Sguardo al passato | Quando il cognome è solo un qualcosa in più: il trionfo di Mick Schumacher in Formula 3 Europea nel 2018

La stagione 2018 della Formula 3 European Championship è stata storica sin dal principio, essendo l’ultima con questo format prima della sua unione con la GP3 Series per dar vita dal 2019 ad una nuova Formula 3 internazionale, e successivamente lo è diventata ancor di più per il suo esito finale che ha visto Mick Schumacher laurearsi campione con una gara d’anticipo.

Il giovane Mick, classe 1999, è riuscito ad emergere in una stagione molto difficile ed equilibrata come lo dimostrano gli 11 vincitori diversi che si sono visti nel 2018, di cui 5 diversi nelle prime 5 gare. Schumacher si è presentato al via della sua seconda annata in Formula 3 European Championship confermandosi in Prema, che lo ha annunciato per ultimo dopo l’ingaggio dei piloti della Ferrari Driver Academy Guan Yu Zhou, Marcus Armstrong e Robert Shwartzman (loro due al debutto nella categoria), e Ralf Aron. Sin dai test invernali Schumacher è in grande forma, ma l’avvio di campionato non rispecchia quanto fatto vedere in pre-stagione con soli quattro punti raccolti nel primo weekend a Pau. Ma il rendimento di Mick è migliore rispetto al 2017 con due podi conquistati nei primi quattro round. Nell’appuntamento di Spa-Francorshamps in Gara3 arriva la prima vittoria in campionato, ma a metà stagione guardando la classifica nessuno metteva Schumacher in condizioni di poter lottare per il titolo: al giro di boa del campionato al comando c’è Armstrong con 154 punti, a +1 su Ticktum e a +53 su Mick piuttosto attardato. Da lì il cambio di marcia del giovane tedesco, che centra una vittoria nel seguente round di Silverstone, vince anche Gara1 a Misano prima degli exploit del Nurburgring e del Red Bull Ring, dove ottiene cinque vittorie consecutive ed un secondo posto, che lo portano in testa al campionato a +49 punti su Dan Ticktum, pilota della Motopark e del Red Bull Junior Team in testa per gran parte di stagione che nulla ha potuto contro l’ascesa di tedesco. Ad Hockenheim gli è bastato il secondo posto in Gara2 dietro a Juri Vips per laurearsi campione scatenando la gioia del team Prema e di tutta la sua famiglia, presente sul circuito tedesco per l’ultimo round della stagione; al termine del campionato saranno 365 i punti conquistati da Mick Schumacher contro i 308 di Ticktum.

Il nome Schumacher rimbomba nel mondo del motorsport e prima di quest’anno l’appassionato medio lo associava a suo padre Michael, 7 volte campione del mondo di Formula 1 e considerato il più forte di sempre da molte persone, compreso da chi vi scrive adesso. Con questa base di partenza è ovvio che il paragone tra padre e figlio è sempre all’ordine del giorno, ma Mick ha dimostrato di essere competitivo e vincente per conto suo, senza che il cognome gli desse qualche fastidio e camminando sulle sue gambe, cosa che data la forza mentale dimostrata avrebbe fatto anche se si fosse chiamato diversamente e anzi, il fatto di chiamarsi Schumacher è solamente una cosa in più per lui, un onore come ha ripetuto più volte lo stesso Mick quando veniva intervistato sull’argomento.

Con un nome del genere è quasi scontato avere i riflettori puntati addosso più del dovuto per un ragazzo che oggi compie 21 anni, se poi si ottengono risultati come i suoi è ovvio che i titoloni aumentano, la pressione e le aspettative salgono sempre di più e anche i quotidiani di portata nazionale iniziano a riportare a grandi lettere le gesta di questo ragazzo tedesco (non sapendo nemmeno in che campionato corresse e che cosa sia la Formula 3 prima di allora), che è stato bravo a farsi scivolare via tutto ciò, rimanendo concentrato sul suo obiettivo senza farsi distrarre da queste cose e dalla fama che aumentava sempre di più, come lo dimostra la griglia di partenza della decisiva Gara2 ad Hockenheim: una marea di gente presente intorno alla sua vettura solo per lui, roba che a confronto gli altri piloti sembravano abbandonati vista la sola presenza dei propri meccanici intorno a loro. Mick è un ragazzo come tutti gli altri, un giovane pilota che insegue il suo sogno e si diverte facendo ciò che ama, ovvero correre in monoposto, con la differenza che è figlio di una leggenda dello sport mondiale e ciò ovviamente aumenta le dimensioni delle sue gesta come scritto in precedenza, e il nome Schumacher attira tantissimo il pubblico medio come una calamita con il ferro, con buona pace di Lance Stroll e Lando Norris, gli ultimi due campioni della Formula 3 europea che nelle loro stagioni iridate hanno letteralmente dominato la scena ma i titoli sui giornali li hanno avuti soltanto dopo il loro approdo in Formula 1.

Già la Formula 1… un sogno per ogni pilota che inizia a correre e che Mick continua a inseguire, a maggior ragione ora che con la vittoria del titolo ha ottenuto i punti necessari per avere la Superlicenza per correre in nel grande Circus. Per la sua crescita, Mick nel 2019 ha giustamente optato per l’approdo in Formula 2 (non nella GP2 che è diventata F3 come ha scritto qualche quotidiano generalista…) con la stessa Prema, nonostante la ART Grand Prix avesse chiesto informazioni su di lui per sostituire George Russell, approdato alla Williams in Formula 1 dopo la vittoria del campionato. Maurizio Arrivabene, all’epoca Team Principal della Ferrari, disse che per lui le porte della Ferrari Driver Academy saranno sempre aperte, e infatti il 19 Gennaio 2019 Mick entra nel programma dei giovani piloti della Rossa. La sua prima stagione in Formula 2 è stata caratterizzata da alti e bassi che lo hanno visto chiudere il campionato in 12° posizione con 53 punti, con il punto più alto caratterizzato dalla vittoria in Gara2 in Ungheria, sfruttando alla grande la partenza dalla pole position ereditata dopo aver chiuso la prima gara del weekend in ottava posizione. Per il 2020 Mick è rimasto in Prema affiancato da Robert Shwartzman; in attesa della ripartenza dei campionati, vedremo se Mick continuerà a camminare sulle sue gambe nella rincorsa verso la Formula 1. Intanto gli facciamo gli auguri di buon compleanno e gli auguriamo una carriera importante e ricca di successi. #KeepFightingMichael

Immagine in evidenza: © Bonora Agency

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Autore

Daniele Botticelli
Laureato in Scienze della comunicazione all'Università degli studi RomaTre e appassionato di motorsport sin dall'alba dei miei tempi.

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