Herta domina come Power, sua la seconda gara al Mid-Ohio

Il pilota della #88 per Andretti ha dominato dalla pole position alla vittoria, salendo al quarto posto in classifica piloti.

Colton Herta (#88 Capstone Turbines #ShiftToGreen Andretti Harding Steinbrenner Autosport Honda) domina Gara 2 al Mid-Ohio, quartultima gara per il campionato 2020 della NTT IndyCar Series. Sul podio con lui Alexander Rossi (#27 NAPA Auto Parts Andretti Autosport Honda) e Ryan Hunter-Reay (#28 DHL Andretti Autosport Honda). Vediamo come si è svolta la gara.

Alla partenza Ferrucci va largo in curva 3, e nel tentativo di rientrare subito in pista colpisce il compagno di squadra Palou che, a sua volta, urta Rosenqvist, con questi ultimi due che si trovano fuori pista e sono costretti a fermarsi. Rosenqvist è il primo a ritirarsi, mentre Palou riesce a rientrare ai box e porta la vettura dietro il muretto per ripararla in modo da rientrare in pista, anche se poi la squadra decide di ritirare la vettura in toto. In tutto ciò, con i due piloti fuori dalla gara, alla ripartenza Hunter-Reay e Rossi si trovano in top 4 partendo dalla top 10, mentre Herta continua a guadagnare terreno su Herta.

All’ottavo giro, Ericsson sorpassa in pura accelerazione la vettura di Rahal per il sesto posto in gara, appena alle spalle di Pagenaud. Poca azione in pista, con Herta che in tredici giri ha mantenuto un vantaggio di circa un secondo su Dixon, secondo.

Dalton Kellett, intorno al giro 15, perde la vettura in curva 1 e blocca la vettura nella sabbia, con la direzione gara che mantiene la gara sotto bandiera verde in modo da avere tutte le vetture ai box per fermarsi prima di esporre la full course yellow. Tutte le vetture ad eccezione di Sato ed Andretti si fermano, con Kellett che riesce poi a ripartire (anche se doppiato di due giri).

Alla ripartenza al giro 20, Hunter-Reay tenta di passare Dixon per il quarto posto (secondo virtuale), ma viene spinto leggermente fuori da Dixon e Rossi ottiene la quinta piazza, andando ad attaccare il cinque volte campione della serie, aumentando la pressione sul neozelandese e passandolo al ventunesimo giro, sfruttando anche il vantaggio di mescola. Dopo curva uno del ventiduesimo giro, Dixon perde la vettura – errore molto raro da parte del pilota, ma riesce a salvare la vettura e riparte, trovandosi in ventesima posizione.

La gara torna ad essere poco animata, con piloti molto vicini tra loro ma senza sorpassi esaltanti da animare la gara. A risvegliare gli animi ci pensa Marco Andretti che, al ventinovesimo giro, perde la vettura in curva uno, andando lungo e scivolando dal secondo al ventesimo posto, senza però subire danni se non una sosta obbligata anche per la finestra del carburante.

Al trentaduesimo giro, Dixon rientra ai box per montare gomme rosse dopo il testacoda che aveva danneggiato le gomme, mentre al giro successivo è Sato che rientra ai box per la sua prima sosta, scendendo dalla vetta alla diciottesima posizione.

Dopo il primo giro di soste, quindi, Herta si trova in testa, davanti a Rossi, Hunter-Reay, Rahal e Pagenaud, con un dominio Honda nella top 5. Al giro 36, Felix Rosenqvist viene fatto rientrare in pista (doppiato di 35 giri) per recuperare un punto su Palou, a sua volta ritirato.

Nel finale di gara, a cinque giri dalla fine, Rossi si trova ad appena un secondo e mezzo da Herta, in vetta alla gara, mentre Dixon ha lentamente recuperato fino alla undicesima posizione, tentando di chiudere un sorpasso che gli permetterebbe di perdere pochissimi punti da Newgarden ed O’Ward, rispettivamente ottavo e nono. Il sorpasso avviene nell’ultimo giro, portando quindi Dixon alla decima posizione.

Il podio composto da tutte le vetture Andretti si ripresenta dopo ben quindici anni, con Herta che ottiene quindi la vittoria di gara, davanti a Rossi ed Hunter-Reay. A seguire, in top 5, Rahal ed Ericsson, a completare una quintupletta totalmente Honda.

In classifica, Dixon (456 pts) mantiene ancora un vantaggio di 72 punti su Newgarden, diretto inseguitore a quota 384, e 118 su O’Ward (quota 338). Herta, con la sua vittoria, salta al quarto posto (327 punti, 129 di distacco) e diventa uno dei piloti potenzialmente in lotta per il titolo, anche se sarà necessaria tanta fortuna.

Classifiche ufficiali a seguire.

Immagine in evidenza: © IndyCar Media

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Autore

Fabio Seghetta
Studente di Informatica presso l'Università degli Studi di Perugia. Seguo tutto ciò che abbia un motore e delle ruote. Seguo la Formula 1 e la MotoGP da quando ero piccolo, IndyCar e Formula E dal 2014, più NASCAR, WEC, W Series, e tanto altro. Ho partecipato alla Formula SAE con il team della mia università, vincendo nel 2016 il cost report.

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