UltimaCurva |L’errore di Vettel è stato grave, ma le critiche sono eccessive

Fare ben due pezzi di UltimaCurva in nemmeno di 24 ore non è usuale, specialmente per me che solitamente ne faccio uscire uno ogni mille mila anni, ma questa volta era necessario. Ieri abbiamo parlato di Kimi Raikkonen e del suo eventuale rinnovo (meritato e dovuto per chi scrive), oggi invece ci dedichiamo all’altra parte del box. Se ne sono dette tante, forse troppe sull’errore di Sebastian Vettel in Germania. E’ chiaro che il tedesco abbia commesso un’ingenuità mostruosa, non degna di un quattro volte campione del mondo, anche se c’è da dire che l’asfalto viscido e le gomme slick non hanno sicuramente aiutato il tedesco, sfortunato anche nell’uscire nell’unico punto di pista con le barriere vicinissime dopo una parte di ghiaia. Vettel è sembrato parecchio nervoso durante la corsa, non aveva quel feeling che solitamente ha con la sua macchina: bloccaggi ripetuti dell’anteriore destra e quella necessità di dover per forza di cose passare davanti a Raikkonen, che obiettivamente stava andando molto più lento avendo gomme vecchie e una strategia totalmente diversa rispetto al tedesco. L’errore di Vettel lo ha riportato in seconda posizione nel mondiale a -17 da Hamilton, non proprio l’ideale viste le qualifiche e i primi 52 giri del Gran Premio, ma tant’é. Vettel è stato criticato, anche da chi scrive, si è preso un bel 4 in pagella perché doveva gestire meglio la situazione (chiaro, starsene seduti a giudicare è troppo facile), doveva fare il campione del mondo, ma così non è stato. Ora, ok la delusione, ok tutto, ma l’accanimento subito da Vettel nei giorni successivi, tanto addirittura da riesumare Alonso e una sua non ben confermata volontà di tornare in Ferrari sembra non eccessivo, ma decisamente esagerato. Qualcuno ha scritto addirittura “Vettel sta distruggendo la Ferrari”. Ma siamo seri? Dopo il Gran Premio di Silverstone Seb era un fenomeno per il sorpasso su Bottas, un grandissimo dopo il ruota a ruota con Hamilton in Austria. Ora invece è un brocco, uno che non sa stare in strada. Ok, a volte chiude il cervello, come disse il compianto Sergio Marchionne: “Abbiamo il tedesco più meridionale che ci sia”. E’ vero, ma è chiaro che vincere con la Ferrari è un qualcosa di più, un iride con la Rossa vale come 2 o 3 mondiali con la Red Bull, non ce ne vogliano gli amici austriaci, ma è così. La pressione può giocare brutti scherzi, e questa volta Vettel ci è cascato, ma adesso ha l’opportunità di rifarsi subito a Budapest, pista amica ultimamente sia del tedesco che della Ferrari. Questo è per dire che le critiche vanno messe da parte, e che ci vorrebbe un po’ di equilibrio, quindi ok giudicare male Vettel per l’errore in Germania, ma bisogna finirla là. Le dietrologie a questo punto della stagione non servono a una ceppa. Poi a novembre si tireranno le somme e si giudicherà in toto questo mondiale fino a questo momento bellissimo e combattuto, con due piloti fortissimi, seppur totalmente diversi. E’ troppo facile giudicare bene quando si vince e male quando si perde, ma si sa, è sempre stato così, non sarà certo l’articolo di uno qualunque a far cambiare idea all’opinione pubblica, ma quantomeno si spera che qualcuno possa avere più equilibrio nei propri giudizi. E soprattutto, per chi prima considerava Vettel un fenomeno e il giorno dopo un brocco ho cinque parole: fate pace col vostro cervello. Amen.

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