Vittoria agrodolce per Newgarden, Dixon è campione per la sesta volta

Il quarantenne neozelandese conquista il suo sesto titolo, nonostante la vittoria di Newgarden nel GP più movimentato della stagione

Che gara quella appena conclusa a Saint Petersburg! Josef Newgarden (#1 Hitachi Team Penske Chevrolet) vince davanti a Patricio O’Ward (#5 Arrow McLaren SP Chevrolet) e Scott Dixon (#9 PNC Bank Chip Ganassi Racing Honda). A trionfare in campionato, invece, è proprio Scott Dixon che, con una ottima gestione senza rischi in gara, è riuscito a difendere il vantaggio in campionato nei confronti di Newgarden. Vediamo come si è svolta la gara.

Pronti, via e Power si stacca, guadagnando svariate lunghezze su Rossi. Nessun incidente al via, ed alla fine del primo giro Power ha un secondo di vantaggio su Rossi. Le posizioni dei contendenti al titolo rimangono invariate, con Power che nel mentre viene lentamente recuperato da Rossi. Nelle retrovie, McLaughlin retrocede in ultima posizione nella sua prima gara nella serie americana. Power fa un po’ l’elastico con Rossi, con il distacco che varia tra 0.5 e 0.7 secondi. All’improvviso Power si trova con un problema nella vettura, presumibilmente in scalata di marcia, scivolando in quarta posizione e lasciando davanti a sé un trio di vetture Andretti (Rossi, Herta, Hinchcliffe).

McLaughlin, ultimo, si ferma al nono giro per provare una strategia alternativa, seguito poco dopo da Felix Rosenqvist. Nella sequenza di doppiaggi iniziale, Rossi perde del terreno a vantaggio di Herta, ma Herta viene rallentato da un Chilton lento nel farsi doppiare.

Newgarden è il primo dei due contendenti al titolo a fermarsi al ventinovesimo giro passando su gomma rossa, con Dixon che si ferma il giro successivo per non perdere troppo tempo nei confronti dell’americano montando gomma nera. Davanti, Rossi continua in testa davanti ad Herta ed Hinchcliffe, con il trio che, su gomma primary, continua a guadagnare su Power con alternate.

Al trentatreesimo giro, Rosenqvist deve rientrare ai box dopo un contatto con Ferrucci che lo ha lasciato con la posteriore destra forata. Al trentatreesimo, la top 6 ad eccezione di Rossi si ferma per il cambio gomme, con Rossi che rientra al trentaquattresimo. Tutte e tre le vetture di testa rimangono a posizioni invariate, con il cambio da gomme nere a rosse.

Al trentaseiesimo giro viene esposta la caution per Will Power che sbatte a muro in uscita di curva 4. Ciò ricompatta il gruppo, vanificando in parte il lavoro di Rossi, Herta ed Hinchcliffe.

Al quarantatreesimo Ferrucci perde la vettura e va a muro, causando una caution. Alla ripartenza, quarantasettesimo giro, contatto tra VeeKay e McLaughlin che porta al ritiro del neozelandese al suo debutto.

Al settantesimo giro, a sorpresa, Rossi perde la vettura in curva 3 ed è costretto al ritiro, portando una quarta caution.

Alla ripartenza, non si riesce a superare curva 7 perché, in curva 5, Andretti fa contatto con Sato, fora la posteriore destra e finisce a muro, causando l’ennesima caution della gara. Sotto gialla, Hinch perde la vettura all’ultima curva e, rientrando, fa contatto con Harvey e danneggia l’ala anteriore.

Alla ripartenza, Newgarden riesce ad infilare Herta e Palou per la testa della corsa, ma poi si finisce nuovamente sotto caution al giro 79 per Askew che è finito a muro in un contatto con Sato.

Nel corso della caution per Askew, la pace car è costretta a rientrare ai box perché… ha finito la benzina.

La gara riparte al giro 85 ed O’Ward balza dal quarto al secondo posto, con Herta che perde la vettura e si trova in P13, cedendo involontariamente il podio a Dixon.

Al novantunesimo giro, Rosenqvist fa contatto con il muro ma senza caution, e poi la gara prosegue senza troppe altre emozioni, con Newgarden che taglia il traguardo in testa, ma Dixon che ottiene il sesto titolo IndyCar.

Questa la classifica finale, al netto di penalità:

Immagine in evidenza: © IndyCar Media

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Autore

Fabio Seghetta
Studente di Informatica presso l'Università degli Studi di Perugia. Seguo tutto ciò che abbia un motore e delle ruote. Seguo la Formula 1 e la MotoGP da quando ero piccolo, IndyCar e Formula E dal 2014, più NASCAR, WEC, W Series, e tanto altro. Ho partecipato alla Formula SAE con il team della mia università, vincendo nel 2016 il cost report.

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