Ferrari: in Bahrain in cerca del riscatto

Il ‘perchè siamo così lenti?’ di Vettel sembra essere destinato a rimanere uno dei team radio destinati a passare alla storia alla stregua di altri team radio di altri piloti Ferrari. Tuttavia, quello che tutti i tifosi della Ferrari sperano di dimenticare, è il pessimo risultato ottenuto dalla Ferrari a Melbourne. Un quarto ed un quinto posto non sarebbero dei risultati negativi in condizioni normali ma, alla luce di quanto visto durante i test ed alla luce dei risultati delle ultime due edizioni del GP d’Australia, sono da considerarsi un fallimento.

Il problema però, è che forse il campanello d’allarme è suonato tardi ai box Ferrari. Infatti la Mercedes è sempre stata molto veloce sul giro secco, tanto che i sette decimi di ritardo in qualifica non hanno fatto preoccupare i tecnici della Rossa. A preoccupare i tecnici Ferrari, infatti, è stato il passo gara delle Mercedes, ma ormai era troppo tardi per rendersene conto.

Nel primo stint, infatti, Vettel ha costantemente perso terreno rispetto ai due piloti Mercedes (leggi qui il nostro approfondimento). La Ferrari ha allora optato per richiamare il tedesco e cercare di prendere il controllo delle operazioni nel secondo stint, perchè la strategia preferita da tutti i team era chiaramente quella ad una sola sosta. Purtroppo per le rosse però, i problemi alla power unit di Maranello di sono manifestati, e la gara è molto cambiata.

Il grafico mostra i distacchi tra Bottas, Hamilton e Vettel

Vettel ha infatti iniziato a rallentare, mentre Verstappen ha iniziato ad essere sempre più veloce. Un progressivo e continuo rallentamento che ha portato Vettel a perdere anche più di due secondi a giro nei confronti del compagno Charles Leclerc che aveva pneumatici più duri e, quindi, meno performanti. Il monegasco però, aveva l’ordine di non superare il quattro volte campione del mondo e di proteggerlo.

Le diversità tra il tracciato di Melbourne ed il tracciato di Barcellona hanno fatto sì che la Ferrari mostrasse le proprie debolezze, rilevate soprattutto sui rettilinei ed in alcune curve. Inoltre, sembra che anche il fatto di non essere su un ‘vero’ circuito abbia sfavorito particolarmente la Ferrari, che dovrebbe tornare competitiva in Bahrain.

Lo stesso Vettel ha affermato che la Ferrari dovrebbe tornare competitiva al massimo in Bahrain, cancellando il ricordo dell’Australia. Riuscire ad essere competitivi in Bahrain vorrebbe dire che Melbourne potrebbe essere per la Ferrari un ‘tracciato anomalo’ per la sua conformazione e, come tale, ci potrebbe consegnare una Ferrari ottima.

Tuttavia, nemmeno i tecnici della Ferrari si sono voluti esporre sui problemi riscontrati in Australia, ma Binotto è sembrato fiducioso: “Credo che come squadra dobbiamo verificare in Bahrain di aver capito e gestito le aree di debolezza che in Australia, per tutta una serie di fattori, non ci hanno permesso di sfruttare appieno il potenziale della vettura.”

A questo punto, se la Ferrari dovesse fallire anche in Bahrain, che è una pista diametralmente opposta a quella Melbourne, sarebbe lecito iniziare a fare brutti pensieri sul possibile andamento della stagione.

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