Sguardo al Passato | Singapore 2013: “Sebastian use your tyres, open up the gap”

Sebastian Vettel of Germany and Infiniti Red Bull racing leads during the Singapore Formula One Grand Prix at Marina Bay Street Circuit in Singapore, Singapore on September 22nd, 2013 // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI201309220313 // Usage for editorial use only //

Il Gran Premio di Singapore 2013 è stato il punto più alto del dominio di Sebastian Vettel nel Circus della Formula 1. Una corsa all’apparenza priva di emozioni ma che il tedesco ha trasformato in qualcosa che ancora oggi viene ricordato come un vero e proprio colpo di classe. Dieci giri, solo dieci, dove Sebastian, grazie ad una guida superlativa, ha praticamente rovesciato una gara che gli aveva messo Kimi Raikkonen e Fernando Alonso davanti. Una Safety Car non sfruttava a dovere, uscita nel momento meno opportuno della corsa. In questo pezzo cercheremo di analizzare quel breve stint da dieci giri, ricordando tutti i fatti che hanno seguito quel Gran Premio di Singapore. Giro 24, Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, nel tentativo di passare i piloti proprio davanti a loro, anticipano il primo stop, togliendosi dal traffico e sfruttando a pieno il potenziale delle loro gomme soft. Daniel Ricciardo, nel frattempo, sbaglia l’ingresso della curva sotto lo stadio, allungando il punto di frenata e centrando in pieno le protezioni poste all’esterno della curva.

L’impatto è inevitabile, come del resto l’ingresso della safety car. Sebastian Vettel, al contrario delle previsioni, decide di non effettuare il proprio pit, accodandosi dietro la vettura di sicurezza. Una scelta strana perchè con quella mossa, considerando le soste di Alonso e Raikkonen, la leadership della gara non sarebbe più stata scontata. “Rocky”, suo ingegnere di pista, lo invita a sfruttare al 100% le proprie gomme Super Soft (ormai arrivate a fine vita), con l’obiettivo di riaprire un leggero gap nei confronti dei rivali. Il tedesco, da quel momento in poi, mette a segno una serie di giri veloci impressionanti, guadagnando 2/3 secondi ogni tornata sui diretti concorrenti. Un passo assolutamente straordinario che gli permette di mantenere la leadership anche dopo il secondo stop.

Seguirono numerose polemiche dopo quella corsa, con Giancarlo Minardi che parlò nel proprio blog di un curioso borbottio della RB9 in fase di inserimento curva. Autosprint, qualche giorno dopo, mise in piedi la storia di un TC completamente manuale attivato dal taglio di alcuni cilindri del V8 Renault (Inside Tech – Svelato il segreto della RB9: ecco a voi il primo TC completamente legale). Nulla comunque di provato. Quella domenica il tedesco dimostrò al mondo intero il suo enorme talento, mettendo in mostra il meglio di se e dimostrando di valere quei 4 titoli mondiali conquistati con merito.

Immagine in evidenza: © Getty Images / Red Bull Content Pool

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