Fastback | GP Australia 2009: debutto da favola per la Brawn GP

La scuderia di Ross Brawn, nata dalle ceneri della Honda, ottiene una doppietta al debutto in Formula 1

Dopo l’avvincente duello tra Lewis Hamilton e Felipe Massa per il mondiale piloti 2008, chiusosi all’ultima curva dell’ultimo giro dell’ultima gara del campionato, la F1 si appresta a iniziare una nuova stagione. Quello del 2009 è un mondiale storico, perché segna un rivoluzione incredibile dal punto di vista tecnico rispetto agli anni precedenti. Il Regolamento Tecnico infatti prevede importanti limitazioni alle appendici aerodinamiche sulle monoposto. Non solo: per compensare la grave perdita di grip aerodinamico, le vetture potranno godere del maggiore grip meccanico derivante dall’adozione delle gomme slick, che erano messe al bando al termine della stagione 1997. Ma non finisce qui, perché vi sono altre due novità importanti: la prima prevede la facoltà di utilizzare un’ala anteriore mobile, regolabile dal pilota con un pulsante posizionato sul volante, cosa che può consentire di adattare l’assetto della vettura nelle varie fasi della gara. La seconda grandissima novità vede il debutto in F1 del KERS, il sistema di recupero dell’energia cinetica, azionabile dal pilota e utilizzabile per poco più di 6 secondi al giro, che fornisce un “boost” di 80 cavalli. Ferrari, McLaren, Renault e BMW per il solo Heidfeld decidono di usare il KERS al GP d’Australia, mentre le altre scuderie preferiscono attendere le gare europee.

A Melbourne molti team arrivano con l’incertezza dell’affidabilità, ma soprattutto in piena polemica con Toyota, Williams e Brawn GP, scuderie ree di violare il regolamento tecnico, poiché adottano un diffusore che supera l’altezza massima di 175 mm, consentendo quindi alle vetture di queste squadre di usufruire di una maggiore down-force grazie a un più alto effetto Venturi.
Red Bull, Ferrari, Renault e BMW sporgono reclamo contro il “doppio diffusore” di Toyota, Williams e Brawn GP, ma i commissari australiani lo rigettano. I risultati della gara saranno comunque sub judice, e solo una sentenza della FIA a metà Aprile deciderà in merito alla regolarità del “doppio diffusore” utilizzato da tre squadre.

Passando ora al lato sportivo, le prove libere e soprattutto le qualifiche riservano diverse sorprese agli appassionati. I valori di forza visti nel campionato 2008 vengono totalmente stravolti: le dominatrici Ferrari e McLaren sono in netta difficoltà. Le Ferrari di Massa e Raikkonen si qualificano al settimo e nono posto, mentre le McLaren vengono eliminate nel Q2, con Hamilton che non riesce nemmeno a girare per la rottura del cambio. A conquistare la pole è Jenson Button, sulla stratosferica Brawn GP-Mercedes, vettura nata dalle ceneri della Honda. Alle spalle di Button si piazza il compagno di squadra Barrichello. Terzo Vettel, su Red Bull, davanti a Kubica, Rosberg e Glock. Ottavo Trulli, mentre Fisichella, al volante della Force India, non va oltre la diciottesima posizione.

GARA – Le Toyota sono costrette a partire dalla pit lane, poiché nelle qualifiche hanno usato un’ala irregolare, mentre Hamilton deve partire cinque posizioni più indietro del previsto per la sostituzione del cambio. Alla partenza Button mantiene saldamente la testa, davanti a Vettel, Massa, Kubica, Raikkonen e Rosberg. Barrichello è settimo a causa di un pessimo scatto: il brasiliano inoltre causa un incidente alla partenza, che coinvolge Webber, Heidfeld e Kovalainen, con quest’ultimo costretto al ritiro. Button e Vettel volano via in pochissimi giri, mentre Hamilton, con gomme Super Soft, dà spettacolo nelle retrovie, portandosi al decimo posto dopo aver passato Fisichella, il debuttante Buemi (Toro Rosso) e la Renault di Piquet. Dopo pochissimi giri Massa, Kubica e Raikkonen sono già in difficoltà, perché le gomme Super Soft hanno un blistering pesantissimo. Al decimo giro Rosberg sorpassa Raikkonen, e la stessa cosa fa Barrichello, che però perde un pezzo di ala anteriore toccando la Ferrari del finlandese. Raikkonen è costretto ad anticipare di molto il pit stop per montare le gomme dure, e Massa, Kubica ed Hamilton dovranno fare altrettanto nei due passaggi successivi.

Rosberg, terzo e con pista libera, si mette a girare sui tempi di Button e Vettel, ma il suo distacco da Button è superiore ai 30 secondi! Ma a sconvolgere la situazione ci pensa il compagno di squadra di Rosberg, Nakajima. Il giapponese della Williams, fino a quel momento ottimo quinto, va a sbattere alla curva dello stadio al diciottesimo giro e causa l’ingresso della Safety Car. I primi nel frattempo effettuano il pit stop: Barrichello ne approfitta per sostituire l’ala anteriore, mentre la sosta di Rosberg è lentissima, e il tedesco della Williams si ritrova alle spalle di Piquet.

