UltimaCurva | E l'Italia rombò. Una domenica Rossa, nel segno di Rossi e con due grandi Rosse

Domenica sensazionale quella che abbiamo vissuto ieri sotto l’aspetto motoristico: la Ferrari, grazie a Sebastian Vettel e ad un lavoro straordinario durante l’inverno, torna a vincere un Gran Premio di Formula 1 dopo 676 giorni, da Spagna 2013 con Fernando Alonso.
Ma è stato soltanto l’inizio: Valentino Rossi in serata ha fatto per l’ennesima volta il fenomeno, vincendo alla sua maniera il Gran Premio del Qatar. A completare la domenica Rossa ci hanno pensato le Ducati di Dovizioso e Iannone, rispettivamente al secondo ed al terzo posto, per un podio tutto italiano.
Entrambe le gare hanno diversi comun denominatori: innanzitutto il nome/colore “Rosso”, che in tutte le sue varianti è entrato nelle nostre case in questa domenica delle Palme, e noi nel nostro piccolo vogliamo continuare a farvelo vedere, scrivendo questo pezzo con il rosso, non proprio giornalistico e professionale, ma siate tolleranti.
L’altro comun denominatore è l’anno 2006. In Cina Michael Schumacher va a vincere la sua ultima corsa con la Ferrari, ed il connubio Inno tedesco + Inno di Mameli suona per l’ultima volta in Formula 1 grazie alla Ferrari (non bisogna dimenticare la vittoria di Vettel, proprio lui, nel 2008 a Monza con la Toro Rosso).
In Giappone, a Motegi, Loris Capirossi (Ducati), Valentino Rossi (sempre lui) e Marco Melandri salgono sul podio tutti assieme, per quella che sarà l’ultima tripletta italiana in MotoGP, a chiudere un’era stratosferica per i nostri colori, grazie anche a Max Biaggi ed alle lotte stupende dei nostri alfieri, specialmente al Mugello.
Che emozioni ragazzi: Vettel ha fatto una gara spaventosa, di una pulizia e precisione quasi imbarazzanti per la Mercedes. Per non parlare di Raikkonen, tartassato dalla sfiga, ma che oggi ha rimontato dall’ultimo al quarto posto.
In Qatar Rossi, Dovi e Iannone ci hanno regalato uno spettacolo sensazionale, con il “Dottore” che compie il suo ennesimo capolavoro contro una Ducati fortissima, e con due ragazzi alla guida davvero bravi. Nota di merito per Dovizioso, visto che la sua carriera è stata parecchio sfortunata sotto l’aspetto dei risultati, ha forse trovato per la prima volta la moto giusta per poter ambire a qualcosa di importante.
L’ingegner Dall’Igna ha tirato fuori una GP15 sensazionale, e la Ducati può far emozionare i suoi tifosi come ai tempi di Stoner. Dall’altra parte abbiamo un ragazzino di 36 anni, alla chiara ricerca della “decima” e con tanta voglia di divertirsi e far divertire, alla faccia del bollito e di tutti i detrattori che, non me ne vogliano, devono ancora aspettare per vederlo tramontare.
In Formula 1 la gioia è forse più grande, perchè dopo la strage dello scorso anno (o comunque degli ultimi anni in generale), fare una macchina che potesse combattere con le Mercedes è un qualcosa di straordinario, e James Allison ce l’ha fatta. Maurizio Arrivabene è il team principal che a Maranello cercavano da anni, mentre la coppia Vettel – Raikkonen è forse la più forte ed affiatata dopo anni di sofferenze varie, ma non sto qui ad andare nei dettagli.
Non ho tantissimo da dire, se non che alle 10.50, a fine corsa, qualche lacrimuccia è scappata, perchè diciamoci la verità, il pensiero è andato al grande Michael, perchè i corsi e ricorsi storici sono ovvi in certe occasioni.
Alle 20.50 invece, solo dieci ore dopo, vedere quel trio italiano combattere per la vittoria ed andare sul podio, alla faccia degli amici spagnoli, è stato tanto unico quanto inaspettato.
Ci tenevo a scrivere le emozioni che ho provato in questa lunga ed immensa domenica Rossa, perchè penso che gli appassionati del MotorSport italiano (ma non solo), stiano provando, più o meno, le mie stesse sensazioni. Certo, i tifosi Ducati si sarebbero aspettati qualcosina in più, i detrattori di Vettel e Rossi ancora sguazzano nelle loro convinzioni (legittime, per carità di Dio), ma siamo tutti italiani, ed è giusto gioire tutti assieme, quando ci ricapita una domenica così? Io spero presto.
Grazie di cuore a Carlo Vanzini, Gianfranco Mazzoni e Guido Meda, che con le loro telecronache hanno, in maniera diversa, raccontato questa emozionante domenica Rossa.
Per chiuderla, io non ho fatto nulla per vincere queste gare, non ho fatto nulla per rendere questa domenica così Rossa, ma voglio dedicare questa giornata a Michael Schumacher, Marco Simoncelli e Jules Bianchi: tre piloti con destini diversi, ma presenti nei cuori degli appassionati.
#KeepFightingMichael
#ForzaJules
#Sic58

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2 Comments on "UltimaCurva | E l'Italia rombò. Una domenica Rossa, nel segno di Rossi e con due grandi Rosse"

  1. Articolo stupendo, parole sentitissime e giornata emozionante. Chapeau!

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