Undercut: Vettel sprecone ma concreto, Leclerc insubordinato

© F1 Twitter

La Ferrari torna da Suzuka con un risultato di gara non ottimale. E aumenta la delusione se si considera il risultato delle qualifiche

La Ferrari non può assolutamente essere soddisfatta del risultato ottenuto a Suzuka. In 31 edizioni del Gran Premio del Giappone disputatesi sul tracciato di Suzuka, solo cinque volte ha vinto chi non partiva dalla pole position. 

La particolare conformazione del tracciato, infatti, favorisce molto chi è alla guida del lungo serpentone, viste le grandi curve in appoggio del primo settore che permettono di andare forte a chi beneficia di aria pulita, facendo perdere carico ai piloti che seguono. 

E la Ferrari, purtroppo, alla guida del serpentone non c’è mai stata. 
Il dato certo è che, oltre alle qualità dei due piloti, la Ferrari abbia qualcosa da rivedere nel rapporto tra piloti e muretto. 

Se Vettel ha rispettato il volere del suo ingegnere nonostante avesse manifestato difficoltà con gli pneumatici Soft, la situazione di Leclerc è stata leggermente diversa. 

Il nervosismo di Leclerc

Charles è stato nervoso per tutta la gara, già da quando ha iniziato le operazioni di accensione del motore. 
Durante la gara, poi, il monegasco ha continuamente cercato di imporsi sul suo ingegnere, tanto da saltare la sosta ai box che poi ha causato la penalità.

Dopo il contatto con Verstappen alla partenza, Leclerc si apre via radio con il suo ingegnere Xavier Padros: “Ho un danno”. Di rimando, l’ingegnere risponde: “Controlliamo. Box, adesso”. 
Leclerc non rientra, ma chiede il perchè della richiesta di pittare e supera il limite per entrare in pit lane: “Perchè? Vabbè, ormai è tardi”.
Il giro seguente, il botta e risposta riprende, con Charles che chiede:“Perchè non continuiamo ancora un pò?”.
Infastidito, Padros risponde: “No! Dobbiamo rientrare ai box in questo giro!”.
A quel punto, Leclerc si rassegna: “Ok, rientrerò, ma devo dirti che la macchina non è così male. So che sembra in brutte condizioni ma è abbastanza buona da guidare”.
Dopo qualche curva, Leclerc chiede nuovamente: “Confermi che dobbiamo rientrare?”. Padros risponde: “Confermo, dobbiamo effettuare il pit stop!”

Subito dopo, l’end plate dell’ala di Leclerc si stacca, finendo addosso alla Mercedes di Hamilton, che a sua volta si lamenta via radio.
L’ingegnere di Charles invita il monegasco a proseguire, visto che la monoposto non aveva più pezzi pendenti: “Rimani fuori! E quando puoi SOC6”. Poi il muretto ci ripensa, vista la mancanza di bilanciamento aerodinamico: “Box ora, dobbiamo rientrare ai box in questo giro”. E Leclerc: “Va bene, ma era ok”. Padros chiude poi la conversazione con un: “Avevamo bisogno di cambiare il muso. Ora passa a K2”.

Subito dopo, il muretto comunica a Leclerc che la monoposto sembra essere a posto e il monegasco ribatte: “Non sembra essere a posto, ma era giusto per fartelo sapere”. A quel punto Padros risponde: “Ok, controlliamo i dati…il bilanciamento aerodinamico sembra ok ed è quello che volevamo. Vai.”

Il siparietto ricomincia al giro 42, quando Padros si apre in radio: “Se ti fermi ora, poi dovremmo superare sei auto”.
“Ma perchè? Perchè dovremmo fermarci adesso?”, risponde il monegasco. 
L’ingegnere non si dilunga in spiegazioni e risponde seccamente: “Perchè: giro veloce e vita delle gomme. Ora fermati”.
Di rimando, il monegasco: “Posso ancora fare qualche giro”.
Alla fine, Leclerc si fermerà al giro 46.

Nonostante questo, Charles è stato comunque cattivo in pista, mettendo in piedi una rimonta strepitosa, degna di un fenomeno. 

Sembra però che Leclerc stia affrontando lo stesso periodo di smarrimento che affrontò Verstappen dopo il passaggio in Red Bull. Dopo un inizio scoppiettante, il monegasco risulta spesso essere nervoso e fuori controllo. 

Il ‘filotto’ di ottimi risultati ottenuto tra Monza e Sochi, sembra non essere stato liberatorio per Charles ma sembra aver messo ancora più pressione addosso al giovane pilota della Ferrari. 

Vettel: la concretezza dopo lo start

La domenica del tedesco era iniziata alla grande, con la conquista della pole position ed un giro da paura in qualifica. Allo spegnimento dei semafori, però, c’è stato il brutto errore del tedesco che, di fatto, ha compromesso irrimediabilmente la sua gara, esponendolo anche al rischio di una penalità. 

Nello specifico, Vettel ha rilasciato troppo presto la frizione, facendo muovere l’auto con i semafori rossi ancora accesi. Dopo aver perso la prima posizione, Vettel ha iniziato la sua rincorsa alla leadership, senza mai riuscire a conquistarla. Al giro 16, Vettel rientra ai box e torna in pista su pneumatici Soft. Forse questa scelta strategica ha un pò rovinato la gara del tedesco, che non ha potuto attaccare al massimo delle proprie forze. 

Vettel rientra al giro 31 per la seconda sosta, montando pneumatici Medium. La difficoltà di Seb su pneumatici Soft si evince soprattutto dal fatto che il secondo stint (su pneumatici nuovi) è durato meno del primo (su pneumatici usati). Nel complesso la gara del tedesco è stata di grande sostanza e i tempi bui sembrano essere passati. 

Il dato certo è che da quando la Ferrari ha modificato l’avantreno, aumentando il carico e migliorando i flussi verso il posteriore, Vettel è tornato ad essere il pilota cattivo e veloce che avevamo conosciuto ai tempi della Red Bull. Questa è la dimostrazione che dare del ‘bollito’ a Seb non è da persone competenti ma è da tifosi da bar, che focalizzano l’interesse solo sui risultati di gara e non sulle qualità di una monoposto o sugli episodi di gara. 

Immagine in evidenza: © F1 Twitter

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