Al giro 25 si riparte, e Piquet finisce subito fuori pista per l’esplosione di un disco dei freni. Rosberg, per evitare Piquet, perde due posizioni. Davanti Button e Vettel provano a scappare, ma Massa, Kubica e Raikkonen tengono bene il passo. Massa è il primo a rientrare ai box per il secondo rabbocco di carburante: Button, Vettel e Kubica proseguono. Al giro 39 Kubica e Raikkonen rientrano ai box per l’ultima sosta. Dietro Glock, nel tentativo di superare Alonso finisce in testacoda. Raikkonen rientra subito per una sosta non prevista: il finlandese della Ferrari è andato a sbattere contro un muro, danneggiando l’ala anteriore. Il pit stop in casa Ferrari è lento, e per errore vengono montate a Raikkonen le gomme super soft invece delle dure. 

Per la Ferrari la gara diventa ancor più disastrosa: a dodici giri dalla fine Massa è costretto alla resa per un problema a un braccetto dello sterzo. A otto giri dalla fine tutti hanno effettuato il secondo e ultimo pit stop: la situazione vede Button con due secondi su Vettel, cinque su Kubica. Quarto è Rosberg, davanti a Barrichello, Trulli, Hamilton, Glock, Alonso e Buemi. Button, Vettel e Rosberg sono però su gomme super soft usate, e il loro ritmo cala drasticamente dopo poche tornate. Rosberg non può fare nulla per difendersi dagli assalti in successione di Barrichello, Trulli, Hamilton, Glock e Alonso. Davanti Kubica, che ha le gomme dure, annulla il gap nei confronti di Vettel. A tre giri dalla fine il polacco della BMW prende la scia di Vettel e lo attacca all’esterno della curva 3: Vettel prova a resistere. I due non si lasciano spazio ed entrano in contatto, danneggiando le loro ali anteriori. Kubica prosegue e finisce lungo dopo la curva dello stadio andando a sbattere contro le protezioni, e lì finisce la sua gara. Anche Vettel va a muro rompendo una sospensione, ma il pilota della Red Bull cerca di arrivare di inerzia a fine gara. Intanto grazie all’incidente Barrichello è secondo alle spalle di Button.

La direzione corsa decide di mandare in pista la Safety Car. Proprio mentre il gruppo cerca di accodarsi alla safety car Trulli esce di pista e perde una posizione a vantaggio di Hamilton. L’inglese della McLaren non sa se debba restituire o meno la posizione, e nel dubbio rallenta e cede il terzo posto a Trulli. Vettel intanto si ferma a bordo pista e lascia l’ottavo posto a Buemi. La gara si chiude sotto safety car: vince Jenson Button, al suo secondo centro in carriera. Barrichello giunge secondo, permettendo alla Brawn GP di realizzare una doppietta al debutto. Terzo è Jarno Trulli, dopo una gara fantastica, iniziata dalla pit lane. Quarto Hamilton, poi Glock, Alonso, Rosberg e le Toro Rosso di Buemi e Bourdais.

HIGHLIGHTS DEL GRAN PREMIO D’AUSTRALIA 2009

Il post gara è però movimentato dalla squalifica di Trulli, reo di aver passato Hamilton sotto Safety Car (per la storia completa leggere qui). Decisive le dichiarazioni dell’inglese, che ha affermato di non aver rallentato per cedere la posizione a Trulli, precedentemente finito fuori pista. Ma prima del GP della Malesia la Federazione entra in possesso dei team radio della McLaren e scopre che Hamilton ha volontariamente ceduto la posizione a Trulli a Melbourne, e che ha mentito davanti alla direzione gara su consiglio del team manager della McLaren, Dave Ryan, per ottenere una penalizzazione per Trulli e un conseguente podio per la McLaren. La FIA decide quindi di squalificare Hamilton e di riassegnare il podio a Trulli.

CLASSIFICA FINALE GP AUSTRALIA 2009

Pos # Pilota Costruttore Tempo/Ritiro
1 22 Regno Unito Jenson Button Regno Unito BrawnGP Mercedes 1h 34’15″784
2 23 Brasile Rubens Barrichello Regno Unito BrawnGP Mercedes +0″807
3 9 Italia Jarno Trulli Giappone Toyota +2″914
4 10 Germania Timo Glock Giappone Toyota +4″435
5 7 Spagna Fernando Alonso Francia Renault +4″879
6 16 Germania Nico Rosberg Regno Unito Williams Toyota +5″722
7 12 Svizzera Sébastien Buemi Italia Toro Rosso Ferrari +6″004
8 11 Francia Sébastien Bourdais Italia Toro Rosso Ferrari +6″298
9 20 Germania Adrian Sutil India Force India Mercedes +6″335
10 6 Germania Nick Heidfeld Germania BMW Sauber +7″085
11 21 Italia Giancarlo Fisichella India Force India Mercedes +7″374
12 14 Australia Mark Webber Austria Red Bull Renault +1 giro
13 15 Germania Sebastian Vettel Austria Red Bull Renault Incidente
14 5 Polonia Robert Kubica Germania BMW Sauber Incidente
15 4 Finlandia Kimi Räikkönen Italia Ferrari Differenziale
Rit 3 Brasile Felipe Massa Italia Ferrari Sterzo
Rit 8 Brasile Nelson Piquet Jr. Francia Renault Testacoda
Rit 17 Giappone Kazuki Nakajima Regno Unito Williams Toyota Incidente
Rit 2 Finlandia Heikki Kovalainen Regno Unito McLaren Mercedes Incidente
SQ 1 Regno Unito Lewis Hamilton Regno Unito McLaren Mercedes Squalificato
Immagine in evidenza: ©

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