Controsterzo: La Ferrari cala il poker a sorpresa.

Quattro aggiornamenti in arrivo tra Francia e Germania. Ma non aveva più senso investire sul progetto 2020?

Che sia un “all in” oppure un semplice “call”, non ci è dato sapere.
La giocata, comunque, sembrerebbe una di quelle importanti.

Dovrebbero arrivare: una nuova ala anteriore in Francia, un nuovo fondo in Austria, un nuovo diffusore in Gran Bretagna ed infine dei nuovi badgeboard in Germania.

Questi sono i rumors. Così li riceviamo e cosi li riportiamo.
Qualora si rivelassero veritieri, staremmo parlando di una vera e propria versione b, un vero e proprio lifting a mo’ di Valeria Marini.
Sperando che il risultato non sia lo stesso, eh!

Questa volta però si tratta di gomme e non di canotti, sia chiaro.
A Maranello dicono di aver capito che il problema risiede nel modo in cui la macchina innesca la temperatura della gomma. Ergo, i decimi da trovare ci sono.

In molti si sono chiesti, giustamente, quanto abbia senso un tale sforzo economico e tecnico.
Non avrebbe più senso iniziare ad investire, visto l’andazzo di questa stagione, sul progetto 2020?
Domanda legittimissima, che mi sono fatto fin dall’inizio.

Ci ho riflettuto, ne ho parlato con chi ne capisce più di me e alla fine ho deciso di rispolverare la “divisa dell’ingegnere del lunedì“.
Che è un modo simpatico per dire che riconosco la mia ignoranza dinnanzi ad uno sport che definire complicato é un eufemismo.
Quello che leggete qui sotto perciò, non é il giudizio tecnico di un esperto o un’informazione in arrivo da un insider.
Mi ritengo un appassionato in cerca di risposte, tutto qui.

Fatta questa precisazione ritorniamo alla domanda iniziale: ma non aveva senso iniziare a concentrarsi esclusivamente sul progetto 2020?

Secondo me no, e vi spiego perché.
Avrebbe avuto senso se il cambio regolamentare fosse avvenuto l’anno prossimo.
La tanto attesa rivoluzione tecnica, invece, arriverà nel 2021 con il regolamento tecnico che nella prossima stagione resterà quasi invariato, rispetto a quello attuale.
Questo vuol dire che le monoposto che vedremo l’anno prossimo saranno, nella maggior parte dei casi, delle evoluzioni di quelle attuali.

Al 99% sarà così per Mercedes, squadra che ha azzeccato tutte le scelte progettuali quest’anno, dando vita ad una vettura praticamente perfetta.
Lo stesso non si può dire di Ferrari (e parzialmente anche Red Bull), che sta soffrendo l’adattamento del concetto di high rake alle nuove ali anteriori, semplificate dall’inizio di quest’anno.
Per non parlare di una filosofia progettuale (alta efficienza aerodinamica) che sembra sposarsi amaramente con le nuove coperture Pirelli.

Sarà fondamentale perciò comprendere il comportamento della macchina non appena, in Germania, il nuovo pacchetto aerodinamico sarà completato.
Qualora i problemi continuassero ad essere gli stessi (uno scenario simile è accaduto dopo gli aggiornamenti portati a Baku e a Barcellona), il progetto potrebbe essere accantonato.
Vorrebbe dire che l’errore è stato commesso a monte, nelle prime fasi di progettazione quando si decide la filosofia generale del progetto.
Al contrario, una risposta positiva da parte della macchina potrebbe suggerire che l’errore sia stato commeso nella seconda fase di progettazione, quando si limano i dettagli.
Ci sarebbe spazio, perciò, per un progetto 2020 basato quantomeno parzialmente su quello attuale.

Da una parte rivoluzione, dall’altra evoluzione.
Solo a mano conclusa scopriremo la verità.
Se quello in arrivo sia un poker di quattro assi oppure una scala fallita.
Mercedes stai tranquilla, a Maranello (ahimè) nessuno sta bluffando.

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