Il canto del cigno di Kimi con la Ferrari

Il Gran Premio degli Stati Uniti si è concluso in modo positivo per la Ferrari, che è tornata alla vittoria dopo quattro appuntamenti. L’ultima vittoria, infatti, era quella di Vettel a SPA.

A vincere, però, non è stato Vettel ma Raikkonen. Il finlandese ha tirato un coniglio dal cilindro alla partenza, mettendosi subito davanti a Lewis Hamilton e poi ha cercato subito di fare ritmo, staccando leggermente l’inglese.
Kimi ha tenuto duro per ben 21 giri prima di passare a coperture Soft, tirando fuori il massimo dai suoi pneumatici a banda viola. Raikkonen ha anche ‘tappato’ Hamilton per un paio di giri prima di rientrare per la sua sosta, ma Vettel era troppo lontano per approfittare della manovra del compagno.

A giocare in favore di Kimi anche la strategia troppo spregiudicata di Mercedes: durante la Virtual Safety Car causata dallo stop della Red Bull di Ricciardo, Hamilton è stato richiamato ai box per la sostituzione degli pneumatici.
Le Soft montate dal britannico non hanno però retto per tutti i 46 giri rimanenti, così Hamilton è stato costretto ad effettuare una seconda sosta che di fatto ha riconsegnato la leadership nelle mani di Kimi. Il finlandese si stava avvicinando ad Hamilton a passi da gigante, quindi la Mercedes ha preferito richiamarlo per il secondo pit stop.

Da quel momento in poi è stato un assolo per Kimi, che ha dovuto gestire il vantaggio su Verstappen fino all’ultimo giro. A favorire Kimi c’è stato anche il duello tra Hamilton e Verstappen, che ha fatto perdere un pò di tempo all’olandese mettendo Kimi in condizione di vincere in tranquillità.

Al termine della gara, in pieno stile ‘Iceman’, ha dichiarato: “Non mi cambia la vita ma sono contento. Arriviamo da Gran Premi complicati per il team e sono molto contento che siamo riusciti a costruire una grande vittoria. Abbiamo di nuovo la macchina che meritiamo di avere

Diversa la gara di Vettel, che ha subito provato a risalire il gruppo cercando di stare lontano dai guai. Tuttavia, il progetto del tedesco non è andato a buon fine, e Seb si è ritrovato in testacoda dopo poche curve a causa di un contatto con Ricciardo.
A dire la verità, il contatto con Ricciardo è stato ‘la fortuna nella sfortuna’. Vettel aveva infatti perso il controllo della sua monoposto quando ha colpito Ricciardo, ed è poi andato in testacoda. Se non avesse colpito Ricciardo si sarebbe girato in mezzo al gruppo e avremmo potuto vedere una situazione molto simile a quella vista ad Interlagos nel 2012.

Rientrato in quattordicesima posizione, Vettel ha inanellato sorpassi su sorpassi fino ad arrampicarsi alla quarta posizione. Vettel ha poi dichiarato che per lui non è un bel periodo, ma passerà. Anche questo ci dimostra come i piloti non sono dei robot ma sono dei comuni mortali con i loro problemi anche fuori dalla pista.

Sebastian ha beneficiato della vittoria del compagno per tentare di rinviare ulteriormente la conquista del titolo da parte di Hamilton, e in Messico lo vedremo ancora una volta arrembante e pronto a dare battaglia al britannico.

Al termine del Gran Premio, Vettel ha dichiarato: “Siamo tornati indietro di qualche step nella specifica e ha funzionato. Mi dispiace di aver deluso il team ma sono molto contento per Kimi. Sul contatto posso dire che non sono sicuro che sia colpa mia, Volevo posizionarmi bene per la curva dopo, lui non mi ha visto, ha chiuso e ci siamo toccati.”

È stato bello vedere Kimi tornare alla vittoria dopo tante, troppe gare, proprio nello stesso giorno in cui conquistò il suo unico titolo mondiale e ormai al termine della sua seconda avventura in Ferrari.
Impossibile non commuoversi nel momento in cui, al termine dell’Inno italiano, ha rivolto un inchino verso gli uomini Ferrari.
Ad Austin, Iceman si è sciolto, anche se solo per un attimo, per festeggiare un successo meritatissimo.

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