Anteprima GP Thailandia 2019 | Info, orari, TV e statistiche

A Buriram Marquez per annientare l'aritmetica, Dovizioso per vendicare il 2018, le Yamaha per continuare la crescita

Dov’eravamo rimasti? Ah sì, all’ennesima fuga in solitaria del pluri-titolato Marc Marquez; alla coriacea rimonta di Andrea Dovizioso; allo stoico podio di Jack Miller; alla coraggiosa prova di Maverick Vinales; alla sorprendente gara di Aleix Espargaro; alla mesta debacle di Valentino Rossi; al successo di Brad Binder, al podio di Alex Marquez e all’auto-eliminazione di Augusto Fernandez; alla rivincita di Aron Canet, al podio di Dennis Foggia e al tormentato rapporto coi track limits degli italiani. Questi i punti chiave che dovranno essere sviscerati, e dai quali dovremo ripartire per il prossimo Gran Premio, quello di BuriramDelineiamo il quadro della situazione.

MotoGP

Il circus del motomondiale si appresta ad affrontare il weekend thailandese aspettando che Marc Marquez decida, una volta per tutte, di chiudere cassa e tornarsene a casa con l’ottavo titolo mondiale in bacheca. L’affare Mondiale è infatti questione di una manciata di punti: il vantaggio aberrante di 98 lunghezze sul suo diretto inseguitore permette al Cabroncito di potersi giocare ben più di un match point, scegliendo se passeggiare nei prossimi appuntamenti o chiudere di forza la questione già in Thailandia. Per un Mondiale già chiuso da tempo, serve solo la firma finale.

Gli altri, però, non dovranno stare a guardare. Anzi, avranno l’importante – e ahinoi, tardivo – onere di rendere più verosimile la battaglia in pista, mettendo se non un bastone quantomeno qualche ramoscello fra le ruote di Marquez. A cominciare da Andrea Dovizioso, sconfitto per la prima volta lo scorso anno in un duello all’ultima curva con Marquez. Il podio di Aragon gli ha ri-dato motivazioni: la parola spetta alla pista. Difficile, invece, fare dei pronostici su Danilo Petrucci, da tempo intrappolato in un impervio tunnel dal quale sembra non ci sia via d’uscita.

Se si guarda alla tappa del 2018, esclusi Marquez e Dovizioso, le Yamaha recitarono la parte delle protagoniste, con Valentino Rossi addirittura leader della corsa, nonostante sulla carta i lunghi rettilinei non favorissero le moto di Iwata. La chiave fu la maneggevolezza della M1 nel terzo e in particolare nel quarto settore; lecito, quindi, aspettarsi un plotone Yamaha prepotentemente in lotta per il podio. Importante, soprattutto, per Rossi riscattare una domenica aragonese da film dell’orrore. Da valutare, infine, le solite carte outsider: Jack Miller, reduce da un podio sfuggito a ogni tipo di curva di Gauss, Alex Rins, un po’ distratto in quel di Aragon (chiedere a Morbidelli) e Cal Crutchlow, sempre sul chi va là fra l’eccellenza e la mediocrità.

Moto2 & Moto3

La caduta di Augusto Fernandez ha permesso ad Alex Marquez di sistemarsi ancora più agiatamente sul trono del Mondiale Moto2, cedendo il posto di primo servitore a Jorge Navarro. Un possibile outsider? Luca Marini, 2° dietro Bagnaia lo scorso anno. Per il resto, la lotta è davvero aperta.

Così come lo è, in egual misura, in Moto3. La vittoria di Canet ha riportato lo spagnolo a soffiare pesantemente sul collo di Dalla Porta, impelagato in penalità e track limits oltrepassati. Guai a tagliar fuori Arbolino, distante solo una trentina di punti dalla vetta.

On board lap

Un giro di pista con Andrew Pitt.

Il circuito

Entra a far parte del calendario MotoGP nel 2018, la pista internazionale di Buriram è in Thailandia a 410 km dalla capitale Bangkok. Costruito nel 2014 e progettato da Hermann Tilke, è il primo circuito tailandese ad aver ottenuto le licenze FIA Grado 1 e FIM Grado A che lo rendono idoneo per l’organizzazione di competizioni motociclistiche ed automobilistiche di rilevanza Internazionale. Qui dal 2015 si disputa una prova del mondiale Superbike, che è stata la prima competizione iridata a disputarsi su questo tracciato.

La pista misura 4545 metri di lunghezza e 12 di larghezza, con 12 curve suddivise in 7 a destra e 5 a sinistra. Il pezzo forte del tracciato è sicuramente l’immenso rettilineo di 1 km circa, accompagnato da altri 2 rettifili (fra cui quello di partenza) di più modesta lunghezza. Caratterizzato da 2 settori “di motore e 2 “di guidato, il Chang International Circuit è riuscito lo scorso anno ad equiparare le prestazioni delle principali case, racchiudendo la battaglia per la vittoria in una manciata di decimi.

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La parola a Michelin

Questa è la nostra terza visita al Buriram. Ogni volta abbiamo imparato di più e siamo stati in grado di valutare le gomme e apportare modifiche. È una pista molto severa per le gomme posteriori e genera molto calore, quindi utilizziamo una costruzione speciale per contrastare questa situazione. L’anno scorso ci è stato detto che sarebbe stato più fresco e umido durante ottobre, ma era caldo ed asciutto, quindi abbiamo preparato una gamma di pneumatici in grado di resistere a tutte le condizioni“.

Orari TV

Il Gran Premio sarà disponibile in diretta ed in esclusiva sulla piattaforma satellitare e digitale Sky, ai canali Sky Sport MotoGP HD e Sky Sport Uno HDin chiaro, in differita, sul canale TV8.

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Immagine in evidenza: © TheLastCorner.it

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Autore

Francesco Carbonara
Francesco Carbonara, 20 anni, diplomato al liceo scientifico, studio Economia e Commercio a Bari. Benché amante dello sport in senso trasversale, il mio cuore è riservato solo a MotoGP, Calcio e F1. Le 2 ruote meglio vederle, le 4 meglio guidarle. Il mio fine? Trasmettervi, con limpidezza ed eleganza, la mia passione per il motorsport.

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