Undercut: Ferrari, finalmente è arrivata la sfortuna

La Ferrari ha visto ad Austin il primo vero colpo di sfortuna della stagione, in quanto il ritiro di Vettel non è imputabile in nessun modo alla monoposto o alla Scuderia

Questa situazione drammaticamente simpatica si potrebbe riassumere con una frase di uno dei più grandi filosofi greci, e cioè Socrate: “Tanto tuonò che piovve”.

È da Melbourne che si parla di sfortuna ogni volta che una Ferrari non è competitiva o si ritira. Il secondo ‘step’ di questa chiacchiera, si ferma puntualmente al ‘La Pirelli ha fatto gomme incomprensibili’

Se invece si guardasse un pò di più in casa propria, ci si renderebbe conto che la Ferrari ha dovuto aspettare il debutto della power unit ‘Spec3’ per eliminare tutti quei problemi che avevano perseguitato la Ferrari ad inizio stagione.
A conferma del fatto che non è sfortuna, basta guardare il cammino delle frecce d’argento: Hamilton ha portato a termine tutte le gare della stagione, mentre Bottas non ha completato solo quella della Germania a causa del violento crash alla curva 1. Questo vuol dire che la Mercedes ha messo in pista una monoposto che, oltre ad essere la più veloce, è anche la più solida ed affidabile. 

La stagione della Ferrari è iniziata con i problemi in Australia, seguiti subito da quelli del Bahrain. A Baku, così come a Barcellona, si è incolpata la Pirelli delle prestazioni scadenti della Ferrari, così come in molti altri Gran Premi a seguire. Il problema, è che solo la Ferrari si lamenta della ‘comprensione’ degli pneumatici. 

Come scrissi la scorsa volta (se volete, potete leggere l’articolo qui), i dati sono uguali per tutti, cambiano solo le persone che li leggono. 

Ma le scelte legate agli pneumatici continuano ad essere le stesse: mai più di un pneumatico duro. Pneumatico che non viene provato in FP e che si disconosce. Gli altri team lo provano in FP, lo montano in gara e vincono. La Ferrari lo fatto a Monza (e ne parlai in questo articolo), e la scelta ha pagato. Ora si è tornati al vecchio sistema: solo un pneumatico Hard e ci si concentra sul lavoro con le mescole morbide. 

Ma poi sono tutti pronti a parlare di sfortuna, invece di parlare di affidabilità o di scelte sbagliate. E ora che la tanto declamata sfortuna è arrivata, si cerca altrove, accusando i meccanici di non aver controllato bene le sospensioni, accusando il COTA per i dossi e, addirittura, cercando contatti che non ci sono mai stati. 

No, mi spiace deludervi, questa volta è stata solo e semplicemente sfortuna. 

Immagine in evidenza: ©F1 Twitter Account

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