Fastback | GP Pacifico 1994: la prima e unica gara di Ratzenberger in F1

Dopo il Gran Premio inaugurale in Brasile, il Circus della F1 si sposta in Giappone, ad Aida, per il secondo appuntamento della stagione 1994. Il Circus arriva in oriente forte del dominio di Michael Schumacher durante il primo appuntamento della stagione in Brasile. Una vera sorpresa per tutti gli appassionati visto che Ayrton Senna, da poco pilota della Williams, godeva di tutti i favori del pronostico. Il Gran Premio del Pacifico, però, oltre a questa entusiasmante sfida tra il tedesco della Benetton e il brasiliano della Williams, sancisce l’esordio in Formula 1 di Roland Ratzenberger, un nome che tutti gli appassionati saranno abituati a ricordare nel corso negli anni successivi. Arrivato nel Circus grazie al team Simtek Ford, Roland si presentò ai nastri di partenza già nel precedente Gran Premio del Brasile, non centrando però la qualificazione alla corsa. L’esordio fu così fatto slittare ad Aida, dove centrò il ventiseiesimo posto in qualifica, ultimo piazzamento valevole per prendere parte alla corsa. David Brabham, compagno di squadra di Ratzenberger, centrò invece il venticinquesimo posto. La pole position fu centrata da Ayrton Senna, seguito da Michael Schumacher, Damon Hill, Mika Hakkinen e Gerhard Berger.

Al via scatta bene Schumacher che infila alla prima curva Ayrton Senna. Il brasiliano, però, è coinvolto in un brutto incidente alla prima curva con Mika Hakkinen, con il finlandese che prende l’interno della curva e tampona la Williams nella parte posteriore. Un incidente che manda nella ghiaia il brasiliano, con quest’ultimo che sarà colpito successivamente dalla Ferrari di Larini.

Dopo circa cinque giri Damon Hill, a causa di un testacoda,  scivola in sesta posizione dietro alle MclLaren di Hakkinen e Brundle, alla Ferrari di Berger, alla Jordan di Barrichello e all’altra Benetton di Verstappen. Hill, forte di una Williams comunque molto competitiva, sembra non soffrire l’eccessivo consumo delle gomme e inizia a recuperare terreno nei confronti di Verstappen, completando il sorpasso dopo pochissime tornate.

Nel frattempo Schumacher fa il vuoto, accumulando secondi su secondi nei confronti di Hakkinen. Nonostante una Mclaren-Peugeot in netto miglioramento rispetto al Brasile, la Benetton di Schumacher risulta nettamente più veloce rispetto al finlandese, con quest’ultimo costretto più a guardare le posizioni sotto il podio. Dietro, infatti, Hill ha già rimontato e passato Barrichello, mettendosi dietro alla Ferrari di Gerhard Berger. L’inglese, nonostante i numerosi sorpassi, riesce a gestire al meglio il consumo delle proprie gomme, ricucendo il distacco dalla Ferrari dell’austriaco dopo pochissimi giri. Berger, però, forte di una velocità sul dritto , riesce a difendere la propria posizione fino al primo pit stop, mettendo tra se ed Hill anche un discreto vantaggio dopo un paio di attacchi dell’inglese. Arriva il momento dei pit stop e Hakkinen è il primo a effettuare la propria sosta: il finlandese, però, spegne la macchina durante il rabbocco di carburante e perde parecchi secondi nei confronti degli inseguitori. Della situazione ne approfitta Gerhard Berger, con l’austriaco che sorpassa Hakkinen e si prende la seconda posizione. La classifica quindi riporta Schumacher in testa, seguito da Berger, Barrichello, Brundle, Hakkinen e Hill.

Qualche tornata dopo, a causa di alcuni problemi al cambio, la Mclaren-Peugeot di Hakkinen comincia a rallentare, perdendo la posizione anche sulla Williams di Hill. Il finlandese rientrerà in garage e sarà costretto al ritiro. Spostando l’attenzione nelle retrovie, Ratzenberger, con passo nettamente inferiore rispetto ai primi, continua indisturbato la propria corsa, accusando dopo trenta giri già due tornate di ritardo nei confronti del leader della classifica. Una gara comunque molto solida per un pilota all’esordio assoluto in Formula Uno. La corsa proseguirà senza ulteriori colpi di scena, almeno fino al giro 68: Damon Hill, risalito nelle posizioni di vertice, comincia improvvisamente a rallentare. Rottura della trasmissione e ritiro per il pilota inglese della Williams. Michael Schumacher taglierà per primo il traguardo, seguito da Gerhard Berger, Rubens Barrichello, Christian Fittipaldi, Heinz-Harald Frentzen ed Erik Comas. Ultima posizione invece per Roland Ratzenberger, autore in ogni caso di una gara abbastanza solida, conclusa sotto la bandiera a scacchi. Purtroppo per l’austriaco questa risulterà l’unica apparizione ufficiale in una gara di Formula 1. Con questo risultato Schumacher allungherà nella classifica generale nei confronti di Senna, con quest’ultimo pronto al riscatto (che purtroppo non arriverà) già nel successivo appuntamento di Imola.

Immagine in evidenza: © McLaren F1 | Official Twitter Page

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