Time Attack – Il nuovo asfalto dà il turbo a tutti, ma non a Ferrari e Mercedes

Nemmeno il cielo scuro della Gran Bretagna è capace di fermare l’appuntamento fisso, dopo le qualifiche, con il nostro Time Attack. In questo episodio della rubrica in cui andiamo ad analizzare i miglioramenti in qualifica negli ultimi 12 e 24 mesi, prenderemo in esame un fattore in più del solito. Se ci siamo sempre concentrati sul miglioramento della vettura, questa volta anche il nuovo asfalto sarà preso in considerazione per vedere chi ne ha giovato maggiormente.
TOP TEAM – Mercedes, Ferrari e Red Bull
Tra i team di spicco chi ha brillato maggiormente sul nuovo asfalto di Silverstone è stata la Red Bull. La squadra di Milton Keynes ha infatti guadagnato ben 1.3 secondi rispetto alla passata stagione. Il risultato è inoltre condito dal fatto di aver conquistato un posto in seconda fila, mancato nelle passate due stagioni. Il grande merito di questo miglioramento è dovuto a Max Verstappen, che ha fatto meglio del compagno di squadra di quattro decimi. Lo stesso gap rifilato un anno fa a Daniel Ricciardo.
La Mercedes continua ad allungare la sua striscia di pole nella seconda gara di casa, portandola a quota 8. Data la massima prestazione dimostrata già negli anni passati, i margini di miglioramento sono abbastanza bassi e quindi per il 2019, il paragone della W10 contro la W09 vede un assottigliamento del tempo di solo 8 decimi. Questo “piccolo” gap in positivo piazza il team di Brackley al penultimo posto.
L’ultima posizione è infatti occupata dalla Ferrari. Il team di Maranello, che lo scorso anno partiva in prima fila con Vettel e precedeva la seconda Mercedes con Raikkonen, quest’anno ha dovuto mostrare le sue forze con il solo Leclerc. Il monegasco, infatti, ha acchiappato un terzo posto a soli 79 millesimi dalla pole, mentre il tedesco ha pagato un ritardo di sette decimi. Con la prestazione del #16, la SF90, rispetto alla SF71-H, ha migliorato sì il suo tempo, ma solo di sette decimi e mezzo, 35 in meno rispetto agli avversari, andando così a occupare l’ultima posizione.
ALTRI TEAM – McLaren, Renault, Alfa Romeo, Racing Point, Toro Rosso, Haas, Williams
La McLaren questa volta, a differenza delle ultime due gare, ottiene un solo passaggio al Q3. Lando Norris, autore dell’ennesima qualifica eccezionale, grazie anche alle scarse prestazioni della MCL33, è riuscito addirittura nel Q1 a migliorare quanto fatto da Fernando Alonso, un anno fa, di 1.9 secondi. Per soli 83 millesimi non è riuscito a far conquistare al suo team il miglior posto in questa speciale classifica.
La Renault insegue la McLaren in classifica costruttori e lo fa anche nella classifica del Time Attack. Nonostante Daniel Ricciardo sia riuscito a precedere di 42 millesimi Lando Norris in qualifica, la Renault non ha migliorato altrettanto da un anno all’altro. Rispetto al 2018, infatti, la giallona ha incrementato le sue prestazioni di 1.7 secondi, piazzandosi così al terzo posto complessivo.
Dopo l’exploit dell’Austria in cui sia Giovinazzi che Raikkonen hanno ottenuto l’accesso al Q3, questa volta i due non sono andati oltre l’11° e 12° posto. Questo non ha permesso loro di avere un tentativo in più per migliorarsi. Per questo motivo l’Alfa Romeo lima il tempo della passata stagione di 1.3 secondi, appena 15 millesimi in più rispetto alla Red Bull. Con questo miglioramento, la C39 risulta essere la quinta vettura in classifica.
Più in casa della Racing Point non c’è nessuno, eppure nemmeno qui a Silverstone le vetture rosa sono riuscite a fare quell’importante balzo in avanti che ci si aspetta. Il miglioramento esiste ed è di 1.2 secondi, ma non è abbastanza per potersi schiodare dalle ultime tre file dello schieramento. Perez e Stroll hanno però dimostrato quanto queste vetture, con ali più larghe e quindi che permettono più velocità sia in curva che sul dritto, abbinate al nuovo asfalto, permettano alle vetture 2019 di essere più veloci delle 2018. Il tutto nonostante il fatto Ocon avesse raggiunto il Q3 appena 12 mesi fa.
E’ la Toro Rosso la squadra regina di quest’anno. L’ottimo lavoro svolto a Faenza, con il giro incredibile messo a segno da Alexander Albon permettono alla STR14 di guadagnare 2 secondi in appena un anno e di portare la vettura romagnola al primo posto nella classifica del Time Attack di Silverstone. Ad aiutare questo miglioramento è anche la scarsa prestazione ottenuta dalla sorella maggiore, la STR13, che con Gasly non andò oltre il 14° posto.
Continuano gli alti e bassi della Haas che dopo il 5° posto a Spielberg con Magnussen sprofonda al 14° di Silverstone con Grosjean. Questo ennesimo “basso” della scuderia americana porta le vetture nereoro a migliorarsi di appena 9 decimi, risultando così la terza “peggiore” dal 2018 al 2019.
L’exploit che nessuno si aspettava è sicuramente quello della Williams. A dar man forte al quasi secondo e mezzo guadagnato ci pensano anche i primi aggiornamenti importanti portati sulle vetture di Russell e Kubica. Questo importante miglioramento issa la scuderia di Grove al quarto posto assoluto.
MIGLIORAMENTO COMPLESSIVO
Nel confronto 2017-2019 siamo stati costretti ad eliminare l’Alfa Romeo perché sia Ericsson che Wehrlein, nel 2017, vennero eliminati nel Q1 caratterizzato da asfalto bagnato. Per questo motivo il team che più si è migliorato in 24 mesi è stata la Toro Rosso con ben 4 secondi netti tagliati in due anni. Al secondo posto un’incredibile Williams con 3.7 in meno, quindi la Haas a 3.202. Il team americano ha strappato l’ultimo gradino del podio alla McLaren di appena 8 millesimi. Chi ha migliorato di meno è la Mercedes con solo 1.5 secondi, mentre al secondo posto (partendo dal basso) c’è la Ferrari.
 

Immagine in evidenza: © Scuderia Toro Rosso | Twitter

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