Formula 3, oggi, sabato 6 settembre 2025, il quarto successo della sua carriera in F2. E su altrettanti fine settimana diversi, ma tutti consecutivi: nell’ordine, le sprint di Silverstone e Spa, la feature di Budapest e, adesso, la sprint a Monza. E a meno che Richard Verschoor non gli recupererà 25 punti nella gara di domani, Leo resterà primo in classifica almeno fino a Baku. Il piacentino del team Invicta ha costruito il suo successo superando Sami Meguetounif al via, per poi sverniciare il “reverse poleman” Dino Beganovic al termine del secondo tentativo, con il primo andato a vuoto che ha portato al bloccaggio dello pneumatico anteriore destro.

Beganovic, scavalcato anche da Arvid Lindblad, avrebbe poi commesso una leggerezza in regime di virtual safety-car, entrata in pista per permettere una sicura rimozione della Dallara di Max Esterson, il cui motore Mecachrome era andato in fumo nel tratto che congiunge le curve Ascari e Parabolica. Penalizzato di cinque secondi, ha ceduto il gradino più basso del podio a Joshua Dürksen, scivolando contestualmente al sesto posto. Medaglia di legno per un combattivo (e veloce, soprattutto) Verschoor, il quale ha sorpreso Roman Staněk nella fase subito successiva alla nuova esposizione della bandiera verde dopo la virtual. Bene anche Gabriele Minì, settimo davanti al junior Williams Luke Browning.

Capitolo a parte sulla condotta di gara adottata dal sempre coriaceo Alex Dunne. L’irlandese del team Rodin è veloce, e però spesso e volentieri si rende protagonista di situazioni per così dire controverse: al giro 2 accompagna Maini sulla ghiaia della curva Biassono, più tardi spinge fuori Meguetounif alla Prima Variante; il francese, di rimbalzo, perderà il controllo del mezzo passando sopra un dissuasore, portando a sua volta fuori il giovane della McLaren. Per vincere i campionati non basta la sola velocità, e ciò Dunne non lo ha ancora capito. Peccato, infine, per Ollie Goethe: a un certo punto era in lotta con Beganovic per il “podio virtuale”, ma nella stessa valuterà male le cose perdendo così l’occasione tanto agognata.

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