La prima dei V6 Turbo: meno male che non si correva alle 4

Australian F1 Grand Prix - RaceEbbene si, siamo ripartiti con la Formula 1: Nico Rosberg è il primo vincitore della stagione, o meglio, è il primo vincitore di questa nuova e discutibile (almeno fino ad ora) epoca. Sono cambiate tante, forse troppe cose in questo inverno. L’ingresso dei motori V6 Turbo che sostituiscono i V8 aspirati dopo ben otto stagioni di onorato servizio, la Power unit (Componente elettrica, motore, batteria, e tante altre cose che avremo il piacere di scoprire col passare dei GP), i soli 15.000 giri motore, le otto marce, un suono onboard a cui dovremo farci l’abitudine e, soprattutto, il risparmio di benzina.
Si perché questa è forse la novità più visibile a tutti dopo il Gran Premio di Melbourne: i 100 kg di benzina da non consumare durante l’arco della corsa, altrimenti si fa la fine del povero Ricciardo, che dopo essere arrivato brillantemente al secondo posto dopo una super gara, dietro solo all’imprendibile Mercedes, viene squalificato per l’eccessivo flusso di carburante utilizzato (Ecco perchè Ricciardo è stato squalificato).
AUTO-PRIX-AUS-F1Diciamoci la verità, non è stato un grandissimo spettacolo. Più che altro quello che si è notato è che i team ed i piloti non hanno potuto tirare al massimo perché altrimenti avrebbero preso la medesima squalifica capitata all’australiano della Red Bull. C’è certamente da lavorare, e siamo solo alla prima gara, quindi un pochino presto per tirare delle somme (Sia negative, che positive). Però una corsa del genere svolta qualche anno fa, cioè verso le 4 del mattino, avrebbe sicuramente accentuato la rabbia del 90% degli appassionati che sul Web e sui Social hanno bocciato in pieno questa nuova Formula “risparmio”.
A Melbourne i piloti ed il pubblico sono stati privati della sana competizione in pista a favore dell’attenzione a non consumare troppo, e con tutto il rispetto per la tecnologia che sta compiendo passi da gigante in un ambiente importantissimo come la Formula 1, bisogna tassativamente evitare che la competizione venga limitata.
massa williams gp australia 2014All’appassionato di Formula 1 e delle lotte in pista, colui che fino all’anno scorso era in tensione per i vari sorpassi, colui che aveva il cuore in gola per le gesta di Senna, Prost, Schumacher, Hakkinen, Alonso e Raikkonen (O per andare più indietro, anche di Villeneuve, Hunt, Stewart ecc), non interessa un fico secco del risparmio della benzina dopo 10 giri di gara. Perché fino a quando Hamilton e Vettel si ritirano per problemi di affidabilità, uno può anche pensare che si è ritornati al passato, quando il primo vinceva con distacchi abnormi sul secondo in certe gare, oppure all’ultima curva in altre, e invece no: il motore V6 turbo ha affascinato tutti prima di questa gara, ma della componente elettrica, di tutti i discorsetti tra pilota e box per salvare la benzina, del massacrante lavoro al computer con software, hardware, hard disk, penne usb, dvd e canzoni di Battiato in mp3, che cosa se ne fa l’appassionato che aspetta impaziente quattro mesi per poi svegliarsi dal venerdì notte alle 2.30 per seguire le prove (magari si è abbonato appositamente a Sky pagando più di quanto fosse abituato fino a due anni fa per gustarsi tutto in diretta) e vedere il nulla?
home-gp-australia-2014-alonso-gara-f14t-446x423Ecco, “nulla” è la risposta esatta.
La tecnologia fa passi da gigante, siamo un po’ tutti favorevoli al progresso. Ma in Formula 1 bisogna vedere l’alta velocità e la competizione! Bisogna sentire Team Radio che dicono: “Come on Kevin, KEEP PUSHING!” e non “Ok Kevin, save the fuel for 2 laps, 3 laps. Last 2 laps you can push“.
Deve essere la componente pilota-macchina-motore a vincere, non il software-hardware-ingegnere. Fino a quando sono le gomme a dover essere gestite, può anche andare bene, ma limitarsi anche sulla componente elettronica, dove è coinvolto anche il motore, beh non è certamente ciò che l’appassionato vuole vedere.

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