Time Attack – Ad Hockenheim vetture più lente rispetto allo scorso anno

© Alfa Romeo Racing

Benvenuti al tradizionale appuntamento con Time Attack, la rubrica in cui analizziamo quanto le vetture hanno migliorato nel corso degli anni, dall’ultimo grande cambio regolamentare. Come detto si analizzano i miglioramenti che, ad Hockenheim, non abbiamo visto! A differenza delle passate gare in cui c’era chi guadagnava anche 3 secondi in 12 mesi, in Germania, quest’anno abbiamo assistito a un’inversione di tendenza. Dei dieci team solo 3 hanno migliorato il tempo sul giro, uno lo ha mantenuto pressoché tale, gli altri invece hanno peggiorato.
Di consueto in questa analisi prendiamo in considerazione le ultime tre stagioni, ma nel caso della Germania, così come accaduto in Francia, il confronto sarà esclusivamente con il 2018. Oltretutto, mentre precedentemente abbiamo sempre analizzato il miglioramento e peggioramento di tutti i team, in questo caso prenderemo in considerazione solo alcuni di questi.
McLaren
Partiamo subito dalla migliore di questo sabato di qualifica, la MCL33. L’ottimo lavoro svolto in casa McLaren è ormai ben noto a chiunque dal GP del Canada e anche qui in Germania ne abbiamo avuto la conferma. A Woking il sudore delle ultime settimane è stato ripagato ancora una volta con il premio Time Attack, che decreta la vettura papaya come quella che ha fatto il balzo in avanti maggiore in 12 mesi. Rispetto alla MCL32, questa ha tagliato di netto un secondo, grazie all’accesso al Q3 di Carlos Sainz. Lo spagnolo è il primo pilota McLaren a partire dalla top ten dal 2014, quando Magnussen scatto 4°.
Toro Rosso
Non una qualifica eccellente per la squadra di Faenza che domani vedrà Kvyat e Albon partire rispettivamente dal 14° al 16° posto. Questo risultato è comunque migliore di quanto fatto l’anno scorso da Hartley e Gasly che monopolizzarono la nona fila dello schieramento. La STR14, rispetto alla sua sorella maggiore, ha comunque migliorato di oltre sei decimi, anche se in Toro Rosso avrebbero preferito se il gap fosse anche più ampio.
Alfa Romeo
Ottimo lavoro anche per i tecnici di Hinwil che regalano all’Alfa Romeo la seconda partenza in quinta posizione nelle ultime tre gare. Ancora una volta un caparbio Kimi Raikkonen ha tirato fuori dal cilindro tutta la sua esperienza per piazzare più che in alto la sua C39. Rispetto al nono tempo ottenuto da Charles Leclerc lo scorso anno, il finlandese ha migliorato di due decimi.
Racing Point
La versione B della vettura rosa ha dato i suoi frutti portando Sergio Perez a ottenere l’ottavo tempo e Lance Stroll a interrompere la sua eterna striscia di eliminazioni consecutive al Q1. Rispetto alla Force India di un anno fa, le prestazioni sul giro sono rimaste pressoché invariate. Perez, infatti, rispetto al tempo con cui ottene la decima piazza l’anno scorso, ha peggiorato di soli 2 millesimi. Non male se si riesce comunque a fare passi in avanti in classifica.
Mercedes
Il team leader in campionato ha ottenuto la pole position, sfuggitagli lo scorso anno a vantaggio della Ferrari. Nonostante questo risultato e il fatto che un anno fa, la miglior Mercedes partiva seconda, la W10 è risultata essere più lenta di 3 decimi e mezzo rispetto alla precedente W09.
Ferrari
Capitolo delicato quello che tocca la SF90 che ha peggiorato di un secondo il tempo della pole position della passata stagione. Bisogna sottolineare però che Vettel non ha effettuato nemmeno un giro cronometrato e che Leclerc ha ottenuto il miglior crono nel Q2, quando le gomme medie erano montate sulla sua vettura. Mescola che non permette alla Rossa di dare il massimo della sua prestazione. Con l’assenza di tempi di Leclerc nel Q3, questo peggioramento è da prendere molto con le pinze. Probabilmente avrebbe potuto peggiorare di massimo mezzo secondo, ma avrebbe potuto guadagnare anche qualche millesimo, chi lo sa?
Williams
Sprofonda la vettura bianco-azzurra di Grove. Se lo scorso anno poteva ancora vantare il 12° posto al via con Sergey Sirotkin, questa stagione è riuscita a non monopolizzare l’ultima fila, ma solo grazie al problema sulla Ferrari di Vettel. Talmente lente che, oltre ad aver perso un secondo in un anno, Alexander Albon, classificatosi davanti a George Russell, nel Q1 ha segnato un tempo più vicino al primo di Charles Leclerc che a quello dell’inglese della Williams.
Il motivo di questi peggioramenti? Difficile da spiegare, soprattutto per il fatto che le ali più grandi dovrebbero permettere una maggiore velocità all’interno del Motordrome e che comunque le mescole portate quest’anno sono le stesse scelte per la passata stagione. Il clima potrebbe aver influito, ma abbiamo visto che in situazioni simili, nelle gare passate, i miglioramenti sono stati sempre presenti.

Immagine in evidenza: © Alfa Romeo Racing - Twitter

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